Quanto tempo è passato dall'ultimo post? Un secolo. Nel frattempo non è che sia andata in coma o chissà che. Non è successo niente di sconvolgente a parte l'aver cambiato lavoro (o lavori?), casa, convivenza, quartiere, gatti e poco altro.
Mi ritrovo nei miei nuovi panni di fidanzata ufficiale con tanto di convivenza ufficiale, doppio nome sul campanello e vicini che mi chiedono dove sia mio marito e che bei bambini che abbiamo. E vaglielo a spiegare che quello in realtà è il marito di un'altra e che i figli non sono miei. Meglio andare per step, vorrei farmi accettare dai miei 100 condomini (e il numero non è sparato a caso) e evitare altre guerre all'ultimo sangue come quelle che ci siamo dovuti sparare sotto trasloco (pretendevano che mi portassi ogni singolo scatolone a piedi per 4 piani e che non usassi l'ascensore).
Beh insomma, la casa è bella, è una mansarda spaziosa e luminosa e c'è pure il caminetto e un mini terrazzo, ah! 4 giorni a settimana potrei pattinare da una parte all'altra (nella vita tutto è relativo, se sei abituato a 70 mq in 2 o 40 da sola, magicamente ogni altra casa sembra una reggia), poi nei week-end pari e in altri giorni stabiliti dal tribunale mi metto i tappi nelle orecchie, freno i miei istinti omidici e cerco di diventare una di quelle persone che quando c'è un bambino in casa hanno sempre il sorriso sulle labbra e fischiettano tipo Cenerentola con gli uccellini che annodano nastrini colorati in giro per la stanza.
Io - non è un gran segreto - della compagnia degli under 30, qualunque essi siano, faccio volentieri a meno ma che ci posso fare? Erano nel pacchetto e forse sento di potercela fare.
Sono qui da troppo poco per poter elencare pregi e difetti della convivenza "di coppia", so solo che questa casa è talmente silenziosa che mi inebria. Non vorrei uscire mai, e di fatto faccio il possibile perché sia così.
Apro qui una parentesi sul mondo del lavoro. Ma come mai se in Italia uno sceglie di voler lavorare da casa perché è pazzo, sociopatico, atipico o semplicemente perché vuole concentrare il suo tempo e ottimizzarlo senza pause caffè, chiacchiere da scrivania a scrivania, riunioni a tutte le ore per non dire una mazza, perché dicevo deve faticare così tanto per avere un lavoro degno di questo nome?
Come se lavorare da casa fosse sinonimo di incompetenza. Mai - giuro - lo capirò.
E poi perché se uno lavora da casa è automaticamente il factotum di amici e parenti? "Ah senti, domani alle 10.00 fino alle 12.00 viene l'imbianchino e poi i muratori, tanto ci sei tu a spiegargli cosa fare e a seguirli, vero?" oppure "Devo ricevere 3 pacchi non so bene che giorno, ma li mando da te vero? Tanto anche se devi scendere a prenderli che ti costa?" oppure "Non è che potesti passare in posta a ritirarmi questa raccomandata? Sai io sono al lavoro.." oppure "I bambini escono prima oggi, puoi fargli tu compagnia a casa?". Anzi, ora che ci penso la maggior parte delle volte non sono nemmeno domande: semplicemente chi vive con me da per scontato che sia io a fare tutte queste cose.
Non mi è ben chiaro perché nella testa della gente sapere che il tuo culo è seduto sulla sedia di casa invece che su quella dell'ufficio sia come dire che sei sdraiato in piscina con un cocktail in mano. Se rinuncio ai contributi, al TFR, alla mutua, alla cassa integrazione, alla 13esima, alla 14esima, al tempo indeterminato e a tutti i caspita di benefits che un lavoro tipicamente da ufficio può dare perché devo anche diventare la tua colf/fattorino/capocantiere/cuoca/factotum e soprattutto farlo gratis mentre tu aspetti la pensione e io cerco di concentrarmi sul lavoro per il quale sono realmente pagata e che ho trovato con fatica?
Non ce l'ho con il povero MM (che detto fra noi spesso è anche un santo) né con nessuno in particolare, ma è così, non c'è niente da fare, è radicato nella mente di tutti coloro che nella vita hanno sempre avuto una vita d'ufficio: se non sei ingabbiato in un open space anche tu senza ombra di dubbio vuol dire che nella vita non fai niente. Ma secondo queste persone io i soldi dove li trovo? Li rubo?
Parentesi chiusa.
Insomma oggi è sabato e domani non mi verrà l'angoscia per il lunedì. Me ne starò qui in una casa con le travi sul soffitto, il parquet, un gatto coccolone che chiede a gran voce l'acqua "on the rocks" e una cucina spaziosissima che mi farà diventare presto obesa ma felice. Certo, la sister e m&M mi mancano ma lei fra poco verrà a vivere a 100 metri quindi ci vedremo spessissimo e per le pelosine spero di andare presto a Genova a controllare il loro girovita e vedere chi fra le tre (Mini, Maxi ed io) vincerà il costumino da sumotra 2011/2012.