giovedì 31 dicembre 2009

Il 2009 non me lo ricordo e per il 2010 cosa devo sperare?




Ultimo post dell'anno. Non che quest'anno ne abbia scritti molti, ma mi sembrava giusto salutare il 2009 dal mio blog. Cos'è successo quest'anno? Tutto e niente, come al solito. La mia scarsa memoria non mi permette di focalizzare le cose positive e quelle negative classificandole in scomparti fatti di mesi, date e numeri per poi fare un bilancio che riveli se l'anno è stato positivo o negativo, quindi meglio lasciar stare. Posso solo dire di aver fatto delle belle cose, e quello che è successo oltre la mia volontà non so, non me lo cago molto, e non credo sia tanto una questione di fortuna o sfortuna.

Dovrei forse fare un elenco di buoni propositi per l'anno 2010? Mah, alla fine sono sempre gli stessi. Ciò che mi auguro è di avere tante buone idee, di riuscire a portare avanti i miei progetti come ho fatto nel 2009 senza dovermi per forza incastrare in dinamiche poco stimolanti ma remunerative.

L'anno prossimo vorrei quindi avere una casa o uno studio per lavorare tranquillamente e niente di più. Mi piacerebbe pensare che abiterò in un'altra città, in un altro Paese, ma non ci spero troppo. Da Milano penso di aver presto tutto ciò di cui avevo bisogno ma non è nemmeno una città dove sto male, quindi se l'occasione dovesse capitare tanto meglio, se no me ne starò qui.

Il mio oroscopo cinese dice "Excavations work be blessed as a self-employed worker and entrepreneur with much good fortune in the form of money and status in the year of the Ox." Che faccio, ci credo? Beh, insomma, buon 2010 a tutti, e speriamo di divertirci con tanti nuovi e vecchi amici.

sabato 14 novembre 2009

San Francisco è molto meglio di come te la descrivono




Come al solito quando torno dai viaggi sono depressa. Quando torno dagli Stati Uniti poi, vuoi per il fuso, vuoi perché Milano in confronto è una merda, quando apro gli occhi mi vorrei girare sul fianco e non alzarmi più.

Sono stata a San Francisco per lavoro e l'ho trovata stupenda. E' vero che è piena di barboni (innocui e alcuni anche fighi, giuro, tipo quelli di 30 anni che non sono proprio homeless ma insomma vivono all'angolo della strada ad alzare quache soldo con il caffè di Starbucks in mano e la sigaretta scroccata in bocca), è vero che alle 21 o hai mangiato o ti attacchi e anche in quanto a vita notturna meglio se inizi verso le 18 così alle 20 sei ubriaco e sei in linea con gli altri, ma tanto io avevo il jet lag e quindi più tardi delle 23 non avrei tirato comunque. Ma dicevo, è vero che ha dei difetti molto più evidenti di New York, ma essendo più raccolta l'ho trovata fantastica soprattutto per l'enorme varietà che c'è da quartiere a quartiere.


In un punto sei al mare con l'aria rilassata e le barche che si lamentano dal porto, tutti in t-shirt a metà novembre, il sole e i baretti al sole. Dopo 10 minuti sei in pieno Financial District che come a New York ha palazzi lucidi e grattacieli (un po' meno che a New York, ok), un milione di negozi, bar fighetti dove gli yuppies bevono drink e controllano le email dai loro iPhone e BlackBerry, vie larghe, Apple Store come funghi, Urban Outfitters come prezzemolo.


E poi il parco dove la fricchettona in acido si mette una maschera di cartapesta fatta probabilmente da lei e svolazzando leggera a piedi nudi sul prato viene da te con un balletto e ti regala una biglia; il tipo che fa i sollevamenti al semaforo con i dread e il fisico scolpito, Amoeba e i commessi più preparati della storia della musica, Russian Hill e i suoi localini e negozietti fatti di legno bianco, Mission dove gli ispanici scrivono "Jesus mì vida" sui muri con graffiti colorati, parlano spagnolo e mangiano burrito con i messicani in squallide taquerie (roba che da noi il ristorante messicano è solo tex-mex, costa un minimo di 40 euro a persona e se ci vi in scarpe da ginnastica ci manca poco che non ti facciano sedere), affiancate da negozietti di design dove giapponesi vendono a caro prezzo la loro arte e poi più in la baretti gay sono affollati di gente vestita cool.

Insomma, io sarò abituata male con Milano, ma una diversità del genere l'ho notata davvero in pochissime città. Anzi, in nessuna fra quelle che ho visitato, almeno non in quetsi termini.
E poi a San Francisco sono tutti gentilissimi. Come capita spesso negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni, se apri una cartina per strada dopo 1 minuto massimo si avvicina qualcuno pronto ad aiutarti a ritrovare la strada. A parte questo, quando cammini e incroci qualcuno in una via poco affollata, in un bar, in ascensore, subito tentano di fare quattro chiacchiere e tutti ti sorridono. Se chiedi un'informazione sono tutti disponibili. L'opposto dell'Italia (almeno a Roma e Milano) insomma.

I commessi sono gentili, le cameriere fanno bene il loro lavoro, senti la collaborazione nell'aria, le cose funzionano, se qualcosa non ti piace o non ti va bene fai una lamentela e qualcuno si occupa realmente del tuo problema. Oh, a me gli Stati Uniti (New York e San Francisco) mi piacciono proprio, specialmente dopo aver visto quest'altra parte della costa.


