lunedì 29 dicembre 2008

Tiffany Italia: il supermercato delle pietre preziose



Nei giorni prima di Natale avevo avuta la malaugurata idea di passare davanti a Tiffany per comprare un regalino a mia sorella, o almeno dare un'occhiata. Avevo già sentito e letto delle code micidiali di fiumi di emo-boy, tabozzi, donne impellicciate, e giovani ragazze che quest'anno hanno invaso tutta via della Spiga alla ricerca della nuova collezione a "basso costo" abbordabile per (quasi) tutte le tasche, ma non immaginavo che si potesse arrivare a tanto.
Appena sono arrivata all'angolo ho ovviamente notato le persone che come se niente fosse si mettevano le une dietro alle altre invadendo tutta la strada, come il primo giorno di saldi davanti a H&M. Io ho ovviamente girato i tacchi e sono andata a cercare ispirazione altrove.

Per mia enorme fortuna anche io questo Natale ho ricevuto un prezioso pacchettino verde ma per mia enorme sfortuna sono dovuta tornare a cambiare la taglia del bellissimo regalo.

Oggi, lunedì 29 dicembre ho chiamato Tiffany per sapere se le code fossero ancora in stile mensa dei poveri, ma la commessa mi ha educatamente risposto "Ma no signora non si preoccupi, venga pure senza problemi, apriamo alle 15h00". Ottimo! Ho preso il motorello scassato e dopo un 2-300 pedalate per avviarlo eccomi lì davanti... Insieme a tutte le stesse persone che avevo visto prima di Natale. D'oh!

Oh, già che sono qui, mi accodo e tanti saluti. L'odioso e assolutamente incapace commesso all'entrata mi chiede subito "deve cambiare un bracciale d'argento?" come per darmi della pezzente (ma pensa te!). Io con aria superiore rispondo "No, un anello d'oro" e vengo fatta "accomodare" in una saletta con altre 20 persone in attesa.

Paziento mentre l'unico commesso di 23 anni serve uno ad uno i ragazzi in cerca DEL bracciale d'argento con il ciondolo a cuore (orrendo). Quando finalmente arriva il mio turno, il commesso inesperto mi dice "Ah, ma qui abbiamo solo le nostre collezioni, per quelle dei designer che cerca lei deve andare giù e rifare la fila". Respiro lentamente, e richiedo di essere accompagnata per saltare almeno la seconda fila chilometrica.

Lo stesso inutile commesso dell'ingresso mi porta giù confondendomi due volte con quelli in cerca DEL bracciale con il cuore, e alla fine vengo messa in un angolo con un'altra signora in cerca della collezione di Elsa Peretti. E lì siamo state abbandonate per 20 minuti.

La signora accanto a me inizia a dare in encandescenza, minacciando di far uscire un pezzo sul Corriere della Sera sull'inefficienza di Tiffay Italia, e io annuisco a mia volta. Finalmente una commessa viene a servirmi e quando le chiedo di farmi vedere qualcos'altro sul genere mi dà delle risposte del tipo "Mah vada sul sito e torni dicendomi che articolo vuole".

MMMHH???? Ma le commesse di Tiffany non dovrebbero essere gentili e disponibili, e soprattutto conoscere la merce che vendono? Siccome io il sito lo conosco a memoria le indico esattamente cosa voglio - visto che a quanto pare lei è lì per caso - ma non basta nemmeno così. Fa confusione, non sa i prezzi, e mentre controlla il mio scontrino regalo (dove ovviamente non è indicata la cifra pagata) non esita nemmeno un momento a spiattellarmi il costo senza nemmeno che io glielo abbia chiesto (e che soprattutto non volevo sapere!). Molto professionale, molto chic, molto ma che caspita di lavoro facevi fino a un minuto fa? La commessa all'esse lunga?

Mah, alla fine, disperata, le chiedo di vedere un anello d'argento che avevo per l'appunto visto sul sito. Ma alla risposta "vada a fare la coda all'altro reparto dove è esposto perché io non la posso accompagnare" decido che è troppo. Riprendo il mio pacchettino verde, esco da negozio e mi chiedo se per caso sia entrata da Zara anziché da un gioielliere di fama internazionale nel quale entrare è sempre un piacere essere accolti.

Tiffany Italia BUUUUUUUUUUU!!!

lunedì 22 dicembre 2008

Valda, sto arrivando!



A due giorni dalla partenza cosa poteva succedere? Mi sono presa IL raffreddore, lo stesso che avevo visto deturpare volti e soprattutto nasi della maggior parte delle persone che ho incontrato a Milano dell'utimo periodo. Ma io c'ho gli anticorpi coi controcojoni - dicevo citando Verdone con aria spavalda mentre mi sentivo in ottima forma.
Ma poi TAAAAC! Subdolamente mi ha colpito appena ho messo becco fuori dalla mia bio-sauna, ossia l'habitat naturale nel quale vivo. Sono bastate 48 ore in casa di MM perché lui, il muco, si impossessasse di me.

