lunedì 30 giugno 2008

La mia vita nell'orto



Dopo aver digerito la notizia che io stessa mi sono data circa il mio futuro lavorativo, questo week-end mi sono dedicata a una nuova attività: la designer d'interni, ma soprattutto d'esterni.
Volgarmente si potrebbe dire che ho fatto l'animale da soma trasportando pesantissimi mobili e materassi e piatti e quadri su e giù per le scale e per le strade di Piola e che mi sono rotolata nella terra per domare un giardino selvaggio, ma il risultato è talmente soddisfacente che quasi quasi mi sembra di aver fatto un quadro da esporre al MoMA.

MM ha dunque traslocato e io l'ho dunque aiutato apportando quel tocco di indie femminilità che serviva per completare l'opera d'arte.

Dopo aver arredato il salotto (BEL-LO!) e parzialmente le camere da letto, siamo andati da Ingegnoli - vivaio cult dei milanesi - per acquistare piantine aromatiche ma soprattutto strumenti indispensabili per la gestione della jungla che ci aspettava.
Mentre camminavo per i corridoio fatti da siepi mi è tornata in mente l'altra mia idea fantastica che attualmente non posso portare avanti per mancanza di fondi. Diamoci tempo...

Appena tornata, con il sole che mi bruciava il cervello mi sono messa con il sedere verso il cielo e la faccia nella terra per riorganizzare le ragazze (le piantine). Taglia di qua, pianta di là, lega di su, innaffia di giù, spazza, riordina, butta sacchi pieni di foglie, alla fine tutto scintillava.

Nel frattempo MM, maschera di sudore, trasportava letti interi sulle spalle per 5 piani di scale seguiti da pesantissime librerie. Forse a causa del mio stretto rapporto con i fiorellini là fuori mi aspettvo di girarmi e vederlo diventare verde da un momento all'altro e come Hulk strapparsi i vestiti per i muscoli.

Infine, dopo 2-3 docce a testa e una capatina all'Ikea per alcuni piccoli ritocchini, la casa era finalmente (quasi) completa.

Abbiamo stappato una bottiglia di champagne, io ho preparato qualche tartina e ci siamo goduti il nostro aperitivo nella quiete e allegria del giardino più bello di Milano. E chi si muove adesso! :-D

(Se solo avessi avuto una macchina fotografica la foto sarebbe stata più suggestiva, ma disponendo solo di un iPhone, ecco qui il massimo che posso mostrare)

mercoledì 25 giugno 2008

I choose life



Ossssissssiissssiiisssiiiisssiiissssssì!

No, non sono all'apice di un rapporto sessuale e non sto nemmeno alludendo all'indescrivibile sensazione di affondare i denti nel soffice-giga-nuovo-6pack di Burger King... ma molto meglio.
Dopo anni e anni di timbrate del cartellino, ingresso alle 9 uscita chissà, di traversate in motorino quando va bene e in metropolitana, bus, tram e piedi quando va malissimo, di hangover passati in ufficio, di occhi iniettati di sangue davanti al pc (nemmeno un mac, tz!) causa mie solite insonnie notturne, di milioni di risposte tutte uguali a "ci beviamo un caffè?" e io "no, grazie, a me il caffè non piace", finalmente vedo la luce alla fine del tunnel.

Dò un calcio al lavoro sicuro, quello che "poi vedrai che quando non ce l'avrai più te ne pentirai", alle ferie pagate, alle malattie pagate, ai permessi richiesti almeno con una settimana in anticipo, al team building, alle riunioni, ai pranzi ai soliti baretti con i colleghi, ai resti dei ticket restaurants scritti a penna sugli scontrini.

Parafrasando Mark Renton I choose life. :-D


Mi sento bene, sono serena, mi sembrano tutti più simpatici e ho voglia di fare 10.000 cose tutte insieme. Sono in frenzy, non vedo l'ora, conto i minuti per poter iniziare a mettere i mattoncini lego dei miei progettini uno sopra l'altro.

