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sabato 12 novembre 2011

Nuova casa, nuova vita?






Quanto tempo è passato dall'ultimo post? Un secolo. Nel frattempo non è che sia andata in coma o chissà che. Non è successo niente di sconvolgente a parte l'aver cambiato lavoro (o lavori?), casa, convivenza, quartiere, gatti e poco altro.

Mi ritrovo nei miei nuovi panni di fidanzata ufficiale con tanto di convivenza ufficiale, doppio nome sul campanello e vicini che mi chiedono dove sia mio marito e che bei bambini che abbiamo. E vaglielo a spiegare che quello in realtà è il marito di un'altra e che i figli non sono miei. Meglio andare per step, vorrei farmi accettare dai miei 100 condomini (e il numero non è sparato a caso) e evitare altre guerre all'ultimo sangue come quelle che ci siamo dovuti sparare sotto trasloco (pretendevano che mi portassi ogni singolo scatolone a piedi per 4 piani e che non usassi l'ascensore).



Beh insomma, la casa è bella, è una mansarda spaziosa e luminosa e c'è pure il caminetto e un mini terrazzo, ah! 4 giorni a settimana potrei pattinare da una parte all'altra (nella vita tutto è relativo, se sei abituato a 70 mq in 2 o 40 da sola, magicamente ogni altra casa sembra una reggia), poi nei week-end pari e in altri giorni stabiliti dal tribunale mi metto i tappi nelle orecchie, freno i miei istinti omidici e cerco di diventare una di quelle persone che quando c'è un bambino in casa hanno sempre il sorriso sulle labbra e fischiettano tipo Cenerentola con gli uccellini che annodano nastrini colorati in giro per la stanza.

Io - non è un gran segreto - della compagnia degli under 30, qualunque essi siano, faccio volentieri a meno ma che ci posso fare? Erano nel pacchetto e forse sento di potercela fare.

Sono qui da troppo poco per poter elencare pregi e difetti della convivenza "di coppia", so solo che questa casa è talmente silenziosa che mi inebria. Non vorrei uscire mai, e di fatto faccio il possibile perché sia così.

Apro qui una parentesi sul mondo del lavoro. Ma come mai se in Italia uno sceglie di voler lavorare da casa perché è pazzo, sociopatico, atipico o semplicemente perché vuole concentrare il suo tempo e ottimizzarlo senza pause caffè, chiacchiere da scrivania a scrivania, riunioni a tutte le ore per non dire una mazza, perché dicevo deve faticare così tanto per avere un lavoro degno di questo nome?

Come se lavorare da casa fosse sinonimo di incompetenza. Mai - giuro - lo capirò.
E poi perché se uno lavora da casa è automaticamente il factotum di amici e parenti? "Ah senti, domani alle 10.00 fino alle 12.00 viene l'imbianchino e poi i muratori, tanto ci sei tu a spiegargli cosa fare e a seguirli, vero?" oppure "Devo ricevere 3 pacchi non so bene che giorno, ma li mando da te vero? Tanto anche se devi scendere a prenderli che ti costa?" oppure "Non è che potesti passare in posta a ritirarmi questa raccomandata? Sai io sono al lavoro.." oppure "I bambini escono prima oggi, puoi fargli tu compagnia a casa?". Anzi, ora che ci penso la maggior parte delle volte non sono nemmeno domande: semplicemente chi vive con me da per scontato che sia io a fare tutte queste cose.

Non mi è ben chiaro perché nella testa della gente sapere che il tuo culo è seduto sulla sedia di casa invece che su quella dell'ufficio sia come dire che sei sdraiato in piscina con un cocktail in mano. Se rinuncio ai contributi, al TFR, alla mutua, alla cassa integrazione, alla 13esima, alla 14esima, al tempo indeterminato e a tutti i caspita di benefits che un lavoro tipicamente da ufficio può dare perché devo anche diventare la tua colf/fattorino/capocantiere/cuoca/factotum e soprattutto farlo gratis mentre tu aspetti la pensione e io cerco di concentrarmi sul lavoro per il quale sono realmente pagata e che ho trovato con fatica?

Non ce l'ho con il povero MM (che detto fra noi spesso è anche un santo) né con nessuno in particolare, ma è così, non c'è niente da fare, è radicato nella mente di tutti coloro che nella vita hanno sempre avuto una vita d'ufficio: se non sei ingabbiato in un open space anche tu senza ombra di dubbio vuol dire che nella vita non fai niente. Ma secondo queste persone io i soldi dove li trovo? Li rubo?

