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venerdì 8 aprile 2011

Dalla baguette alla crêpe




Eccomi qui appena tornata da una veloce (ma nemmeno tanto) fuga in Francia per ricordarmi che il mondo è un posto migliore di quello che vedo dalla finestra dell'ufficio. Solito giretto nella splendida Bretagna ma questa volta con sosta a Parigi dove siamo anche stati baciati da un bellissimo sole.

L'appartamento di Airbnb era come al solito meraviglioso e seppur molto più piccolo di casa mia è inevitabile per me ogni volta chiedermi perché io debba vivere (NB per scelta, non per nascita) in una città che ha casa tanto brutte e che non offre quasi nulla. Ma il bello di viaggiare è anche questo, ossia notare le differenze e rosicare come scimmie perché tanto in vacanza tutto sembra più bello. E infatti ecco che Parigi mi ha risposto a tono riportandomi alla realtà e con un colpo di magia che ancora non mi spiego mi ha fatto sparire l'iPhone.

La cosa ridicola è che ormai sono quasi convinta che nessuno me l'abbia rubato ma bensì che me lo sia semplicemente perso da qualche parte mentre ero intenta a passeggiare fra il 10imo e l'11esimo arrondissement. Nessuna chiamata effettuata dal mio telefono da estranei e quando mi sono chiamata suonava libero... Ma io, non chiedetemi perché, non avevo più installato "Find my iPhone" e quindi non saprò mai che fine abbia fatto il mio (che poi era di MM) amato iPhone.

Insieme a lui sono ovviamente sparite tutte le applicazioni che avevo installato e che mi sarebbero state utili durante il mio viaggio. Oltre a tutti i social network, alle mappe del Metro di Parigi, a Tips and Trip con le tip nei dintorni, è sparita anche l'ultima che avevo installato, ossia la Samsonite Travel Miles che oltre a regalarmi premi e badge a seconda della distanza percorsa mi tornava anche utile per sapere quante crêpes avrei potuto mettere nella mia valigia al ritorno per rientrare nei severi limiti di Easy Jet ;)

Pazienza, la vita offline è durissima ma quando si pasteggia a fois gras e si cena con un buon bicchiere di rosso e steak-frites non ci si fa più tanto caso (anche se avrei voluto mettere tutto si Instagram, dirlo su Twitter e rispondere ai commenti dei miei amici su Facebook).

Ma soprattutto a farmi passare ogni tipo di paturnia tecnologica è arrivata lei: Valda.

Non ho nemmeno fatto in tempo a poggiare la mia valigina nuova che quel fantastico essere peloso dai capelli lunghi mi ha riempito di lecchini, saltini di gioia e abbai di felicità. LA AMO.

Valda, Aribot (l'altro cane amorevole), MM, Auguste ed io ce ne siamo andati a spasso su e giù per le dune bretoni, abbiamo corso sulla spiaggia (più i cani a dirla tutta), ci siamo sdraiati al sole, abbiamo mangiato come principi dei granchi, crevettes grises, paté breton, formaggi francesi squisiti, crepe e galette, e pieni come otri ma felici come pasque siamo purtroppo ripartiti dopo un paio di giorni.

La domanda finale sul cosa ci sto a fare a Milano questa volta me la risparmio ma solo perché sto già prenotando il mio prossimo viaggetto alla Maddalena fra un paio di settimane. Ah, che dio benedica i voli low cost.

domenica 2 gennaio 2011

La festa è finita. Per pietà, datemi della verdura




E così, dopo aver prenotato i biglietti dell'aereo circa 3 mesi fa, anche questo Natale ce lo siamo levato dalle palle (cit.). Natale bretone in compagnia di Valda the Dog e tutta la combriccola passato a mangiare tanto e bene, bere tantissimo e benissimo, litigare dal minuto 1 come insegna la tradizione di famiglia per poi risentirsi a distanza di qualche giorno per farsi gli auguri di capodanno e aspettando l'anno prossimo per riunirsi ancora tutti insieme.

La vacanza in Bretagna è stata breve ma intensa. Dopo il solito delirio per arrivare a destinazione che mi ha costretto a viaggiare per 31 ore anziché 5-6 come era previsto, una volta lì le dune, le grosse rocce, il mare blu, il cielo splendido e soprattutto la cara e piccola Valda mi hanno accolto nel loro villaggio di Asterix.


