mercoledì 30 settembre 2009

Finger Cookbook è su AppStore e il dubbio su cosa cucinare è risolto




Finalmente Finger Cookbook è uscito su AppStore! C'è voluto un (bel) po' di tempo ma alla fine siamo riusciti a mettere da parte qualche impegno e lo abbiamo rilasciato.

Siamo molto contenti perché quelli che lo hanno provato sembrano entusiasti: sullo store italiano è su da ieri mattina ed è già quarta fra le app della sua categoria. Ci fa davvero molto piacere anche perché è proprio alla soddisfazione che puntavamo, oltre che aver fatto un bel po' di esperienza sulla realizzazione di un'applicazione per iPhone/iPod Touch.

Mentre noi siamo già impegnati nello sviluppo di un'altra, se volete aiutare Finger Cookbook e tutti i foodblogger, chef, appassionati di cucina che hanno partecipato al progetto inviandoci le loro ricette deliziose, potete scaricarla da qui, è gratis. :)
Se invece volete mandare le vostre ricette scrivere a recipes@fingercookbook.com o visitate il sito Fingercookbook.com.

Io nel frattempo dò un calcio alla dieta e stasera cucino uno di quei piattini di Sara (Maternini, indeed) che mi fanno venire l'acquolina già da tempo. Yum!

martedì 22 settembre 2009

Il baratto è fichissimo




Dopo un'epopea durata svariati giorni a causa del sequestro del mio pacchetto alle Poste Italiane, finalmente il baratto Blogstar Game - Scarpine è stato effettuato.


Le strabellissime scarpette fatte da Roberta sono nelle mie mani. Riuscirò mai a ricomporle per dar loro la forma che tutti si aspettano? Non si sa, ma è certo che non avendo nessun bambino in vista da utilizzare come modello ho tutto il tempo che voglio per cercare di riuscire nella titanica impresa. Stupende!

venerdì 11 settembre 2009

Se potessi avere 5.000 al mese...




In pratica ho calcolato che per venire in contro a tutti i miei buoni propositi dovrei guadagnare almeno 5k euro al mese. Netti, ovviamente.
Allo shopping ho ormai praticamente rinunciato, nel senso che se entro in uno di quei negozi che mi piacciono (e grazie a dio a Milano non trovo più pane per i miei denti) quando sono all'estero mi viene lo sconforto e quindi evito di entrarci. Una soluzione perfetta è quella che avevo adottato a Berlino con il noleggio della bici. Tanto lo sbattimento di scendere, legare, slegare e risalire che le vetrine le guardavo fugacemente dal mio sellino e così insieme a un po' di attività fisica aggiungevo anche un risparmio notevole senza nessun rimpianto o tristezza causa mancanza di fondi.

Ora però io non vorrei dedicarmi ad attività futili come lo shopping, nono, vorrei davvero migliorare il mio stato di salute, fisico e anche culturale. In pratica vorrei iscrivermi in palestra (e andarci senza bigiare al secondo mese) per prepararmi alla stagione snowboardistica in arrivo e non stramazzare a terra alla seconda discesa come l'inverno scorso, e in aggiunta a ciò migliorare il mio inglese: non c'è niente da fare, se non lo utilizzi regolarmente lo persi.

Mi piacerebbe moltissimo fare anche un corso di spagnolo e forse anche uno di tedesco, ma per quelli posso aspettare.

In ogni caso, come fare? I corsi della regione o le lezioni in classi di scarsa qualità alla fine sono solo una perdita di tempo. Io voglio il meglio (e brava..) e per averlo devo pagare tanto.

Shenker e Get Fit, un binomio che associato mi manda a picco, porca e maledetta miseria. E poi anche i week-end in montagna non sono mica gratis... Non dimentichiamoci poi che nella mia wish list c'è anche un appartamentino per me, possibilmente vicino a quello della sister tanto per non perdere l'abitudine delle chiacchiere in famiglia e qui in Porta Romana per non perdere l'abitudine al miglior quartiere di Milano. Ripensandoci forse con 5k euro al mese sono stata ottimista. Vabbè, chudiamo a 7 e non se ne parla più.

mercoledì 9 settembre 2009

Manco fossi il passero solitario...




A me la condivisione non piace, diciamolo. Non mi piace condividere i miei pensieri, la mia giornata, il mio spazio al lavoro, il mio computer e soprattutto il mio spazio vitale chiamato casa.
Ciò non significa che sia gelosa di ciò che mi appartiene, anzi, sono piuttosto generosa e faccio volentieri regali, metto a disposizione degli altri cose che ho fatto e sono molto disponibile nel caso qualcuno abbia bisogno di me.

Quello che proprio non sopporto è non avere uno spazio mio dove concentrarmi e pensare ai fatti miei in piena libertà senza dovermi giustificare con nessuno indipendentemente da che sia in casa, al lavoro, o in un parco. Non a caso mi sono licenziata da un lavoro da dipendente proprio perché non tolleravo di passare le mie giornate in un open space. Non a caso sono andata via di casa abbastanza presto perché non avevo voglia di giustificarmi per ogni cosa e sentirmi costretta a fare cose che non volevo. La sorte però ha fatto in modo che mi ritrovassi in una situazione familiare dopo 10 anni che vivevo da sola. Per quanto divertente e piacevole molto spesso, vivere con un membro della propria famiglia trovo che sia una cosa che limita moltissimo la libertà delle persone discrete e riservate come me.