Parentesi chiusa.



Insomma oggi è sabato e domani non mi verrà l'angoscia per il lunedì. Me ne starò qui in una casa con le travi sul soffitto, il parquet, un gatto coccolone che chiede a gran voce l'acqua "on the rocks" e una cucina spaziosissima che mi farà diventare presto obesa ma felice. Certo, la sister e m&M mi mancano ma lei fra poco verrà a vivere a 100 metri quindi ci vedremo spessissimo e per le pelosine spero di andare presto a Genova a controllare il loro girovita e vedere chi fra le tre (Mini, Maxi ed io) vincerà il costumino da sumotra 2011/2012. 

giovedì 27 gennaio 2011

Stronca anche tu i wannabe per un mondo migliore




Premettendo che io non combino probabilmente niente di buono e che vorrei tanto fare un lavoro socialmente utile invece mi ritrovo ad animare social network e affini, oggi ce l'ho un po' con chi si fa le seghe a vicenda.

L'ho detto poco fa in un update ma ci terrei a spiegare meglio il mio rigurgito di odio mattutino.

Non si tratta di avere poca stima o ancor peggio di rosicare davanti al grande sforzo di energie di chi molto più di me e sicuramente meglio di me riesce nell'impresa di costruire qualcosa di bello e di importante (anche se alla fine tutto è relativo). Anzi, per queste persone provo grande stima e ammirazione ma alla fine a mandarmi di traverso il loro e mio entusiasmo è l'eco dell'entourage.

C'è chi spara un LIKE su Facebook perché ci crede (e niente da ridire, anzi) e poi tutta una coda di persone che sparano LIKE perché uno che secondo loro è figo ha sparato un LIKE precedentemente. Ecco, in quel preciso istante io mi inibisco e sputo veleno come una vipera.

Ecco allora che inizio a pensare anche che fra le celeb del web/tv/radio o quel che vi pare va bene strizzarsi l'occhio fra amici/colleghi, ma non facciamoci eccessivamente le seghe, dai. Questo però è un pensiero che deriva dal fastidio generato dai wannabe ed è tipico del mio cervello mandare tutto a puttane per un puntino.

Ho un carattere di merda e se a una cena c'è una persona che mi sta sulle palle non sono di quelle persone che pensano "chissene, la ignoro e mi godo la serata con gli altri". No, io non ci vado perché sono intollerante e probabilmente anche intollerabile spesso e volentieri. Insomma, campo male probabilmente, però dirlo penso che potrebbe essere terapeutico e magari un giorno mi sveglio rilassata e leggera anche io.

Stamattina ero fischiettante e ovviamente lo sono ancora. Mi basta guardare dalla finestra la nebbiolina per rallegrarmi sapendo che l'inverno durerà ancora un po', però quando giro su Facebook e guardo i wannabe non posso che avere un fugace pensiero che attraversa la mente e che mi dice "ma perché non attivi il cervello e pensi davvero ciò che ti piace? Sai mai che così anche tu un giorno non avrai una pletora di seguaci leccaculo".

Insomma, fanculo a me ma anche fanculo a loro.
Scurrilmente vostra.

martedì 9 novembre 2010

Freelance è bello, anzi, è meglio




Una delle cose che non capirò mai è quando dici alle persone che sei freelance e che lavori da casa (per quanto ti è possibile fare) e loro ti rispondono "Nooo, io non ce la farei mai a non andare in ufficio. A casa finisce che mi rilasso troppo, resto in pigiama tutto il giorno e non faccio niente".

Quindi, tanto per capirci, tutte queste persone se non hanno qualcuno che li frusta, un grande fratello che li osserva (e non parlo di quello su Canale 5) e un ufficio dove andare perdono il loro interesse per il lavoro, la dignità di vestirsi e lavarsi e oltretutto temono di stare in un ambiente isolato senza suonerie che squillano, gente che va e che viene continuamente e colleghi che parlano al telefono a voce sempre troppo alta.

Esattamente quale fra le tante cose della vita d'ufficio gli manca di più? Le pause sigaretta e caffè? La mensa per chi ce l'ha se no i pranzi al solito bar/ristorante dove con un ticket ormai non ci compri nemmeno più il caffè? Le pareti tristi dell'open space? I colleghi rumorosi? Quelli noiosi? Le inutili riunioni? O davvero l'occhio vigile del capo che li controlla?

