Vado a zonzo in bici nelle città, viaggio, faccio foto, mangio, bevo, compro tante cose e passo un'infinità di ore sul web, sul Mac e sull'iPhone. La compagnia degli esseri umani mi sta bene ma a piccole dosi. Se posso scegliere preferisco quella degli animali.
martedì 12 giugno 2007
Week-end a Roma... con Bush!
Lo scorso we sono andata a Roma. Al momento della prenotazione mi ero stupita di non trovare posti liberi sul solito treno delle 19, tanto che sono partita alle 15. Appena concluso l'acquisto online ho finalmente capito il motivo: anche Bush aveva avuto la stessa brillante ideona.
Lì x lì non mi dispero, nonostante le voci che correvano per i giornali e media vari sembravano annunciare il coprifuoco in tutta la capitale.
Filippo ed io partiamo comunque combattivi al grido di "Macaroni... m'hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!". Arriviamo puntuali a Roma e ci dirigiamo verso casa della mia amica Laura DENTRO alle mura aureliane di San Lorenzo. Kodama (la cana) e lei ci aspettano e tutto sembra partire bene. Birretta al bar Marani sotto al porticato e poi supplì, fiori di zucca, filetti di baccalà e pizza per tutti alla Formula 1 tutto offerto da Fili e me. Figata, siamo felici, ultra sazi, allegri, e pronti per la vacanzetta romana.
Il giorno dopo ci svegliamo di buona lena e Fili ed io usciamo sotto al sol leone in direzione Campo de' Fiori. Ma ooooops! Grazie a zio Bush tutti gli autobus sono dirottati e i motorini e le auto bloccati. Beh, chissene! - pensiamo - andiamo a piedi. E' un pò lontano ma almeno ne approfittiamo per vedere la città.
Più camminiamo e più sembra di stare a Bagdad il 15 agosto. Per le strade non c'è quasi nessuno. Tutto intorno a noi uno strano silenzio dovuto all'assenza di auto. In compenso ci sono camionette della polizia ovunque. Celerini in parata, elicotteri che sorvolano la città, guarie armate che cercano di capire se sei un terrorista o no, mentre il tuo solo pensiero è AAAAACCQQQQUUAAAAAHH, con quel filo di voce che ti è rimasto per parlare ormai completamente disidratato dai 35 gradi senza nemmeno una nuvola.
Piano piano arriviamo a Campo. Si impone sosta al forno per prendere la pizza bianca fumante e quella rossa sottile e croccantina, e poi una bella bibbbbita fresca alla Taverna del Campo con Giordano Bruno agonizzante in mezzo al mercato.
Riprendiamo vita per un'oretta e ci spostiamo per la volta di Trastevere. Praticamente inarrestabili. Anche lì la situazione è la stessa. Caldo tremendo, ma la nostra è una missione e il supplì più buono di Roma ci aspetta. Scatto una foto a Filippo con supplì infuocato in mano e una pazza ci si avvicina. Vogliosa di chiaccherare esordisce con "anche voi in fissa con le foto eh?", abbozziamo un sorriso e inizia a raccontarci strane storie su gente fotografata controvoglia che ha picchiato chi ha violato la loro privacy. Lì x lì sembra un avvertimento, ma al mio "hanno fatto bene!" lei diventa amica e continua con i suoi aneddoti. Per fortuna il supplì finisce presto e riusciamo a salutare la vecchia riottosa ma sorridente.
Torniamo indietro, sempre a piedi, sempre più stanchi ma anche con l'illusione di perdere un etto a forza di camminare. Passiamo per piazza Venezia con plotoni e plotoni di poliziotti in parata per l'arrivo di Bush. Una cosa impressionante, mai visti così tanti. Bush ritarda a causa di un guasto all'auto e loro sudano sotto alle divise e agli scudi. Noi ridiamo e ci mischiamo ai turisti in infradito e canotta. A piazza Esedra invece ci aspettano le zecche, con bandiere del Che e carri con i bonghi che si cordonano contro il nemico yankee. Non ci facciamo mancare proprio nulla, ma tanto ormai abbiamo gli occhi appannati per l'assenza di liquindi in corpo e tutto ci scivola sopra insieme al sudore.