Un'altra cosa meravigliosa di San Francisco è la natura che c'è attorno. A parte il porto vicino di Sausalito che è un bel posto per fare una passeggiata in bici ma anche un po' troppo turistico (non è che ci sia molto a parte bellissime barche e un paio di ristoranti/bar), basta prendere una macchina e dopo poco ritrovarsi immersi nelle sequoie giganti di Muir Woods dove purtroppo non sono riuscita a fare la passeggiata per mancanza di tempo (peccato!), oppure le meravigliose spiagge di Stinson Beach dove i surfisti cavalcano le onde e tu, turista come me, resti a bocca aperta davanti al tuo primo incontro con l'oceano Pacifico. Meraviglioso e indescrivibile. Ci sono stata al tramonto ma se solo avessi potuto ci sarei sicuramente tornata altre volte nei giorni successivi.


E poi ancora le regioni dei vini Sonoma e Napa Valley con chilometri e chilometri di vigne dove puoi degustare Pinot Noir, Caberbet Sauvignon e gli altri vini californiani che devo dire, non sono male. Da quelle parti poi, e anche un po' a San Francisco in generale, sono fissati con lo stile francese, e allora vedi questi bed & breakfast tutti agghindati alla provenzale che in alcuni casi sono anche ben riusciti, in altri a noi Europei che in Francia ci siamo stati davvero ci viene un po' da sorridere, ma in fondo sempre meglio del posto squallido con la moquette del 1970 e la tv modello Grundig del dopo guerra, no? E poi vantano case vittoriane come se fossero mobili antichi del 300, ma per loro la proporzione è la stessa e ancora una volta ci scappa un sorrisino ma ci fanno simpatia e apprezziamo lo sforzo anche quando te lo dicono con un tono che si aspetterebbe un "oooooh!" stupito di risposta.
Io poi non mi sono fatta mancare nulla e nel mio essere geek sono andata anche in Silicon Valley. Non sono ovviamente entrata negli uffici ma vedere anche solo da fuori Google, Apple, Plug and Play, LinkedIn e compagnia bella per me che al web devo tutto e soprattutto il mio lavoro, è stato abbastanza eccitante. Palo Alto poi è carinissima, con tutto quel verde e le case meravigliose in legno e i giardini curati con qualche bandiera che sventola qua e la, ovviamente sempre e solo a stelle e strisce. Beati loro che sono orgogliosi del proprio Paese.

Beh insomma, se dovessi consigliare a una persona che non è mai stata negli Stati Uniti una sola città, per la mia piccola esperienza (sono stata solo in California, Florida, New York) direi sicuramente di andare a New York e slogarsi il collo per guardare i grattacieli e vivere il giorno e la notte intensamente con tutte ciò che la città ha da offrire (che è sicuramente più di quello che riesci a fare). Ma a qualcuno che un po' ha già girato, la California non la farei perdere per nulla al mondo. A me l'avevano descritta ma non me l'aspettavo così. E anche le salite e discese di San Francisco di cui tutti parlano, se le vedi con i tuoi occhi sono incredibili, specialmente quando le devi fare a salire!

W la California quindi? Assolutamente sì. Ma ora mi restano solo le foto, il jet lag e la depressione di una Milano grigia, fredda (e fin qui sarebbe anche una cosa positiva) ma soprattutto dove la gente ti dà la spallate per passare prima nel tornello della metro in uscita senza degnarti di uno sguardo gentile. Che palle l'Italia piena di rancore.

mercoledì 28 ottobre 2009

Ecco perché odio il corriere "espresso" Bartolini




Faccio outing e dico subito che anche in periodi di povertà più nera non resisto allo shopping online. Piuttosto che rinunciare a qualcosa che vedo in Rete preferisco non entrare nemmeno in quei paradisi come Yoox e gli altri milioni di siti di e-commerce o ancor peggio aprire le mail piene di tentazioni che Privalia, Saldi Privati, Vente Privée e tutti gli altri impiegati di Satana mi spediscono settimanalmente.

Detto ciò, l'unica cosa che mi fa davvero arrabbiare tanto da farmi passare la voglia di acquistare sono i maledetti corrieri ai quali si appoggiano questi servizi: in particolare io odio profondamente il binomio Privalia-Bartolini.

Ogni volta - e ripeto che non si tratta di un caso isolato - che compro qualcosa tramite Privalia regolarmente dopo qualche tempo mi arriva una mail che mi avvisa del fatto che il corriere "espresso" Bartolini è passato per consegnare la merce ma non avendo trovato nessuno ha lasciato un avviso. Peccato che non sia mai vero.

Io lavoro da casa e non esco praticamente mai durante il giorno specialmente se so di essere in attesa di un pacco e, ok che sono un po' sorda, ma il citofono se suona lo sento. Bartolini non fa nemmeno los forzo di passare e lo dimostra il fatto che l'avviso non è mai presente né sulla porta, né sul citofono, né sulla cassetta delle lettere.
A questo punto sei costretto a cercare un recapito sul sito che però è stato volutamente pensato per non fartelo trovare perché non sai quale sia la tua sede Bartolini di riferimento e quanto pare non lo sanno nemmeno loro. Lo cerchi quindi su Google, telefoni e ti dicono di chiamare un altro numero. Attacchi, telefoni, ti danno un altro numero. Richiami ancora, dopo 10 minuti ti risponde scocciata una centralinista sottopagata e ti dirotta a un altro numero mentre nemmeno ascolta ciò che hai da dire. Alla fine, quando finalmente sei in linea con la persona giusta questa è una tale stronza da non farti nemmeno finire le frasi e ti dice solo che il pacco è in consegna nuovamente (nuovamente rispetto a quando visto che non è mai venuto nessuno?) e di farsi trovare a casa in un orario fra le 8 e le 16h30-17h00, come se la colpa fosse tutta tua che te ne vai a zonzo (o in ufficio per esempio) anziché stare a casa ad aspettare loro.