Se mi volessi vestire da ballerina del can-can e uscire a cena, ad esempio, la domanda "scusa ma con chi esci?" sarebbe d'obbligo e a un parente stretto che ti sta anche simpatico ma con il quale non vuoi condividere ogni tuo segreto non puoi rispondere "fatti miei" perché poi si litiga, lo scrive su facebook, lo legge il padre, lo dice allo zio, ti arriva una mail e a Natale ce l'hanno tutti con te facendoti rimpiangere il cambio di programma dell'ultimo minuto nel quale hai deciso di raggiungere la famiglia anziché restare a casa da sola un po' sconsolata ma almeno in uno spazio tutto tuo.

In aggiunta a ciò, un'altra ombra si fa strada all'orizzonte: poiché mia sorella si è sposata di recente e si presuppone che non vivrà a vita lontana dal marito che attualmente risiede molto lontano all'estero, è facile nonché probabile che gli sposi presto o tardi decidano di convogliare sotto lo stesso tetto che attualmente la coincidenza vuole che sia anche il mio. Per quanto il cognato nuovo di zecca mi piaccia moltissimo e sia una persona molto discreta a quel punto penso che mi sentirei leggermente di troppo e non sarei la sola a crederlo immagino.

Quindi, dopo aver sudato parecchio per trovare la casa nella quale sono, mi rendo conto che non c'è alcun modo di tenerla per me. Anche se disponessi di tutti i soldi necessari per pagare l'affitto - che ovviamente non ho, sia ben inteso - o trovassi un'altra coinquilina che magari fa uno di quei lavori meravigliosi come l'hostess (utopia, anche perché di base il discorso varierebbe di poco, a me piace stare sola!), il problema morale tornerebbe a galla. Che fai? Cacci tua sorella (che guadagna 5 volte quello che guadagni tu che invece non puoi permetterti altro ma lei si) e le sue due gatte e magari anche il marito? Eh no, non si può! Poi a Natale come faccio con i parenti? Del fatto invece che una persona possa essere riservata e che soffra a stare troppo a lungo in compagnia di un'altra presenza nella medesima casa se ne sbattono tutti. Se sei riservato sono cazzi tuoi. Se invece sei - come dire? - una persona che gode nel condividere spazi e approfittare delle situazioni vantaggiose sei immediatamente reputato affettuoso, con il senso del gruppo, equilibrato, estroverso e chi più ne ha più ne metta.
Nessuno nemmeno lontanamente pensa al fatto che magari queste cose vanno decise insieme (ho detto decise e non messi in mezzo e poi incastrati con giri strani).

In ogni caso, sconfitta oggi guardavo degli annunci immobiliari, ormai conscia che da qui una delle due deve sloggiare e a quanto pare quella sono io a causa della mia strana (strana?) voglia di vivere da sola a 32 anni e non con qualcuno che videochatta con il padre (di entrambe) mentre tu ti senti nella casa del GF, che lascia le gatte da accudire quando è in vacanza e guai se tu non cambi l'acqua tutti i giorni, che prepara l'arrosto a sorpresa e te lo dice come se lo avesse fatto apposta per te facendoti quindi sentire in colpa se per caso avevi dei piani diversi per la serata. Lo ripeto, tutte cose normalissime e spesso molto carine (vedi l'arrosto), ma penso anche che lo siano in una famiglia composta e voluta da madre, padre, figlio e figlia (e le declinazioni). A una certa età invece è giusto, sano e bello desiderare di vivere con il proprio compagno/a o ancor meglio - secondo me - DA SO-LA!

Tornando alle case ecco che è arrivato lo sconforto finale. Prezzi folli in zone di periferia per buchi arredati come l'Italia del dopoguerra. Ma l'IKEA non la conosce nessuno? Eppure credevo fosse molto conveniente e che avesse anche delle cose carine. Mah. In ogni caso fatevi un esame di coscienza eccheccaspita. Ma come si fa a non sentirsi un ladro molto più infimo di quello che ti borseggia per strada quando speculi su appartamenti che solo uno squattrinato a un passo dal baratro potrebbe prendere in considerazione? Se non altro il borseggiatore in qualche modo se li guadagna rischiando la galera, mentre invece ai padroni di casa non dice niente nessuno e la prigione che gli spetterebbe ovviamente non è nemmeno un pensiero che gli sfiora la mente (da disonesti e privi di morale).

A questo punto cosa mi resta? Una stanza che nemmeno posso chiudere (causa gatte), solo quella, e la programmazione delle vacanze alternate anche se qui non si è mai soli: se non c'è una persona c'è un gatto che miagola tutto il giorno davanti alla porta di casa perché vuole uscire. Ma il padrone dov'è? All'aperitivo, al lavoro, dal marito, dal padre, dall'amica...

A me la condivisione non piace cazzo e domani quando incontro il vicino di casa se mi fa ancora una domanda su quando mia sorella andrà a vivere con il marito gli spacco la faccia.

Se qualcuno invece sapesse di un bilocale in affitto possibilmente non arredato ma con cucina e lavatrice in una zona decente a prezzi *onesti*, sarebbe un gesto meraviglioso se potesse passarmi l'informazione e gliene sarei eternamente grata, giuro.