Stop a casa di un paio di ore per doccia e riusciamo alla volta di altro baretto con birra e cena. Filippo inizia a manifestare i primi cenni di cedimento. Occhio rosso, tempie pulsanti, reni doloranti. Ancora non ci rendiamo conto - forse lui si però! - che si è preso un'isolazione e presi da entusiasmo non ci accontentiamo di mangiare nella trattoria triste di San Lorenzo - tutte le altre erano chiuse sempra a cusa di Bush! - ma che facciamo? Di nuovo a Trastevere no?? Proviamo a prendere un autobus, ma niente, no way, sono tutti dirottati, nemmeno i conducenti capiscono più niente. Rimbalziamo da uno all'altro, cambiamo a Piramide, camminiamo per un tratto e alla fine arriviamo a Trastevere. E' fatta direte... Ma NO! Augusto è chiuso, Corrado idem... attraversiamo il quartiere sperando nell'ultima chance.. Ezio. Lo vediamo in lontananza, ci si riempe il cuore di gioia mentre Filippo sta sempre più male ma pensa - finalmente cibo + moment. Parlo con il cameriere che si mette a ridere davanti alla mia richiesta di un tavolo. Mi fa notare la gente in attesa intorno a me che in effetti è pari a quella fuori dal concerto di Vasco. Ci caccia senza pietà e fra me e me mi dico: cazz, potevo inventarmi che avevo prenotato e dire che era un loro errore? Troppo tardi.
Sono tesa, Filippo quasi morto, Laura è affetta da tirchite acuta e nemmeno prende in considerazione l'idea di spendere 10 euro in più pur di mangiare (bene). Inizio a incazzarmi anche perché non fa nessuno sforzo per comunicare con Filippo che educatamente nemmeno lo fa notare. Vorrei dirle, Ebbasta falla finita! Offro io! - contando che per gli stessi motivi non mi aveva voluto far prendere il taxi in andata - ma mi trattengo perché comunque non voglio offenderla e prego che almeno al Popi Popi ci sia posto. Qualcuno ascolta le mie preghiere e finalmente alle 23 ci sediamo. Mangiamo bene, ridiamo e scherziamo mentre Filippo si impasticca e si aggrappa al tavolo per non addormentarsi lì, povero.
Al ritorno stessa scena. Laura che vuole andare a piedi, io che mi metto in coda ai taxi dicendo "Ma non me ne frega niente! Prendo il taxi anche se mi dovesse costare 50 euro!", quando finalmente passa un autobus che - miracolo! - è anche diretto per la stazione.
Alle 2h00 arriviamo a casa, e non facciamo in tempo a metterci nel letto che Fili, distrutto poverino, inizia a demettere strani suoni mentre ronfa.
Si dorme.
Giorno dopo, da capo. Cancello l'invito a pranzo a casa dell'Omo, Filippo potrebbe morire a fare un'altra traversata. Laura dorme, porto fuori Kodama che se la stava facendo sotto. Torno e Fili ed io usciamo. Colazione con doppia spremuta vitaminica e cornetto (di gomma come spiega bene la faccia di Fili nella foto LOL!) seguita da birretta sempre al Marani sotto al verde dove si sta miracolosamente freschi. Ci spostiamo dopo un paio di ore verso Baffo dove magio i milgiori tagliolini allo scoglio della mia vita e Fili ordina gli schiaffoni alla sorrentina. Bruschettina di entrée e poi passaggio a casa x recuperare le borse e finalmente si parte.
Si conclude così la vacanza più faticosa della mia vita... direi quasi vaffanbush!
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