Di certo esistono uffici dove tutto è bello, tutti sono simpatici e tutti lavorano benissimo insieme, ma non posso credere che tutti coloro che mi hanno dato quel genere di risposta al mio status di freelance abbiano tutti la fortuna di lavorare in un posto così.

Io adesso in ufficio ci vado più o meno 2 volte a settimana e devo dire che meglio di così si muore. I colleghi della redazione sono simpatici, 4 chiacchiere si fanno volentieri e la mensa presa a piccole dosi è anche divertente. Ma se dovessi andarci tutti i giorni come mi capitava prima di certo le mie giornate sarebbero molto più grigie e così anche il mio umore.

Freelance è bello perché non hai sabati e domeniche, il che, tradotto nella mia lingua, significa sì che non c'è mai riposo ma anche che sei felice di fare ciò che fai perché te lo sei scelto. E d'altro canto è anche vero che se il lunedì vuoi andare a comprare il giornale alle 11 del mattino puoi farlo; se devi aspettare il postino perché è in arrivo un pacco importante puoi farlo; se vuoi fare le lasagne a 30 strati da sbafarti la sera puoi farlo. Sei padrone del tuo tempo e a meno che tu non sia un lobotomizzato non hai di certo bisogno che nessun altro lo amministri per te.

Lavorare da casa è bello perché sei vicino a tutto: il mondo, come è giusto che sia, ruota attorno a casa tua e non all'ufficio, quindi avrai la palestra, il parchetto, il supermercato, la merceria, il verduriere e tutto quello che ti serve lì a pochi passi, com'è sempre stato da che ti sei trasferito in quell'appartamento.

Vuoi mettere lavorare sul divano invece che sulla sedia dell'ufficio dove fa sempre troppo caldo o troppo freddo? Vuoi mettere andare in bici a pranzo con un amico o per un incontro di lavoro (sì, un altro lavoro che svolgi ogni mattina mentre tutti gli altri sono in coda verso gli uffici) invece di dover infilare tutti i tuoi impegni nelle poche ore di vita che ti restano la sera?

Non inquini, non consumi, non sprechi energie, non diventi isterico per l'inquinamento acustico. Quindi perché non vi licenziate e lavorate tutti da casa?

Non sono accettate risposte del tipo "ho il mutuo da pagare", "eh, la fai facile!", "e chi paga poi l'affitto?" e simili. Fare il freelance non significa non fare una mazza come tanti pensano ma anzi, significa fare di più ma farlo con coscienza senza arrivare a 50 anni e capire che tutto ciò che hai fatto lo hai fatto per un'azienda che nello specifico non sa nemmeno che esisti ma che sta pensando di sostituirti con un software di generazione avanzata (o in certi casi con un picchio).

Freelance è bello.

Foto presa dal profilo Facebook del mio amico Pier Andrea Notari e da lui intitolata "Libero" Professionista (per chi lo conosce, ecco il link)

mercoledì 25 marzo 2009

Nuovo progetto in vista




Eccomi qui lanciata in un nuovo progettino. Stiamo finalmente chiudendo Finger Cookbook, in attesa solo dell'ultima messa a punto, continuo con le collaborazioni ma soprattutto un'altra idea mi frulla per la testa.
Il week-end in Liguria è servito come sempre a mettere su carta qualche schizzo di quello che sarà, come sarà e perché sarà.
Una volta definita la mission e le funzionalità sono passata alla fase 3, la stesura della grafica.

Sono abbastanza soddisfatta (per il momento), mi piace e non vedo l'ora che veda la luce, speriamo in tempi più umani rispetto a Finger, anche se che in quanto primo progetto iPhone l'attesa è giustificata (anche perché in gran parte non dipende da me ma dal programmatore).

Bene, ne vedremo delle belle. Tanto quest'estate non ho molte possibilità di fare viaggi esotici quindi mi dedicherò anima e corpo al progettino sperando che sia già in fase avanzata.

martedì 2 dicembre 2008

O siete tutti eroi, o siete tutti eroinomani



L'altro giorno mi sono ritrovato a un colloquio quasi per caso e il mio interlocutore mi ha chiesto "scusa ma tu con cosa campi ora?" - domanda volendo anche lecita - e io volevo rispondere "di ossigeno e belle idee che prima non potevo respirare perché troppo stretta e concentrata a non farmi schiacciare dalle pareti della scatola dove mi trovavo".