Ma io in casa ci sto, quindi perché quella beota della centralinista mi tratta come se il problema dipendesse da me?

Beh, stamattina ho chiamato per lamentarmi e adesso sono in attesa che un corriere fantasma (tanto per restare in tema Halloween) si presenti a casa mia con la merce che ho ordinato. Sono le 14h20 e nessuno si è ancora visto ma ho ancora un paio di ore di speranza davanti a me prima di dover ricominciare l'iter di telefonate infinite.

In genere, quando miracolosamente il pacco arriva dopo più e più reclami, viene portato da un fattorino sudamericano (niente in contrario e nessun tipo di razzismo per carità) che, scortese anche lui, ti spacca le orecchie attaccandosi al citofono e quando gli indichi il piano ti dice scocciato di scendere tu perché ha fretta. Cosa????!!!!

Bartolini, il peggior corriere del mondo, specialmente se abbinato a Privalia.

UPS, il migliore, specialmente se abbinato a YOOX, con una consegna rapidissima, un sistema di ritiro pacchi semplice ed efficiente e dei corrieri super cordiali.

sabato 3 ottobre 2009

Viva l'indipendenza




Ecco un errore che faccio sempre e che alla fine regolarmente mi penalizza nelle mie scelte. Se voglio fare una cosa è inutile che aspetti altre persone anche se queste dicono di avere le stesse aspettative e desideri. La verità è che molto spesso ti fanno perdere solo tempo e pazienza.

In generale bisogna ragionare da single, inteso come persone singole in tutto. Se vuoi andare al mare, se vuoi andare a scalare l'Himalaya, se vuoi andare a un concerto, a una festa a un corso di uncinetto organizzati per conto tuo e basta altrimenti c'è il rischio che tu non riesca a farlo mai nella vita. Certo è vero che partire o fare attività con un amico/filarino è più divertente che farle da soli, ma se non altro in quest'altro modo quando avrai 90 anni avrai fatto un sacco di cose e non starai lì a dire uff avrei tanto voluto fare... sarei tanto voluta andare...

Insomma giorno dopo giorno mi convinco che il compromesso non fa tanto per me, o meglio sì ma bisogna davvero vedere quanto si dà e quanto si ha in cambio.

L'indipendenza è una cosa sulla quale ho sempre basato la mia vita ma ogni tanto mi dimentico di quanto sia bella. Insomma, un po' di coraggio, un po' di tederminazione e chi se ne importa se qualcuno ti segue o no. L'importante è fare ciò che si vuole, senza legami né freni.

mercoledì 30 settembre 2009

Finger Cookbook è su AppStore e il dubbio su cosa cucinare è risolto




Finalmente Finger Cookbook è uscito su AppStore! C'è voluto un (bel) po' di tempo ma alla fine siamo riusciti a mettere da parte qualche impegno e lo abbiamo rilasciato.

Siamo molto contenti perché quelli che lo hanno provato sembrano entusiasti: sullo store italiano è su da ieri mattina ed è già quarta fra le app della sua categoria. Ci fa davvero molto piacere anche perché è proprio alla soddisfazione che puntavamo, oltre che aver fatto un bel po' di esperienza sulla realizzazione di un'applicazione per iPhone/iPod Touch.

Mentre noi siamo già impegnati nello sviluppo di un'altra, se volete aiutare Finger Cookbook e tutti i foodblogger, chef, appassionati di cucina che hanno partecipato al progetto inviandoci le loro ricette deliziose, potete scaricarla da qui, è gratis. :)
Se invece volete mandare le vostre ricette scrivere a recipes@fingercookbook.com o visitate il sito Fingercookbook.com.

Io nel frattempo dò un calcio alla dieta e stasera cucino uno di quei piattini di Sara (Maternini, indeed) che mi fanno venire l'acquolina già da tempo. Yum!

martedì 22 settembre 2009

Il baratto è fichissimo




Dopo un'epopea durata svariati giorni a causa del sequestro del mio pacchetto alle Poste Italiane, finalmente il baratto Blogstar Game - Scarpine è stato effettuato.


Le strabellissime scarpette fatte da Roberta sono nelle mie mani. Riuscirò mai a ricomporle per dar loro la forma che tutti si aspettano? Non si sa, ma è certo che non avendo nessun bambino in vista da utilizzare come modello ho tutto il tempo che voglio per cercare di riuscire nella titanica impresa. Stupende!

venerdì 11 settembre 2009

Se potessi avere 5.000 al mese...




In pratica ho calcolato che per venire in contro a tutti i miei buoni propositi dovrei guadagnare almeno 5k euro al mese. Netti, ovviamente.
Allo shopping ho ormai praticamente rinunciato, nel senso che se entro in uno di quei negozi che mi piacciono (e grazie a dio a Milano non trovo più pane per i miei denti) quando sono all'estero mi viene lo sconforto e quindi evito di entrarci. Una soluzione perfetta è quella che avevo adottato a Berlino con il noleggio della bici. Tanto lo sbattimento di scendere, legare, slegare e risalire che le vetrine le guardavo fugacemente dal mio sellino e così insieme a un po' di attività fisica aggiungevo anche un risparmio notevole senza nessun rimpianto o tristezza causa mancanza di fondi.

Ora però io non vorrei dedicarmi ad attività futili come lo shopping, nono, vorrei davvero migliorare il mio stato di salute, fisico e anche culturale. In pratica vorrei iscrivermi in palestra (e andarci senza bigiare al secondo mese) per prepararmi alla stagione snowboardistica in arrivo e non stramazzare a terra alla seconda discesa come l'inverno scorso, e in aggiunta a ciò migliorare il mio inglese: non c'è niente da fare, se non lo utilizzi regolarmente lo persi.