Aspasia the cat oltre ad essere ingrassata è diventata più socievole e forse lo stesso è capitato anche a me che ho superato alla grande una 4 giorni in compagnia dei suoceri di mia sorella, simpatici e gentilissimi come non me li ero immaginati, ma solo ed unicamente perché sono asociale nell'animo.


Sempre seguendo il copione abbiamo mangiato delle fantastiche crepe, il granchio, le ostriche, le coquilles St Jacques, le crevettes, l'anatra all'arancia, il lieu di Portsall (pescione del luogo squisito) e tante altre cosette divine cucinate magistralmente dall'Augusto padre.


Per completare la tradizione annuale Luca il cognato si è ammalato, io sono partita prima degli altri, il panettone di Milano è stato divorato a tempo record, siamo tutti ingrassati sprofondando in sonni alcolici con sogni psichedelici e alla fine mia sorella, MM, Luca ed io ci siamo ricongiunti a Paris per un capodanno a base di Black Jack, ancora cibo di prima scelta e in quantità da "La Grande Abbuffata" (un sacrificio va fatto per inaugurare l'anno nuovo), 1 Magnum + altre 2 bottiglie di Champagne (NB, in 4), musica, simbadìa, ricchi premi e cotton fioc.





Il 1° gennaio ore 8h00 MM ed io eravamo più o meno in piedi per lasciare lo stupendo appartamento parigino nel quale dormivamo lasciandoci nu piezz e core per tornare rispettivamente dai figli e dalle gatte sferiche.




Ed ora eccomi qui in Sabina Street con le due obesone che nonostante la nostra lontananza non hanno perso un etto ma anzi, mi sembrano due oche ingozzate a puntino per un ultimo pasto luculliano. Ora mi tocca un po' di detox che, ammetto, per una volta non mi spaventa ma anzi mi dà un po' di sollievo vista la maratona che abbiamo appena superato non senza lasciare tracce sui nostri fisici già poco slanciati prima della partenza.

Il 6 gennaio c'è un ultimo rush compleannesco nel quale non posso rinunciare alla mousse au chocolat fatta da mia sorella secondo l'inimitabile ricetta di mia mamma e poi, vi prego, buttatemi in un campo di insalata e zucchine perché per un mese non voglio mangiare altro.

Ah beh, anche se con 24 ore di ritardo, buon 2011 a tutti.

venerdì 17 dicembre 2010

Bretagna + Parigi: valigia sì o valigia no?




Dopo la mia recente sfortuna con i bagagli sono in forte dubbio se partire con 6 paia di mutande e un solo golf evitando l'eventuale smarrimento della valigia oppure sfidare la suerte e infilare di tutto e di più nel valigione per il mio Natale bretone e capodanno parigino. Quasi quasi opto per la seconda, in fondo non può andare sempre male (e qui faccio le corna, tocco ferro, legno e prego la madonna in questo venerdì 17), specialmente perché questo giro col cavolo che viaggio con Alitalia. Volo con Easyjet che mi fa pagare un extra per ogni tratta ma si spera che il bagaglio me lo recapiti fino in Bretagna. Si spera, cristo.

Se tutto va bene quest'anno addobberò il menhir con ghirlande natalizie, dormirò abbracciata a Valda, passerò la vigilia e il 25 con padre, sorella, marito della sorella, mamma del marito della sorella, compagno della mamma del marito della sorella e il 26 ripartirò per Parigi probabilmente dopo aver litigato con Auguste (padre) come ogni Natale che si rispetti.

Ah Paris! Sette piani di scale mi aspetteranno nello splendido studio (o almeno così sembra in foto) attaccato a Répu e quando tutta sudata avrò portato il valigione su in cima, finalmente potrò gustarmi la vista in attesa di MM. Non vedo l'ora.


