In tutto ciò ho dimenticato di parlare delle recenti scoperte fatte attraverso questi giovani nuovi amici.
Ho scoperto che:
- ai bambini piacciono le tette. Ma non parlo degli infanti che poppano il latte (per quelli è ovvio) ma di quelli più grandi. Gli piace guardarle e toccarle, ne sono assolutamente incuriositi e secondo me non capiscono perché tu le abbia (poche nel mio caso) e loro no
- se parli di cose trash come scoregge, cacca, rutti, caccole e simili la risata è assicurata
- se hai un bracciale, anello, ciondolo un po' strano occhio a dove lo molli: sarà il loro bottino
- i bambini ascoltano tutto, il che porta a una conseguenza ovvia, ma alla quale non ero tanto abituata: non puoi dire parolacce perché non gliene sfugge una
4 commenti:
bè.. la barzelletta sul capo che deve scegliere la sua segretaria nuova, ne scrutina una decina e alla fine sceglie quella con le tette più grosse mica nasce dal nulla... :)
e visto che passo per anonimo, sono Mario :)
beh, a te va pure bene, che alla fine devi cercare di limitarti solo con le parole meglio note come parolacce.
Il papà di mia nipote (quindi più o meno mio cognato) l'altro giorno mi ha sgridato quando ho detto giocando alla piccoletta (quasi 2 anni) "cavolo!"..
Ecco: pare che pure le parole cavolo e casino siano da depennare dal vocabolario.
Tremendo eh?
eh no, "cavolo" me lo devono concedere se no passiamo all'aggressività repressa ;-)
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