Mi piacerebbe moltissimo fare anche un corso di spagnolo e forse anche uno di tedesco, ma per quelli posso aspettare.

In ogni caso, come fare? I corsi della regione o le lezioni in classi di scarsa qualità alla fine sono solo una perdita di tempo. Io voglio il meglio (e brava..) e per averlo devo pagare tanto.

Shenker e Get Fit, un binomio che associato mi manda a picco, porca e maledetta miseria. E poi anche i week-end in montagna non sono mica gratis... Non dimentichiamoci poi che nella mia wish list c'è anche un appartamentino per me, possibilmente vicino a quello della sister tanto per non perdere l'abitudine delle chiacchiere in famiglia e qui in Porta Romana per non perdere l'abitudine al miglior quartiere di Milano. Ripensandoci forse con 5k euro al mese sono stata ottimista. Vabbè, chudiamo a 7 e non se ne parla più.

mercoledì 9 settembre 2009

Manco fossi il passero solitario...




A me la condivisione non piace, diciamolo. Non mi piace condividere i miei pensieri, la mia giornata, il mio spazio al lavoro, il mio computer e soprattutto il mio spazio vitale chiamato casa.
Ciò non significa che sia gelosa di ciò che mi appartiene, anzi, sono piuttosto generosa e faccio volentieri regali, metto a disposizione degli altri cose che ho fatto e sono molto disponibile nel caso qualcuno abbia bisogno di me.

Quello che proprio non sopporto è non avere uno spazio mio dove concentrarmi e pensare ai fatti miei in piena libertà senza dovermi giustificare con nessuno indipendentemente da che sia in casa, al lavoro, o in un parco. Non a caso mi sono licenziata da un lavoro da dipendente proprio perché non tolleravo di passare le mie giornate in un open space. Non a caso sono andata via di casa abbastanza presto perché non avevo voglia di giustificarmi per ogni cosa e sentirmi costretta a fare cose che non volevo. La sorte però ha fatto in modo che mi ritrovassi in una situazione familiare dopo 10 anni che vivevo da sola. Per quanto divertente e piacevole molto spesso, vivere con un membro della propria famiglia trovo che sia una cosa che limita moltissimo la libertà delle persone discrete e riservate come me.

Se mi volessi vestire da ballerina del can-can e uscire a cena, ad esempio, la domanda "scusa ma con chi esci?" sarebbe d'obbligo e a un parente stretto che ti sta anche simpatico ma con il quale non vuoi condividere ogni tuo segreto non puoi rispondere "fatti miei" perché poi si litiga, lo scrive su facebook, lo legge il padre, lo dice allo zio, ti arriva una mail e a Natale ce l'hanno tutti con te facendoti rimpiangere il cambio di programma dell'ultimo minuto nel quale hai deciso di raggiungere la famiglia anziché restare a casa da sola un po' sconsolata ma almeno in uno spazio tutto tuo.

In aggiunta a ciò, un'altra ombra si fa strada all'orizzonte: poiché mia sorella si è sposata di recente e si presuppone che non vivrà a vita lontana dal marito che attualmente risiede molto lontano all'estero, è facile nonché probabile che gli sposi presto o tardi decidano di convogliare sotto lo stesso tetto che attualmente la coincidenza vuole che sia anche il mio. Per quanto il cognato nuovo di zecca mi piaccia moltissimo e sia una persona molto discreta a quel punto penso che mi sentirei leggermente di troppo e non sarei la sola a crederlo immagino.

Quindi, dopo aver sudato parecchio per trovare la casa nella quale sono, mi rendo conto che non c'è alcun modo di tenerla per me. Anche se disponessi di tutti i soldi necessari per pagare l'affitto - che ovviamente non ho, sia ben inteso - o trovassi un'altra coinquilina che magari fa uno di quei lavori meravigliosi come l'hostess (utopia, anche perché di base il discorso varierebbe di poco, a me piace stare sola!), il problema morale tornerebbe a galla. Che fai? Cacci tua sorella (che guadagna 5 volte quello che guadagni tu che invece non puoi permetterti altro ma lei si) e le sue due gatte e magari anche il marito? Eh no, non si può! Poi a Natale come faccio con i parenti? Del fatto invece che una persona possa essere riservata e che soffra a stare troppo a lungo in compagnia di un'altra presenza nella medesima casa se ne sbattono tutti. Se sei riservato sono cazzi tuoi. Se invece sei - come dire? - una persona che gode nel condividere spazi e approfittare delle situazioni vantaggiose sei immediatamente reputato affettuoso, con il senso del gruppo, equilibrato, estroverso e chi più ne ha più ne metta.
Nessuno nemmeno lontanamente pensa al fatto che magari queste cose vanno decise insieme (ho detto decise e non messi in mezzo e poi incastrati con giri strani).

In ogni caso, sconfitta oggi guardavo degli annunci immobiliari, ormai conscia che da qui una delle due deve sloggiare e a quanto pare quella sono io a causa della mia strana (strana?) voglia di vivere da sola a 32 anni e non con qualcuno che videochatta con il padre (di entrambe) mentre tu ti senti nella casa del GF, che lascia le gatte da accudire quando è in vacanza e guai se tu non cambi l'acqua tutti i giorni, che prepara l'arrosto a sorpresa e te lo dice come se lo avesse fatto apposta per te facendoti quindi sentire in colpa se per caso avevi dei piani diversi per la serata. Lo ripeto, tutte cose normalissime e spesso molto carine (vedi l'arrosto), ma penso anche che lo siano in una famiglia composta e voluta da madre, padre, figlio e figlia (e le declinazioni). A una certa età invece è giusto, sano e bello desiderare di vivere con il proprio compagno/a o ancor meglio - secondo me - DA SO-LA!