Con le occhiaie, il naso rosso, il mal di testa e quintali di fazzolettini che mi cirocondano ho cercato di far nulla di niente per fregare il morbo. Ma lui lo sa che oggi devo partire con una valigia piena di regali (di cui il 70% per Valda the dog), cambiare due aerei e arrivare nella gelida Bretagna, e allora non mi molla, facendosi compagnia con l'herpes che lentamente perde terreno. La febbre non me la misuro però, non gliela dò questa soddisfazione.

Ah! Disdetta! Mi calo un oscillococcinum e faccio uno starnuto conclusivo. Buon Natale a tutti, io vado a strafogarmi di ostriche e granchi, sperando di distinguere ancora qualche sapore.

giovedì 18 dicembre 2008

Ho fatto una cosa che mi piace e si chiama Blogstar



Non ce la facevo proprio più a tenermelo dentro. Sono mesi ormai che vado avanti con Blogstar Game, un progettino ludico nato per scherzo fra me e Magno.

Che cos'è lo potete vedere meglio qui, ma in breve è un gioco da tavola (sì, siamo 3.0) che ruota attorno alla blogosfera, con tanto di carte, soldi, piano di gioco, scatola e istruzioni, tutti stampati su carta. E siccome ci siamo fatti prendere la mano ci abbiamo messo dentro anche le pedine, i segnalini per il Page Rank, i dadi e un sacchettino di stoffa sciccosissimo per contenerli. Oh, sarà perché l'abbiamo fatto noi, ma secondo me è bellissimo. ;-)

Tolto il mio punto di vista leggermente di parte, questo è un gioco, per l'appunto, quindi non vuole essere preso troppo seriamente, ma semplicemente divertire chi ci giocherà, così come ha divertito noi pensarlo, realizzarlo e vederlo nascere.

E' Natale insomma, cosa posso fare di meglio che giocare con i miei amici un pò 'mbriachi attorno a un tavolo? Sì ok, c'è flickr, facebook, twitter, friendfeed, il blog da aggiornare e quelli da leggere, ma queste cose le faccio sempre. Adesso mi godo la novità e mi lancio alla conquista della blogosfera con il nostro bel giochino (perdendo miseramente fra l'altro). Ma chissene importa! Mi piace soffrire e non rinuncio a pescare un imprevisto.

Il gioco è creative commons, quindi se volete provare a fare una partita andate sul sito e scaricatelo gratuitamente in pdf. Troverete tutte le istruzioni e i pezzi necessari (con il mazzo che mi sono fatta, mi sentirei comunque ripagata), ad esclusione dei pezzi "duri", ossia pedine, segnalini e dadi.

Altrimenti, se le gioie di possedere uno scatolozzo sono incontenibili (io sono fetiscista, quindi è inutile che esprima il mio parere) e preferite spendere qualche euro per il gioco completo già assemblato invece che per il toner, potete ordinarlo o scrivere una mail a ordini [at] blogstargame [dot] com e passare a prenderlo voi stessi a Milano.

Oh, beh. Spero che vi piaccia. In caso, buona partitona! E se trovate qualche bug segnalatecelo via mail senza pietà. E' pur sempre una beta... ;-)

martedì 9 dicembre 2008

Pippa, Magno e Margot snowboarder (+ Cubo coach)



Ebbene sì, a quanto pare la terza età nella quale sto entrando mi ha dato alla testa. Dopo essermi licenziata, aver iniziato a correre al parco, essermi fatta crescere i capelli dopo 10 anni (o 15?) che li ho corti, è ormai evidente che ho deciso di riprendere lo snowboard tanto da comprarmi anche la tavola nuova (vabbè, diciamo in offerta, ma insomma presa in un negozio).

Pippa, Magno, Cubo (anche detto Lucio) ed io siamo partiti per il weekendone in direzione St.Moritz e a colpi di raclette, pizzoccheri, roesti e wiener schnitzel ci siamo buttati sulle piste, con Cubo come personal coach di mia sorella in quanto infortunato alla spalla.

Magno, l'uomo che non ha paura e che si sente più a suo agio su una pista nera che ad attraversare la strada a piedi, al secondo giorno già si lanciava zigzagando veloce sulle piste come un vero rider (con qualche capriola per fare un pò di scena).

Zinna - o Pippa che dir si voglia - fra i miei suggerimenti (pensa te..), quelli del coach Cubo a metà pista e dei maestri che le si avvicinavano gentilissimi per aiutarla, sul finire del secondo giorno chiudeva le sue prime curve a destra E a sinistra con standing ovation mia e di Magno che l'abbiamo seguita passo passo facendo il tifo.

Cubo, oltre a massaggiare le spalle di Zinna per rilassarla dopo ogni discesa (che poi la pazza risaliva a piedi!!) è partito nei suoi giri di cucco violento portando a casa il numero di una rossa infuocata, ma soprattutto sbancando il Casinò con le sue puntate magiche alla roulette. Che mito!