Sarà un successo? Sarà un bagno di sangue? Non ne ho idea. So solo che ho 31 anni e se non ci provo adesso resterò per sempre con il rimpianto.

Bidonville, aspettami !!! (toooh!) ;-)

venerdì 20 giugno 2008

Se quando mi incontri sbavo, non ti preoccupare, passerà



Dopo aver passato una serata all'Ikea fino alle 11 di notte (!!!) a scegliere divani e una notte fatta da mille incubi nei quali perdevo aerei, non avevo un letto per dormire, ero in possesso di automobili che andavano in giro per la città guidandosi da sole fino a trasformarsi in cani, mi preparo mentalmente alla GGD#4 di questa sera.

Riusciranno i nostri eroi a non addormentarsi sulla tastiera del computer? Riusciranno a coprire le occhiaie da panda e varcare la soglia? Saranno in grado di avere una piacevole conversazione senza sbavare? Lo scopriremo solo vivendo, ma se per caso mi doveste incontrare, siate clementi vi prego.

sabato 7 giugno 2008

Chissà che fa Valda



Lo scorso week-end sono partita tragicamente per la Bretagna. Tragicamente per due motivi:
1. la missione era portare Valda in vacanza in Bretagna da A e lasciarla lì per correre nei parti, farsi il bagno nel mare, rotolarsi sulla sabbia e soprattutto praticare il suo sport preferito: la ricorsa del coniglio (molto più veloce di lei per altro)
2. grazie a Malpensa, Air France, il fato contrario che non ci voleva separare, il mio volo è stato PUFF cancellato e sono stata dirottata a Parigi con una sosta di 6 ore prima di prendere il secondo volo.

Dopo una lievissima incazzatura che quel santo di MM ha saputo arginare, Valda, MM ed io ci imbarchiamo sul volo. La povera piccola pelosina - santa come e più di sempre - per passare i controlli si è fatta compattare in una borsina minuscola adatta forse a un cucciolo di gatto. Inutile dire che appena mi sono seduta l'ho liberata. E lei, essendo una persona più che un cane, ha capito ed è stata immobile e buonissima per tutto il viaggio senza destare il ben che minimo sospetto.

Arrivati a Parigi alle 15, dopo un tentativo di imbarcarci sul volo per Brest delle 16 fallito miseramente, abbiamo vagato per l'aeroporto in compagnia di una comitiva di scozzesi in kilt e maglia da football che bevevano birra a più non posso, ma con discrezione devo dire.
Il tentativo di comprare profumi costosi - unico articolo in vendita in quella m***a di aeroporto - per darmi fuoco ha attraversato la mia mente più e più volte, ma alla fine ho scelto la vecchia e sicura via dell'alcolismo. MM, Valda ed io ci siamo piazzati nel PUB (non è colpa mia se a Charles De Gaulles non ci sono bistrot ma pub irlandesi) e ci siamo sgargarozzati litri di birra intervellate solo da qualche alzata di gamba di Valda e sigaretta all'aperto fra taxi e macchine sfreccianti.

Finalmente alle 21 ci siamo imbarcati rinscatolando Bubù fino a destinazione dove ci aspettava Auguste in versione sono-rilassato-e-sto-da-dio-lontano-da-lavoro-e-da-stress.

La vacanza è andata molto bene. Granchi, aragoste, crepes e burro ci hanno coccolato fra le dune spettacolari della Bretagna. La casa era tutta a nostra disposizione e MM è anche sopravvissuto alla tisi che lo svegliava a colpi di tosse e grandi sputazzate (per fortuna non controvento) sulle lunghe spiagge e fra i boschi.

Certo, ma ora Valda che starà facendo? Mi manca da morire anche se so che si sta divertendo e filamente è libera di correre quanto vuole e di farsi grandi bagni. Ciò non toglie che la separazione è stata tremenda. Urlavo BUBUUUUUUUU sul porto con lacrimuccia e ancora adesso mi viene lo spleen.

Valda, I love you.

venerdì 6 giugno 2008

Qui est Juliette?




Eccomi! Ora mi metto subito la magliettina da punkrocker :-D