Tornando alle case ecco che è arrivato lo sconforto finale. Prezzi folli in zone di periferia per buchi arredati come l'Italia del dopoguerra. Ma l'IKEA non la conosce nessuno? Eppure credevo fosse molto conveniente e che avesse anche delle cose carine. Mah. In ogni caso fatevi un esame di coscienza eccheccaspita. Ma come si fa a non sentirsi un ladro molto più infimo di quello che ti borseggia per strada quando speculi su appartamenti che solo uno squattrinato a un passo dal baratro potrebbe prendere in considerazione? Se non altro il borseggiatore in qualche modo se li guadagna rischiando la galera, mentre invece ai padroni di casa non dice niente nessuno e la prigione che gli spetterebbe ovviamente non è nemmeno un pensiero che gli sfiora la mente (da disonesti e privi di morale).

A questo punto cosa mi resta? Una stanza che nemmeno posso chiudere (causa gatte), solo quella, e la programmazione delle vacanze alternate anche se qui non si è mai soli: se non c'è una persona c'è un gatto che miagola tutto il giorno davanti alla porta di casa perché vuole uscire. Ma il padrone dov'è? All'aperitivo, al lavoro, dal marito, dal padre, dall'amica...

A me la condivisione non piace cazzo e domani quando incontro il vicino di casa se mi fa ancora una domanda su quando mia sorella andrà a vivere con il marito gli spacco la faccia.

Se qualcuno invece sapesse di un bilocale in affitto possibilmente non arredato ma con cucina e lavatrice in una zona decente a prezzi *onesti*, sarebbe un gesto meraviglioso se potesse passarmi l'informazione e gliene sarei eternamente grata, giuro.

lunedì 31 agosto 2009

Berlino, Baviera, Provenza, Costa Azzurra e già penso alla Scozia




Alla fine ho ceduto (sai che sforzo) e l'agosto l'ho fatto sì in città, ma a Berlino. Pentita? Nemmeno un po', anzi direi piuttosto elettrizzata. Città stupenda, ricca di storia, di parchi, di verde, di localetti e baretti meravigliosi ed economici, di negozietti, di cultura, arte, spazi occupati, birrerie e gente tranquilla che si fa i fatti propri e coesiste in pace. A Berlino anche i bambini sono simpatici e non rompono nemmeno un po'. In compenso degli anziani non se ne vede l'ombra, sono tutti giovani e sportivi che sfrecciano in bici da una parte all'altra della città. Ed io, per non essere da meno sull'onda di "paese che vai usanze che trovi" ne ho affittata una con MM e l'abbiamo vista praticamente tutta in soli 4 giorni.

Come mi capita spesso quando vedo una città che davvero mi piace - e vivendo a Milano/Italia mi capita spesso - al ritorno ho subito cercato un lavoro da quelle parti... Unico problemino non so dire assolutamente nulla in tedesco (eine große Weißbier non conta suppongo) ma una soluzione si trova a tutto, lo sento.

Scendendo verso l'Italia abbiamo abbandonato a malincuore le bici e saliti in macchina abbiamo proseguito all'avventura scoprendo la Romantische Straße, percorso in Baviera fatto da un'infinità di paesini e cittadine bellissime, dove ne abbiamo approfittato per dare la botta finale al nostro fisico con litrozzi di altra birra presa direttamente dai produttori (abbiamo addirittura dormito in un alberghetto/birrificio) e importata a casse in Italia.


La gita crucca si è conclusa con la visita al bellissimo castello di Ludwig II (qui sopra), re eclettico e gaio del quale ci siamo appassionati tanto da vedere l'omonimo film di Luchino Visconti al nostro rientro, e una puntatina a Innsbruk tanto per comprare uno speck e lo spatzle-maker che desideravo da che Sigrum (la governante austriaca) andò via anni orsono.



Ancora gonfi di birra, di wurstel, di spatzle e di ogni ben di dio che la regione ci aveva offerto dopo una breve sosta a Milano nell'afa più totale siamo saltati nuovamente in macchina e abbiamo raggiunto Auguste, Valda (LOVE!) e Zinnina in Provenza/Costa Azzurra spiaggiati nella piscina dello zio francese.






Un giretto fra Ollioules, St. Tropez e Cassis fra mare, piscina, lavanda, cibi squisiti ed eccoci di nuovo qui.

L'estate è finita? Nemmeno per sogno! Fra una settimana si riparte per un week-end scozzese tutti in kilt e tartan. Caro antenato Mc Neal of Barra, arrivo!

lunedì 3 agosto 2009

Libri, film e cibo sano: non è poi così male non andare in vacanza




Certo è vero che anche sdraiati al sole si può leggere un buon libro, mangiare qualcosa che non sia troppo unto o peccaminoso e la sera con il golfino sulle spalle si può sempre vedere un bel film, ma farlo in città quando si è da soli trovo che sia più intimo. Beh, ecco, l'ho già detto mille volte: a me restare a Milano ad agosto non dà nessun fastidio.
In questi giorni di calura allucinante - unica grande e vera pecca della città in questo periodo - me ne sono guardata bene dall'andare in giro, tolta una sosta all'esselunga qui nel quartiere dove ho trovato un piacevole freschetto polare in compagnia dei miei amici ottuogenari che come me - per scelta o per abbandono da parte delle famiglie - si sono rintanati qui dentro per non morire di caldo nelle loro altrettanto vecchie case.