E su di me, che dire... Mi sono divertita, ho ripreso i 2 chili che faticosamente avevo perso prima della partenza (ma lo sport non avrebbe dovuto bruciare la montagna di cibo che ho ingurgitato come se niente fosse????), ho ridacchiato, sono stata bene e ora sono qui un pò giù di tono per il rientro e altri pensieri che attraversano la capoccia.

Sogno ancora i fumi caldi della Spa all'aperto con la luna e le montagne di sfondo dopo la bellissima giornata di snowboard, e mi chiedo che ci sto a fare qui, con tanto di sospirone...

giovedì 4 dicembre 2008

Un maialino per Natale



Dopo i miei precedenti post al vetriolo è giunta l'ora di premiare e aiutare chi ne ha davvero bisogno.
Invece di fare un regalo costoso a chi non se lo merita quest'anno potremmo mandargli una bella cartolina di Save the Children attraverso la quale aiutiamo un bambino povero.
Nella lista dei desideri è possibile scegliere il regalo che preferiamo acquistare. Il destinatario riceverà una cartolina simbolica di auguri mentre il nostro contributo andrà ai bambini e alle loro famiglie disagiate.

A me piacerebbe regalare 6 caprette, un maiale e uno yak pelosone ma credo che anche un vaccino sarebbe già di grande aiuto.

martedì 2 dicembre 2008

Le persone che non mi piacciono (1)



Ho deciso di fare qualche post su alcune persone che ho ritenuto e ritengo fondamentali nella mia vita, o che semplicemente mi divertono e mi piacciono. Ma prima di iniziare con quelli facili e aggiungere il loro nome e cognome, codice fiscale e patente di guida, voglio iniziare ad elencare le cose che non sopporto nelle persone. Così, in generale.

Non mi piacciono:
  • quelli che siccome fanno un lavoro (secondo loro) figo pensano di essere migliori degli altri e trattano tutti come se fossero merda
  • quelli che sono andati a vivere a Londra e solo ed unicamente per questo motivo pensano di essere più interessanti agli occhi altrui
  • chi si atteggia in generale, specialmente se non se lo può permettere. Ma che cazzo ti atteggi a fare? vorrei sempre dirgli, e in alcuni caso lo faccio e litigo.
  • i permalosi. Ma non è che proprio non mi piacciono... Mi rendo conto che questo sia un limite per loro e se potessero si spermalizzerebbero (oddio, che ho detto?) ma non potendo, diciamo solo che quando li incontro li evito o evito di essere sarcastica come al solito
  • i cacasotto. Questi li detesto più di tutti. E non parlo di chi non ha coraggio di osare troppo, ma di coloro che se la prendono con i più deboli, rivelando di essere loro i veri sfigati. Più e più volte mi sono messa dalla parte dei "perdenti" anche quando avevo solo da rimetterci, perchè proprio non sopporto chi fa lo stronzo o umilia coloro che sono in una posizione di inferiorità. Se davvero hai le palle prenditela con chi può risponderti ad armi pari - come mi insegnava mia mamma da piccola
  • gli ingiusti, ossia chi spudoratamente facilita cose e persone a danno di altre che almeno in teoria dovrebbero avere gli stessi diritti, generando menti contorte e sofferenti
  • GLI EGOISTI. Questi li eliminerei dalla faccia della terra e non credo di voler spendere altre parole in proposito
  • i commessi stronzi poi non li capisco proprio. Ma se mi rispondi male mentre ti chiedo cortesemente un'informazione (e fra parentesi sei anche pagato per darmela) fai meno fatica che se mi sorridi e sei gentile?
Questa è la mia top 8 di oggi. Altri non me ne vengono in mente, ma sicuramente qualcos'altro verrà fuori.

O siete tutti eroi, o siete tutti eroinomani



L'altro giorno mi sono ritrovato a un colloquio quasi per caso e il mio interlocutore mi ha chiesto "scusa ma tu con cosa campi ora?" - domanda volendo anche lecita - e io volevo rispondere "di ossigeno e belle idee che prima non potevo respirare perché troppo stretta e concentrata a non farmi schiacciare dalle pareti della scatola dove mi trovavo".

Quando sono poi tornata a casa la serata aveva preso una strana piega, fra principio di influenza e pastina al brodo, e allora mi sono messa a ragionare ad alta voce sul mio futuro, le mie aspettative, chi vorrei incontrare lavorativamente parlando, e tutto ciò che usciva dalla mia bocca mi sono accorta che non era un granché bello. Mi è stato detto che sono seduta in finestra a guardare cosa succede. Peccato che qui non succeda proprio nulla, quindi cosa guardo? D'altro canto difficile anche buttarsi in qualcosa, e soprattutto seguire qualcuno, nel quale non si crede.

Beh insomma, io continuo a chiedermi ogni volta che mi fermo ad osservare da quella finestra che ad alcuni sembra tanto sbagliata e che vorrebbero fosse sempre chiusa, mi chiedo - dicevo - come cazzo facciano gli altri a fare ciò che fanno senza andare fuori di testa.
Forse io ci sono già andata - fuori di testa - ed è per questo che sono qui a scrivere un post nella mia camera invece di essere in pausa caffè con i colleghi prima della riunione e dopo la conference call.