Quando sono poi tornata a casa la serata aveva preso una strana piega, fra principio di influenza e pastina al brodo, e allora mi sono messa a ragionare ad alta voce sul mio futuro, le mie aspettative, chi vorrei incontrare lavorativamente parlando, e tutto ciò che usciva dalla mia bocca mi sono accorta che non era un granché bello. Mi è stato detto che sono seduta in finestra a guardare cosa succede. Peccato che qui non succeda proprio nulla, quindi cosa guardo? D'altro canto difficile anche buttarsi in qualcosa, e soprattutto seguire qualcuno, nel quale non si crede.

Beh insomma, io continuo a chiedermi ogni volta che mi fermo ad osservare da quella finestra che ad alcuni sembra tanto sbagliata e che vorrebbero fosse sempre chiusa, mi chiedo - dicevo - come cazzo facciano gli altri a fare ciò che fanno senza andare fuori di testa.
Forse io ci sono già andata - fuori di testa - ed è per questo che sono qui a scrivere un post nella mia camera invece di essere in pausa caffè con i colleghi prima della riunione e dopo la conference call.

martedì 16 settembre 2008

Je suis un champignon




Finalmente non fa più caldo e io rinasco come un fungo (ossia una muffa... penso che ne parlerò del mio psicanalista di questa visione di me stessa... sì).

Ooooh, tiro fuori la mia bella copertina azzurra con la scimmia e la metto sul letto in attesa del prossimo step: il rassicurante e accogliente piumone che dà il via alla stagione che preferisco, l'inverno.

Oggi c'è anche un bel sole, ho fatto colazione all'aperto senza preoccuparmi dell'orario perché grazie a dio non devo andare in ufficio. Lavoro il sabato e la domenica mentre tutti riposano, perché mi piace così. La vita da freelance che ho sognato per tutti questi ultimi anni rispecchia alla perfezione il mio essere. Sono proprio contenta e finché ci sono anche i soldi me la godo. :-)

Nel frattempo interpreto i miei sogni e gioco al superenalotto (sai mai...). Confido molto nel generoso spirito di chi mi voleva bene e spero che con un pò d'esercizio riuscirò anche a capire che numeri mi stanno passando. :-D

I progettini vanno avanti e sai mai che un giorno possa vivere con quelli. Eccomi qui nella quiete di casa mia pronta per rimettermi al lavoro.

Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 10 settembre 2008

I'm back!




Approfitto dell'aria frizzantina di stamattina x tornare alla vita.

In questi giorni sono stata nella meravigliosa NYC (18-25 ago (credo)), ho festeggiato il compleanno di Mammuth (7 sett) con mia sorella, ho pianto per due giorni davanti a ogni singola puntata della quarta serie di Grey's Anatomy che nemmeno mi piace, ho pensato di andare a vivere in Alaska come il protagonista di Into The Wild, ho parlato con mia sorella della possibilità di diventare mamme (dello stesso figlio, il suo, che NO non esiste nemmeno, era solo un'ipotesi) e di come Valda sarebbe sempre stata nettamente superiore a qualsiasi pargolo messo al mondo da chiunque, ho giocato con Maxi e carezzato Mini, ho litigato, ho fatto pace, ho lavorato ai miei nuovi progettini e finalmente tutto sembra prendere un proprio corso.

Tutto in salita o una passeggiata di salute non importa. Ora so cosa devo fare, nel privato, nel pubblico, nel lavoro, nello svago. Speriamo solo che duri.

E dopo essermi tolta questo dente, ora vado a farmene togliere un altro (sinceramente spero solo una piccola trapanata) dal dottor Caivano - detto Caimano - dentista eclettico che solitamente pretende di essere aggiornato sulla mia vita nel dettaglio mentre ho un aspiratore in gola e un trapano sul nervo.

Se non torno con una guancia tipo palla da baseball, oggi potrebbe essere una bella giornata. :-)

venerdì 8 agosto 2008

I'm not a Bee anymore!