Oltre a gironzolare per la Rete e pubblicare post come al solito o aggiungere qualche tip, ho ripreso in mano la mia cultura cinematografica che da qualche mese a questa parte vacillava un po'.
Fra i film che ho visto mi è piaciuto "The Savages" con l'eccezionale Philip Seymour Hoffman anche se - ormai sensibile al tema della vecchiaia essendo io in tutto e per tutto una pensionata - ho pianto praticamente dall'inizio alla fine. Quando poi c'è anche un cane di mezzo la lacrima è incontenibile, non ce n'è. In ogni caso complimenti a Tamara Jenkins.

Delusione profonda da "Yes Man" invece. Ma Jim Carrey non era bravo? Lo ricordo in film come il celeberrimo "The Truman Show" e nel bellissimo "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (sì, proprio quello tradotto con l'orrido titolo "Se mi lasci ti cancello"), e poi eccolo qui in un film insulso dove lui è sopra le righe e invecchiato. Sì, ok, lo sappiamo tutti che Jim Carrey sa fare strane e buffe espressione e che ha la faccia di gomma ma che bisogno c'è di usarla a tutti i costi anche quando non è richiesto? Mah, diamo pure la colpa a Peyton Reed.

Siccome anche l'Italia ha bisogno dei suoi spazi oggi metterò alla prova un Luca Argentero (oddio) in "Solo Un Padre" di Luca Lucini (ri-oddio, già regista di "Tre Metri Sopra il Cielo", ri-ri-oddio) seguito - o preceduto - da "Il Dubbio" di John Patrick Shanley con Meryl Streep e di nuovo Philip Seymour Hoffman (olé!) nelle vesti di un prete accusato di pedofilia e molestie sessuali.

Il tempo stringe, mi metto al lavoro prima che torniate tutti in città.

lunedì 27 luglio 2009

Città deserta: ogni anno la stessa storia ma non mi stancherò mai (credo)




Milano inizia a svuotarsi per davvero e tutti vanno in vacanza, ma io resisto nella città deserta come piace a me. Unica pecca, come ogni anno, sono i commercianti troppo ricchi che già da metà luglio hanno appeso insegne con scritto "ci rivediamo a settembre!". Si beh, e se io che sono qui con il ventilatore acceso avessi bisogno di un tozzo di pane, una scatola di cerotti, o perché no mi venisse una smania shopaholic a basso costo, che faccio? Mi sparo? A quanto pare sì, come ogni anno nella città che se ne fotte di chi per scelta o per obbligo a luglio e agosto resta nel proprio appartamento.

Massì andate al mare, scottatevi al sole, tornate tutti insieme stressati dal traffico e dallo smog. Io e le gatte - anzi i gatti compresi quelli di MM che andrò a sfamare a giorni alterni - saremo qui ad aspettarvi e a goderci il silenzio che avete lasciato quando tutti insieme vi siete imbarcati su traghetti, aerei e autostrade. A me la città d'estate piace tantissimo, speriamo che duri molto sia per me che per voi che siete in vacanza. Ma al ritorno non vi dimenticate di tippare i posti meravigliosi che avete visto sul mio sito, almeno fatemi codividere la vostra gioia con gli occhi!

mercoledì 8 luglio 2009

Tips&Trip, la mia Moleskine online di viaggi e memorie che non voglio cancellare




Oh che bello, il progettino al quale penso da mesi e mesi si è concretizzato e ha visto la luce ieri sera. Si chiama Tips&Trip ed è un sito per permettere a tutti coloro che come me amano viaggiare ma dopo solo due giorni dal rientro non si ricordano più il nome di un solo posto dove sono stati, di fissare nella propria memoria i posti più belli che hanno visto e nei quali prima o poi vorrebbero tornare.

Personalmente questo piccolo problema mnemonico ce l'ho anche con i locali, ristoranti e posticini nella città dove vivo, quindi "tippo" tutto quello che mi piace e via.

Prima ancora di diffonderlo fra amici e parenti - tolti quelli che vedo davvero ogni giorno con i quali sarebbe stato impossibile nascondere la mia incontenibile gioia - gli dedico un post.
Ci sono ancora un po' di cosette da mettere a posto e altre da implementare. Qualche problemino di compatibilità con alcune release di browser, qualche classe da aggiustare, ma insomma, è un bel sitarello e sono felice.

Con la preziosa collaborazione di Magno che ha trovato qualche ritaglio di tempo nei suoi innumerevoli impegni e viaggi a destra e manca, e di Martin dalla lontana Argentina, Tips&Trip è online.


A questo punto, oltre a svuotare la mia Moleskine ormai stanca e riversarla nel sito, lo girerò a tutti quei simpatici zuzzurelloni dei miei amici blogger e non solo che fra web e viaggi sanno come spassarsela.

Commenti positivi e negativi, suggerimenti e soprattutto "tip" di viaggio sono sempre ben accetti. Spero che vi piaccia e che vi sia utile come lo è per me. In fondo cosa c'è di meglio che fare un sito per noi stessi? ;-)

giovedì 25 giugno 2009

Viva la Bretagna!





Yuppie yuppie alé alé!!! Nonostante mi sia svegliata all'alba - ma ormai c'ho anche bella che fatta l'abitudine - sono tutta zompettante. Motivo: sto per andare in Bretagna.
Ah! L'aria di mare, le ostriche, i granchi, le aragostone, vedere la barca dell'Augusto padre, vedere l'Augusto padre ovviamente, bere un bicchierino a Portsall, respirare l'aria della casa, del bosco e della spiaggia a Treompan ma soprattutto vedere Valda e (speriamo anche) Amichetto, mi riempe di gioia.



