Una delle cose che non capirò mai è quando dici alle persone che sei freelance e che lavori da casa (per quanto ti è possibile fare) e loro ti rispondono "Nooo, io non ce la farei mai a non andare in ufficio. A casa finisce che mi rilasso troppo, resto in pigiama tutto il giorno e non faccio niente".
Quindi, tanto per capirci, tutte queste persone se non hanno qualcuno che li frusta, un grande fratello che li osserva (e non parlo di quello su Canale 5) e un ufficio dove andare perdono il loro interesse per il lavoro, la dignità di vestirsi e lavarsi e oltretutto temono di stare in un ambiente isolato senza suonerie che squillano, gente che va e che viene continuamente e colleghi che parlano al telefono a voce sempre troppo alta.
Esattamente quale fra le tante cose della vita d'ufficio gli manca di più? Le pause sigaretta e caffè? La mensa per chi ce l'ha se no i pranzi al solito bar/ristorante dove con un ticket ormai non ci compri nemmeno più il caffè? Le pareti tristi dell'open space? I colleghi rumorosi? Quelli noiosi? Le inutili riunioni? O davvero l'occhio vigile del capo che li controlla?
Di certo esistono uffici dove tutto è bello, tutti sono simpatici e tutti lavorano benissimo insieme, ma non posso credere che tutti coloro che mi hanno dato quel genere di risposta al mio status di freelance abbiano tutti la fortuna di lavorare in un posto così.
Io adesso in ufficio ci vado più o meno 2 volte a settimana e devo dire che meglio di così si muore. I colleghi della redazione sono simpatici, 4 chiacchiere si fanno volentieri e la mensa presa a piccole dosi è anche divertente. Ma se dovessi andarci tutti i giorni come mi capitava prima di certo le mie giornate sarebbero molto più grigie e così anche il mio umore.
Freelance è bello perché non hai sabati e domeniche, il che, tradotto nella mia lingua, significa sì che non c'è mai riposo ma anche che sei felice di fare ciò che fai perché te lo sei scelto. E d'altro canto è anche vero che se il lunedì vuoi andare a comprare il giornale alle 11 del mattino puoi farlo; se devi aspettare il postino perché è in arrivo un pacco importante puoi farlo; se vuoi fare le lasagne a 30 strati da sbafarti la sera puoi farlo. Sei padrone del tuo tempo e a meno che tu non sia un lobotomizzato non hai di certo bisogno che nessun altro lo amministri per te.
Lavorare da casa è bello perché sei vicino a tutto: il mondo, come è giusto che sia, ruota attorno a casa tua e non all'ufficio, quindi avrai la palestra, il parchetto, il supermercato, la merceria, il verduriere e tutto quello che ti serve lì a pochi passi, com'è sempre stato da che ti sei trasferito in quell'appartamento.
Vuoi mettere lavorare sul divano invece che sulla sedia dell'ufficio dove fa sempre troppo caldo o troppo freddo? Vuoi mettere andare in bici a pranzo con un amico o per un incontro di lavoro (sì, un altro lavoro che svolgi ogni mattina mentre tutti gli altri sono in coda verso gli uffici) invece di dover infilare tutti i tuoi impegni nelle poche ore di vita che ti restano la sera?
Non inquini, non consumi, non sprechi energie, non diventi isterico per l'inquinamento acustico. Quindi perché non vi licenziate e lavorate tutti da casa?
Non sono accettate risposte del tipo "ho il mutuo da pagare", "eh, la fai facile!", "e chi paga poi l'affitto?" e simili. Fare il freelance non significa non fare una mazza come tanti pensano ma anzi, significa fare di più ma farlo con coscienza senza arrivare a 50 anni e capire che tutto ciò che hai fatto lo hai fatto per un'azienda che nello specifico non sa nemmeno che esisti ma che sta pensando di sostituirti con un software di generazione avanzata (o in certi casi con un picchio).
Freelance è bello.
Foto presa dal profilo Facebook del mio amico Pier Andrea Notari e da lui intitolata "Libero" Professionista (per chi lo conosce, ecco il link)