Tutti poi a dire "A Parigi a Natale s muore di freddo" "A Parigi a Natale piove sempre o peggio ancora nevica" "A Parigi si spende tanto" "Parigi è piena di italiani" e quindi? A parte che ci sono già stata diverse volte quando mia mamma viveva lì ma poi mica sto andando in Svezia in costume da bagno e con la valigia di cartone. Io a Parigi mangerò tantissimi croissant et pain au chocolat per darmi energia (diciamo così), andrò in giro per piccoli bistrot a bere vino nei balon per scaldare lo spirito, farò shopping in negozietti meravigliosi per comprare indumenti di lana, andrò alla mostra di Moebius, me ne andrò a zonzo con sciarpa, guanti, cappello e kleenex ma senza giacca calda perché non ce l'ho, e l'1 gennaio ancora con il rimmel colato e una scarpa si e una no mi accomoderò sulla poltrona dell'aereo per godermi Milano deserta in tutto il suo spleen del primo dell'anno.

Oggi a Milano nevica, Mini fa la pallina sul letto, io ho fame e 4 afte in bocca e mancano 4 giorni alla mia partenza. Tutto sarebbe ok se solo non fossi inspiegabilmente nervosetta. Ma ora vado a tirare qualche palla di neve con cattiveria ai passanti e sicuramente mi passa.

giovedì 25 giugno 2009

Viva la Bretagna!





Yuppie yuppie alé alé!!! Nonostante mi sia svegliata all'alba - ma ormai c'ho anche bella che fatta l'abitudine - sono tutta zompettante. Motivo: sto per andare in Bretagna.
Ah! L'aria di mare, le ostriche, i granchi, le aragostone, vedere la barca dell'Augusto padre, vedere l'Augusto padre ovviamente, bere un bicchierino a Portsall, respirare l'aria della casa, del bosco e della spiaggia a Treompan ma soprattutto vedere Valda e (speriamo anche) Amichetto, mi riempe di gioia.



Il grandissimo e fittissimo programma per venerdì già prevede una giornata ricca di impegni: la tradizionale e annuale festa di Portsall. Moules (le cozze) e vino a fiumi per tutti! ;-)

Considerato il fatto che l'anno scorso tale festicciola ha fatto registrare alla regione il primato di tasso alcolico più giovane dell'intera Francia (leggi 14enne in coma etilico), non vedo l'ora di misurarmi con quei simpatici bevoni dei bretoni. E' una lotta persa in partenza lo so, ma cercherò di portare alta la bandiera di noi (mezzi) italiani.

E poi cos'altro? Nulla ovviamente, se non un po' di pesca, un giretto sulle dune, una passeggiata e tanto tanto burro. Farà freddo? Pioverà? Sicuramente sì e il bello sta tutto lì.

Crepes aspettatemi, stasera sono tutta vostra!



lunedì 22 dicembre 2008

Valda, sto arrivando!



A due giorni dalla partenza cosa poteva succedere? Mi sono presa IL raffreddore, lo stesso che avevo visto deturpare volti e soprattutto nasi della maggior parte delle persone che ho incontrato a Milano dell'utimo periodo. Ma io c'ho gli anticorpi coi controcojoni - dicevo citando Verdone con aria spavalda mentre mi sentivo in ottima forma.
Ma poi TAAAAC! Subdolamente mi ha colpito appena ho messo becco fuori dalla mia bio-sauna, ossia l'habitat naturale nel quale vivo. Sono bastate 48 ore in casa di MM perché lui, il muco, si impossessasse di me.

Con le occhiaie, il naso rosso, il mal di testa e quintali di fazzolettini che mi cirocondano ho cercato di far nulla di niente per fregare il morbo. Ma lui lo sa che oggi devo partire con una valigia piena di regali (di cui il 70% per Valda the dog), cambiare due aerei e arrivare nella gelida Bretagna, e allora non mi molla, facendosi compagnia con l'herpes che lentamente perde terreno. La febbre non me la misuro però, non gliela dò questa soddisfazione.

Ah! Disdetta! Mi calo un oscillococcinum e faccio uno starnuto conclusivo. Buon Natale a tutti, io vado a strafogarmi di ostriche e granchi, sperando di distinguere ancora qualche sapore.

sabato 7 giugno 2008

Chissà che fa Valda



Lo scorso week-end sono partita tragicamente per la Bretagna. Tragicamente per due motivi:
1. la missione era portare Valda in vacanza in Bretagna da A e lasciarla lì per correre nei parti, farsi il bagno nel mare, rotolarsi sulla sabbia e soprattutto praticare il suo sport preferito: la ricorsa del coniglio (molto più veloce di lei per altro)
2. grazie a Malpensa, Air France, il fato contrario che non ci voleva separare, il mio volo è stato PUFF cancellato e sono stata dirottata a Parigi con una sosta di 6 ore prima di prendere il secondo volo.