Il grandissimo e fittissimo programma per venerdì già prevede una giornata ricca di impegni: la tradizionale e annuale festa di Portsall. Moules (le cozze) e vino a fiumi per tutti! ;-)

Considerato il fatto che l'anno scorso tale festicciola ha fatto registrare alla regione il primato di tasso alcolico più giovane dell'intera Francia (leggi 14enne in coma etilico), non vedo l'ora di misurarmi con quei simpatici bevoni dei bretoni. E' una lotta persa in partenza lo so, ma cercherò di portare alta la bandiera di noi (mezzi) italiani.

E poi cos'altro? Nulla ovviamente, se non un po' di pesca, un giretto sulle dune, una passeggiata e tanto tanto burro. Farà freddo? Pioverà? Sicuramente sì e il bello sta tutto lì.

Crepes aspettatemi, stasera sono tutta vostra!



giovedì 11 giugno 2009

E facciamo un post, va...



Ho approfittato di oggi e della mia forma fisica decisamente vacillante per scrivere un post dopo tanto tempo, ma già mentre digito velocemente le prime righe mi chiedo: perché? Perché costringere il mio cervello affaticato a uno sforzo tale? Ricordare, pensare, dire, forse è chiedere troppo a chi ieri alle 21 aveva già bevuto due birre, alle 23 aveva finito la pizza e la terza birra, alle 23.01 aveva mal di testa e alle 24.00 si chiedeva cosa ci fosse di sbagliato nel suo sbagliato per farle aumentare esponenzialmente il dolore al centro della fronte.

Ma lo sbagliato non sbaglia mai, quindi il problema è sempre lo stesso, l'età che avanza.
Oh beh, chissene, tanto al Surfer's Den nessuno ci fa caso e nemmeno all'Isola quindi la serata è andata piuttosto liscia, crampi al cervello a parte.

In sintesi, dopo due giorni al mare in compagnia dei gabbiani, delle berte, delle occhiate, dei saraghi e della natura selvaggia della Maddalena, rieccomi qui nella colata di cemento dove molto probabilmente passerò tutta la mia adorabile estate. Ma a me stare a Milano quando è deserta tanto piace, giusto? E poi ho fatto il Bike-Mi, e chi m'ammazza adesso.


Il cervello non si riprende, sono lenta come un bradipo, desidererei un'amaca al sole e nient'altro, quasi quasi la monto fuori dalla finestra, in fondo perché dovrebbe crollare? A forza di montare mobili e mobiletti dell'IKEA sono diventata la regina del bricolage e il trapano ormai è un'estensione del mio braccio.
A proposito, devo riverniciare tutto l'armadio di camera mia, che con i buchi c'entra poco ma con la fatica molto. Vabbè, mi fado a fare un elettroshock e vediamo se la giornata inizia a girare per il verso giusto.

mercoledì 20 maggio 2009

Il nuovo silk-épil ne fa di tutti i colori e io finalmente posso mettermi la gonna



Oggi parlo di peli. Ma che tema delizioso, penserà qualcuno, ma i peli esistono, ci fanno schifo, li combattiamo ma loro ricrescono lo stesso, non c'è niente da fare, quindi ecco qui il post contro uno dei più acerrimi nemici di noi ragazze (anche di molti ragazzi, diciamola tutta).

Un paio di settimane fa è successo il fattaccio. Con i primi tepori e il sole che miracolosamente illiminava Milano cacciando l'odiosa coltre bianca che ci ruba le ombre insieme alla gioia di vivere, ho ben pensato di mettermi un paio di pantaloncini, ma ORRORE! avevo dimenticato di depilarmi.

Apro il cassetto del bagno, tiro fuori il mio compagno di sventure dal lontano 1990 o giù di lì - ossia il silk-épil - e attacco il cavo tutto pieno di scotch alla presa. Ma il silk-épil non reagisce, è allo stremo delle forze, anche il nastro isolante della precedente riparazione (datata 1995) è ingiallito e stanco. Il silk-épil è morto. E ora?!!

La divina provvidenza mi è venuta incontro materializzandosi nelle vesti di Umberto e della sua campagna: il nuovo silk-épil Xpressive.
G R A Z I E !

Ho atteso il postino come un giaguaro appostato alla finestra e quando finalmente è arrivato agonizzante dopo i cinque piani che si è sparato a piedi, ho aperto la confezione con tanto di manualetto effetto letto ad acqua, le due testine, le 4 copri-testine, il cavo d'alimentazione, le salviette per diminuire il dolore e ovviamente lui, l'ergonomico strappa-peli che noi tutti amiamo.

Spavalda e come mio solito ho tentato di usarlo subito (sai com'è, le due settimane erano passate e la situazione delle gambe era già abbastanza tragica di per sé) ma per la prima volta nella mia vita sono stata costretta a leggere il manuale d'istruzioni.

Un tempo bastava attaccarlo alla presa, regolare la velocità e sentire il TTRRRRRTRRTRTRRRR per sapere che tutto era pronto per l'epilazione. Ma i tempi sono passati (ben una ventina) e ora il silk-épil ne fa di tutti i colori: depila sotto l'acqua, fuori dall'acqua, illumina le gambe con una luce per arrivare a scovare anche i peli più impercettibili (funzionalità comodissima visto che nel mio bagno non si vede un belin), ha un sacco di aggeggetti per soffrire meno fatti apposta per la zona bikini, le ascelle e anche i baffettetti (grazie a dio questi mi mancano, o almeno mi ostino a pensarla così), e come se non bastasse oltre a depilare può anche radere con diverse lunghezze grazie a una testina speciale, il tutto senza fili!