Ultimo giorno da ape di BeeMood qui nell'ufficio di Sesto Esseggì. Lascio l'alveare dopo 10 mesi di entusiasmo, divertimento, fatica, stess, risate, impegno, scazzi, soddisfazioni, malumori e tanto altro. :-)

In questo 08.08.08 svolazzo via per altri lidi alla ricerca di tante altre nuove belle esperienze. E con l'emozione in petto mi viene solo da dire it's time to change! Olé! : D

mercoledì 25 giugno 2008

I choose life



Ossssissssiissssiiisssiiiisssiiissssssì!

No, non sono all'apice di un rapporto sessuale e non sto nemmeno alludendo all'indescrivibile sensazione di affondare i denti nel soffice-giga-nuovo-6pack di Burger King... ma molto meglio.
Dopo anni e anni di timbrate del cartellino, ingresso alle 9 uscita chissà, di traversate in motorino quando va bene e in metropolitana, bus, tram e piedi quando va malissimo, di hangover passati in ufficio, di occhi iniettati di sangue davanti al pc (nemmeno un mac, tz!) causa mie solite insonnie notturne, di milioni di risposte tutte uguali a "ci beviamo un caffè?" e io "no, grazie, a me il caffè non piace", finalmente vedo la luce alla fine del tunnel.

Dò un calcio al lavoro sicuro, quello che "poi vedrai che quando non ce l'avrai più te ne pentirai", alle ferie pagate, alle malattie pagate, ai permessi richiesti almeno con una settimana in anticipo, al team building, alle riunioni, ai pranzi ai soliti baretti con i colleghi, ai resti dei ticket restaurants scritti a penna sugli scontrini.

Parafrasando Mark Renton I choose life. :-D


Mi sento bene, sono serena, mi sembrano tutti più simpatici e ho voglia di fare 10.000 cose tutte insieme. Sono in frenzy, non vedo l'ora, conto i minuti per poter iniziare a mettere i mattoncini lego dei miei progettini uno sopra l'altro.

Sarà un successo? Sarà un bagno di sangue? Non ne ho idea. So solo che ho 31 anni e se non ci provo adesso resterò per sempre con il rimpianto.

Bidonville, aspettami !!! (toooh!) ;-)

martedì 11 marzo 2008

C'è crisi





Sono talmente concentrata sul lavoro e passo talmente tante ore in ufficio che:
- non aggiorno quasi più il mio blog (e nemmeno quello semi segreto o quello super segreto), cosa che peraltro mi fa abbastanza arrabbiare
- il mio tumblr è fermo a un mese fa
- non scarico un pezzo da secoli e il mio ipod mi fa venire lo sconforto per quanto l'ho ascoltato e riascoltato da Porta Romana a Sesto Marelli ogni mattina sempre con gli stessi brani
- non so più niente della scena indie tanto che oggi ho visto Bugo in TV e non l'ho riconosciuto fino a quando non ha iniziato a cantare (anche vero che con 'sto taglio di capelli non si può guardare, eh)
- i miei amici non mi chiamano quasi più per uscire la sera perché "tanto fai sempre tardi al lavoro e poi anche se esci dopo sei stanca..."
- Valda non mi caga più e preferisce uscire a fare la passeggiata con mia sorella che con me
- faccio dispiacere mio padre perché non vado a Pasqua in Bretagna a trovarlo come promesso "Sai, dobbiamo partire con questo evento.. e non posso partire proprio ora mi dispiace.. proviamo il 25 aprile, ok?"
- abbiamo dovuto prendere una donna delle pulizie a casa perché non avevo mai tempo (e voglia eh) di mettere a posto o passare l'aspirapolvere

In tutto ciò ogni persona sana di mente si aspetterebbe di avere però un grande successo sul lavoro e invece ogni giorno mi sento sotto esame.

Ordunque: dov'è l'errore? Combattuta, delusa, amareggiata, stanca, un pò triste. Torno a casa ogni sera e alle 20h00 in metro mi chiedo come fare, cosa fare, come migliorare, ma non trovo mai risposta.

Insomma, cosa posso fare mai a questo punto se non riprendermi la mia vita visto che ogni mio sforzo è vano?
Stasera accendo la tv per la prima volta da mesi e guardo Operazione Tata mentre aggiorno il mio blog, scarico un gruppino nuovo, penso a che immagine caricare sul Tumblr, con Valda copilota sul divano che mi porta nel viaggio alla ricerca della normalità perduta.