Dopo una lievissima incazzatura che quel santo di MM ha saputo arginare, Valda, MM ed io ci imbarchiamo sul volo. La povera piccola pelosina - santa come e più di sempre - per passare i controlli si è fatta compattare in una borsina minuscola adatta forse a un cucciolo di gatto. Inutile dire che appena mi sono seduta l'ho liberata. E lei, essendo una persona più che un cane, ha capito ed è stata immobile e buonissima per tutto il viaggio senza destare il ben che minimo sospetto.

Arrivati a Parigi alle 15, dopo un tentativo di imbarcarci sul volo per Brest delle 16 fallito miseramente, abbiamo vagato per l'aeroporto in compagnia di una comitiva di scozzesi in kilt e maglia da football che bevevano birra a più non posso, ma con discrezione devo dire.
Il tentativo di comprare profumi costosi - unico articolo in vendita in quella m***a di aeroporto - per darmi fuoco ha attraversato la mia mente più e più volte, ma alla fine ho scelto la vecchia e sicura via dell'alcolismo. MM, Valda ed io ci siamo piazzati nel PUB (non è colpa mia se a Charles De Gaulles non ci sono bistrot ma pub irlandesi) e ci siamo sgargarozzati litri di birra intervellate solo da qualche alzata di gamba di Valda e sigaretta all'aperto fra taxi e macchine sfreccianti.

Finalmente alle 21 ci siamo imbarcati rinscatolando Bubù fino a destinazione dove ci aspettava Auguste in versione sono-rilassato-e-sto-da-dio-lontano-da-lavoro-e-da-stress.

La vacanza è andata molto bene. Granchi, aragoste, crepes e burro ci hanno coccolato fra le dune spettacolari della Bretagna. La casa era tutta a nostra disposizione e MM è anche sopravvissuto alla tisi che lo svegliava a colpi di tosse e grandi sputazzate (per fortuna non controvento) sulle lunghe spiagge e fra i boschi.

Certo, ma ora Valda che starà facendo? Mi manca da morire anche se so che si sta divertendo e filamente è libera di correre quanto vuole e di farsi grandi bagni. Ciò non toglie che la separazione è stata tremenda. Urlavo BUBUUUUUUUU sul porto con lacrimuccia e ancora adesso mi viene lo spleen.

Valda, I love you.

sabato 18 agosto 2007

Tutto torna



Neanche a farlo apposta... Certo, la differenza c'è, ma è fico lo stesso. :-)

giovedì 9 agosto 2007

Piove e fa freddo



E meno male.. Almeno mi accorgo meno che è estate e che sono al lavoro. Ieri si è anche allagato l'ufficio e sono dovuta andare a lavorare da casa... Sarà forse un segno del destino che non mi vuole qui ma spaparanzata su qualche spiaggia a bere ginger ale ghiacciato? Io credo di sì.

Ho le scarpe nuove (uno dei paia di NY) ma nemmeno loro mi danno gioia. Che palle quando sono moscia. Che palle le persone mosce. Oggi me ne andrei a fare la pesca alle crevettes (gamberetti) in Bretagna, con gli stivaloni, la pioggerellina, la nebbia e le alghe segno di un mare sano sopra la sabbia bianca e sottile. Uff, mi mancano i miei 8 anni. Anzi facciamo anche i 6 quando tutti eravamo più sani. Voglio tornare piccola, con i cugini e mia sorella in vacanza nella casa a Tréompan (vedi foto) insieme ad Antoine et Vincent, mia mamma e le zie e zii, Paco, les crepes, l'orangina, i fumetti, le caramelle di Chez Denise, le cene tutti insieme nella enorme salle à manger, la pelouse, petit signe, i bagni nel mare gelato con la tavola da surf di fronte casa (foto due), il vento, la marea, la pompa d'acqua sui piedi con le labbra blu per il freddo e i conigli nel bosco.

Baratterei anche tutta l'adolescenza (anche se mi sono divertita eccome) per restare lì sempre senza curiosità per quello che potrà essere.