giovedì 27 gennaio 2011

Stronca anche tu i wannabe per un mondo migliore




Premettendo che io non combino probabilmente niente di buono e che vorrei tanto fare un lavoro socialmente utile invece mi ritrovo ad animare social network e affini, oggi ce l'ho un po' con chi si fa le seghe a vicenda.

L'ho detto poco fa in un update ma ci terrei a spiegare meglio il mio rigurgito di odio mattutino.

Non si tratta di avere poca stima o ancor peggio di rosicare davanti al grande sforzo di energie di chi molto più di me e sicuramente meglio di me riesce nell'impresa di costruire qualcosa di bello e di importante (anche se alla fine tutto è relativo). Anzi, per queste persone provo grande stima e ammirazione ma alla fine a mandarmi di traverso il loro e mio entusiasmo è l'eco dell'entourage.

C'è chi spara un LIKE su Facebook perché ci crede (e niente da ridire, anzi) e poi tutta una coda di persone che sparano LIKE perché uno che secondo loro è figo ha sparato un LIKE precedentemente. Ecco, in quel preciso istante io mi inibisco e sputo veleno come una vipera.

Ecco allora che inizio a pensare anche che fra le celeb del web/tv/radio o quel che vi pare va bene strizzarsi l'occhio fra amici/colleghi, ma non facciamoci eccessivamente le seghe, dai. Questo però è un pensiero che deriva dal fastidio generato dai wannabe ed è tipico del mio cervello mandare tutto a puttane per un puntino.

Ho un carattere di merda e se a una cena c'è una persona che mi sta sulle palle non sono di quelle persone che pensano "chissene, la ignoro e mi godo la serata con gli altri". No, io non ci vado perché sono intollerante e probabilmente anche intollerabile spesso e volentieri. Insomma, campo male probabilmente, però dirlo penso che potrebbe essere terapeutico e magari un giorno mi sveglio rilassata e leggera anche io.

Stamattina ero fischiettante e ovviamente lo sono ancora. Mi basta guardare dalla finestra la nebbiolina per rallegrarmi sapendo che l'inverno durerà ancora un po', però quando giro su Facebook e guardo i wannabe non posso che avere un fugace pensiero che attraversa la mente e che mi dice "ma perché non attivi il cervello e pensi davvero ciò che ti piace? Sai mai che così anche tu un giorno non avrai una pletora di seguaci leccaculo".

Insomma, fanculo a me ma anche fanculo a loro.
Scurrilmente vostra.

domenica 2 gennaio 2011

La festa è finita. Per pietà, datemi della verdura




E così, dopo aver prenotato i biglietti dell'aereo circa 3 mesi fa, anche questo Natale ce lo siamo levato dalle palle (cit.). Natale bretone in compagnia di Valda the Dog e tutta la combriccola passato a mangiare tanto e bene, bere tantissimo e benissimo, litigare dal minuto 1 come insegna la tradizione di famiglia per poi risentirsi a distanza di qualche giorno per farsi gli auguri di capodanno e aspettando l'anno prossimo per riunirsi ancora tutti insieme.

La vacanza in Bretagna è stata breve ma intensa. Dopo il solito delirio per arrivare a destinazione che mi ha costretto a viaggiare per 31 ore anziché 5-6 come era previsto, una volta lì le dune, le grosse rocce, il mare blu, il cielo splendido e soprattutto la cara e piccola Valda mi hanno accolto nel loro villaggio di Asterix.


Aspasia the cat oltre ad essere ingrassata è diventata più socievole e forse lo stesso è capitato anche a me che ho superato alla grande una 4 giorni in compagnia dei suoceri di mia sorella, simpatici e gentilissimi come non me li ero immaginati, ma solo ed unicamente perché sono asociale nell'animo.


Sempre seguendo il copione abbiamo mangiato delle fantastiche crepe, il granchio, le ostriche, le coquilles St Jacques, le crevettes, l'anatra all'arancia, il lieu di Portsall (pescione del luogo squisito) e tante altre cosette divine cucinate magistralmente dall'Augusto padre.


Per completare la tradizione annuale Luca il cognato si è ammalato, io sono partita prima degli altri, il panettone di Milano è stato divorato a tempo record, siamo tutti ingrassati sprofondando in sonni alcolici con sogni psichedelici e alla fine mia sorella, MM, Luca ed io ci siamo ricongiunti a Paris per un capodanno a base di Black Jack, ancora cibo di prima scelta e in quantità da "La Grande Abbuffata" (un sacrificio va fatto per inaugurare l'anno nuovo), 1 Magnum + altre 2 bottiglie di Champagne (NB, in 4), musica, simbadìa, ricchi premi e cotton fioc.





Il 1° gennaio ore 8h00 MM ed io eravamo più o meno in piedi per lasciare lo stupendo appartamento parigino nel quale dormivamo lasciandoci nu piezz e core per tornare rispettivamente dai figli e dalle gatte sferiche.




Ed ora eccomi qui in Sabina Street con le due obesone che nonostante la nostra lontananza non hanno perso un etto ma anzi, mi sembrano due oche ingozzate a puntino per un ultimo pasto luculliano. Ora mi tocca un po' di detox che, ammetto, per una volta non mi spaventa ma anzi mi dà un po' di sollievo vista la maratona che abbiamo appena superato non senza lasciare tracce sui nostri fisici già poco slanciati prima della partenza.

Il 6 gennaio c'è un ultimo rush compleannesco nel quale non posso rinunciare alla mousse au chocolat fatta da mia sorella secondo l'inimitabile ricetta di mia mamma e poi, vi prego, buttatemi in un campo di insalata e zucchine perché per un mese non voglio mangiare altro.

Ah beh, anche se con 24 ore di ritardo, buon 2011 a tutti.