L'emicrania quasi se ne va. Faccio la figlia dei fiori e non penso al domani cercando di concentrami solo sui lati positivi. Penso alle persone simpatiche, come il mio "amico" Daf, alle belle cose che potrei fare sul prodotto che seguo e farò finta di niente quando verrò trattata come non mi merito.

Cercherò di arrivare con il sorriso come sempre e se non verrà ricambiato e se nemmeno verrò salutata non ci baderò. A un certo punto oltre al dispiacere subentra la sopravvivenza.

Ora devo seguire la mia "to do list" delle cose che mi divertono. Evvai.

lunedì 29 ottobre 2007

Il mio capo ha una vita privata e non mi sta bene



Come è ormai evidente, il mio privato si fonde con il lavoro. Non nel senso più piccante del termine - non ho nessuna tresca con colleghi, che sia ben chiaro - ma perché se vado a letto sogno di lavorare e se sto sveglia penso a le cose che dovrò fare e non fare al lavoro.

Che poi diciamolo, non la vivo mica come un incubo. Diciamo che sono coinvolta anima e corpo.

Lati negativi:
- non faccio più quei bei sogni di una volta e quindi anche il mio blog segretissimo su incubi e affini ne risente molto
- se ho qualcuno accanto non riesco a fare a meno di coinvolgerlo, rischiando presto l'esilio
- Valda the Dog fa la pipì in salotto perché si accorge che non le do più le stesse attenzioni di una volta (il che si traduce nell'abolizione della passeggiata serale che tocca sempre a mia sorella)
- mia sorella mi fa LEGGERMENTE notare che è più di un mese che non pulisco casa.. e si sa che gli scorpione sono vendicativi...!

Lati positivi:
- non mi sembra più di lavorare all'ufficio postale, reparto timbri, e sono molto più contenta
- dimagrisco nonostante mia sorella sia presa da iperattività da massaia BARRA cuoca BARRA pasticcera
- mio padre crede che sia una top manager (non mi chiedete su che basi si sia fatto quest'idea) e ora mi stima di più ;-)

Ma in tutto ciò, quello che proprio non capisco è come possa il mio capo essere tanto noncurante di questa situazione e preservare la sua vita privata. ;-)))
Voglio dire: gli mando un sms a mezzanotte e mezza per farmi postare un commento su BeeMood a proposito della mia serata danzereccia (lui, in quanto capo, ha il cellulare, io, in quanto sottoposta, no) e lui che mi risponde IL GIORNO DOPO? "Scusa, avevo il cellulare spento".

Ma ti pare? Io con un pensiero fisso - BeeMood, gli utenti iscritti, la community - e lui che spegne il cellulare per godersi la serata in dolce compagnia!

Ah! Se poi qui tutto va a rotoli non prendetevela con me, ma con chi passa le serate a scegliere il nome dei 4 futuri figli a lume di candela. ;-)

PS: Le iscrizioni al club PROUD TO BE A ZITELLA sono aperte. Basta postare un commento qui sotto. Sono bene accetti ambo i sessi. ;-)

sabato 6 ottobre 2007

Insomma dicevo, ho cambiato lavoro



Dopo anni di alti e bassi, di agonie e di gioie, di odiolatrasfertafirenze ma anche checomodolavorareaduemetridacasa, ho preso LA decisione: ho cambiato lavoro.
Ho iniziato lunedì scorso e questo è il primo secondo libero che ho. Lavoro tanto, mille cose da fare, cento da imparare. Ma, attenzione, MI DIVERTO. Mi piace, sono contenta e per la prima volta da anni sento che la mia crescita professionale va avanti non solo grazie a me, ma a chi mi sta attorno aiutandomi e spingendomi a imparare. Ma ora basta eh, se no poi sembro davvero entusiasta e la mia immagina ne risente ;-)

Sono al sesto piano di un nuovo palazzo di vetro in un piazzaletto dell'università, dove un writer maldestro ha scritto sul muro FANTASMI DEL PASSATO con la O da CSOA. Sembra quasi di stare in un campus. E pensare che fino a pochi anni fa qui c'erano solo fabbriche...
Poco più avanti c'è anche la camionetta con le salamelle. Un mio amico le ha provate e giura che siano le più unte di Italia. Pare che una volta scaldato il francesino questo venga cosparso di olio colato dalla salamella e poi riempito con ogni ben di dio, dai peperoni alle cipolle. Da provare assolutamente prima della prima riunione importante della mia carriera.

Unica vera pecca, è che sia praticamente a Napoli (non mi ero mai spinta così avanti a Milano con il motorino...) ma in fondo ho l'ipod per il tragitto e per ora passa veloce.

I colleghi con i quali ho parlato sembrano simpatici e attenzione attenzione, grazie a Cocun - personaggio da approndire assolutamente - ho fatto anche la tessera nello spaccio segreto (almeno ai miei occhi) davanti all'ufficio. Le borse di Mila Shoen al 60% di sconto mi occhieggiavano. Datemi solo il tempo di ritirare la tesserina e tornerò la Margot goes shopping (a Napoli!) di sempre.

Comunque che dire... strana sensazione essere soddisfatti del lavoro. Vediamo se regge anche durante la seconda settimana. LOL

lunedì 21 maggio 2007

Io odio



In realtà vorrei fare a botte. Vorrei prendere a schiaffi qualcuno e qualche nome ce l'avrei anche in mente. Uno in particolare. Ma più che menare questa persona che deve solo ringraziare che è lontana anni luce se no l'avrei aspettata sotto casa, più che questo dicevo, mi sta proprio sulle palle la mia vita in questo momento. Troppo povera per fare qualsiasi cosa, in attesa di un aumento che non arriva mai senza che nessuno mi dica niente. In attesa che qualcosa cambi ma non si sa come e perché dovrebbe cambiare. Vedere tutti quei cori da stadio mi deve aver fatto male oggi pomeriggio, perché adesso mi sento come un hooligan prima del derby. La vita, la gente, tutto quello che mi circonda sono i laziali e io il romanista di 1.85 per 90 chili con i muscoli tesi e il collo largo come un quarto di bue. Fatevi sotto, io sono pronta.
Comunque per quanto mi riguarda, meglio essere incazzati neri che depressi. Meglio la rissa che le lacrime.

Domani vado a vedere questi appartamenti per l'imminente trasloco. 25-30 metri quadrati per 600-700 euro, di cui uno è un quarto piano senza ascensore né lavatrice, un altro è con i fornelli elettrici perché "sa, una casa così piccola non sarebbe a norma con i fornelli a gas", e un altro non ha né il letto né la lavatrice. Logicamente me lo scordo di abitare in porta romana, dove ero fino ad ora... Devo andare a kilometri e kilometri di distanza... Mi possono girare le palle per questo? Penso sia leggittimo no? Dopo 7 anni di lavoro 9-18 e anche molto + che 18 per lunghi periodi, è normale non potersi permettere nemmeno una casa di 40 metri quadrati? Se almeno non avessi il cane potrei cercare un secondo lavoretto serale - anche se torno a chiedermi, è normale dopo 7 anni cercare lavoro da cameriera come a 17? - ma come faccio? Metto a mezzo servizio anche Valda? Arrotondo facendo la dog sitter serale? Dio che inferno. Ok, ho - più o meno - la salute e quindi non mi lamento, soprattutto dopo che ho davvero smaltito l'anno scorso, ma io mi sento tanto a un passo dall'esplodere.

E tutti i miei vestiti? Dove li sbatto in 25 mq? Mi servirebbero solo di cabina armadio! Dio, ma perché? PERCHE?!!!
Beh, voi ricchi, voi che possedete le case comprate dai mamma e papà, voi che siete i leccaculo professionisti e per questo fate carriera, voi che dite che l'amore esiste solo perché siete troppo ipocriti da dire che vi sposate solo per trarne vantaggio economico, voi che dite non ho una lira mi offri una birra? e poi avere 50mila euro in banca, voi che fingete di essere malati e non venite a lavorare per mesi percependo lo stipendio mentre c'è gente che si fa il culo al posto vostro, voi che offrite il caffè e andate a pranzo con chi disprezzate solo per farvi vedere, voi che dite i giovani non fanno niente gratis - ma perché i vecchi si?!! - e attaccate i pipponi di mattina quando vi si incrocia al portone, voi che fate i pulciari per i 30 centesimi, voi che pensate di vestirvi bene per impressionare qualche capo e invece sembrate usciti dai saldi della standa, voi che lasciate gli amici in down per non spendere 2 euro di telefonata di conforto, a tutti voi dico andate affanculo. Io ora faccio la lotta con Valda e rido come i pazzi.