Lo carichi, lui ti avvisa che è pronto, tu ti umetti le gambe con le salviette anti-dolore, passi 5-10 minuti nella scelta della testina più adatta e poi procedi finalmente all'uccisione dei peli nella vasca da bagno, sotto la doccia, mentre ti godi un film in salotto o (volendo) sul pianerottolo di casa mentre fai chiacchera con la vicina di casa (ecco, la mia ha 70 anni quindi lascio stare).

L'unica cosa che davvero non capisco e che trovo abbastanza scomoda è il fatto che per usarlo lo devi caricare per forza prima e non puoi usarlo anche se attaccato alla presa. Comodissimo il fatto che sia senza fili, ma siccome la carica dura 40 minuti se la volta precedente mi sono dimenticata di attaccarlo e ho un emergenza pelo come faccio?

Beh in ogni caso devo dire che 20 anni si sono fatti sentire, e non solo sulla mia pelle. L'abisso fra il primo modello e questo è decisamente evidente e finalmente posso tirare fuori le mie gambe senza nessuna remora. Ora posso passare al piano B che attende da circa 6 mesi: la dieta!

venerdì 15 maggio 2009

Quasi quasi metto i denti in un cassetto



Questa volta sono radicale, intrasigente e convinta.
La dieta - sì sempre quella - la voglio fare sul serio. La mia teoria sulla "dieta Bukovsky", ossia solo alcohol e pochissimo cibo, questa volta stranamente sembra fare cilecca. Un tempo, e non parlo di 10 anni fa ma anche solo 2-3, volavo da un aperitivo all'altro leggera come una gazzella, bevevo come un alpino, mangiavo come un fringuello e non ingrassavo. Il bello della storia era che anche il mio fegato sembrava reggere il colpo da dio.

Ma ho superato i 30 e qualcosa di drammatico deve essere accaduto al mio metabolismo. Ora se bevo mi viene la panza. Dannazione, dannazione, dannazione.

In ogni caso ho capito che ci vuole la linea dura almeno per perdere quei 2 kg di incoraggiamento, quindi niente più strappetti alla regola come "mangio solo altre 3 patatine e poi basta... vabbè 4 dai", niente più "beh la birra è gasata ma ha meno calorie del vino rosso...", niente più ordinazioni alcoliche, caloriche e simili per far compagnia a chi sta con me. Che si mettessero a dieta anche loro, oh!

E siccome quando faccio le cose esagero sempre ho anche smessi di mangiarmi le unghie. Lunghe mi fanno schifo e non le sopporto ma credo che questa rappresenti una sorta di punizione verso i miei confronti, una tortura globale e totale. Ora che ci penso potrei farmi una nuova postazione di lavoro in ginocchio sui ceci.
Mah, vediamo per quanti minuti resito quetsa volta... Che vitaccia quella di noi superficiali.

martedì 5 maggio 2009

Una vacanzetta in Grecia non guasta mai



Candidamente e anche un po' blasé enuncio di essere appena tornata da una vacanzetta di una settimana in quel di Creta.

Un'isola dunque, in Grecia, fuori stagione. Com'è stato?

Lati positivi:
  • l'atmosfera è tranquilla e rilassata, si riesce a parlare con la gente del posto e farsi dare delle vere dritte, familiarizzare e scambiarsi contatti senza casino, musica a tutto volume e motorini che sfrecciano. Uno dei ristoratori ci ha persino invitato a bere del Raki autoprodotto (bevanda alcolica turca e greca) a casa sua nell'altopiano, ma purtroppo era il nostro ultimo giorno (o per fortuna vista la gradazione alcolica che raggiunge i 45°)
  • il sole quando non è nascosto da una nuvola abbronza senza farti morire di caldo (io mi sono ustionata il collo, ma diciamo che la mia pelle non vedeva i raggi solari da troppo tempo)
  • la feta, le melanzane, le zucchine e le patate fritte, la taramosalata, la melinzanosalata, lo tzatziki, i pesci e i crostacei e in generale tutti i mezes che la stagione offre sono sempre fantastici, così come la carne anche se personalmente non sono una fan (beh un souvlaki me lo sono mangiato, non potevo proprio dire di no)
  • la Mythos che tutto sommato non è male come birra. Ma se poi non ti piace e decidi di prendere l'Amstel o l'Heineken di cui ogni bar o locale dell'isola è fornito si spendono sempre intorno ai 2 euro per una media. *Ottimo!*
  • il prezzo per un pasto completo in due con tanto di vino e pescetti appena pescati non supera quasi mai i 25 euro (a coppia!), a meno che non si vada nei posti trappole per turisti
Lati negativi:
  • vedere un mare verde-blu incontaminato e non potercisi tuffare dentro (a meno che non siate finlandesi) è una vera tortura
  • quando si alza il vento meglio se trovi un posto riparato a meno che tu non voglia restare ibernato fino all'arrivo della bella stagione con i tuoi bei golfini leggeri leggeri di cotone messi a posta in valigia "perché tanto lì farà caldo..."
  • i pomodori e tutti quei cibi di stagione che ci ricordano tanto la Grecia non sono ancora maturi, quindi la delusione i primi giorni potrebbe essere fortissima
  • considerato che sei in un'isola e per di più in Grecia, se non puoi fare il bagno o andare in spiaggia c'è poco altro da fare. Sì ok, ci sono mille spunti archeologici come il Castello di Knosso o la grotta dove era stato nascosto Zeus, ma tolti quelli e le gite sull'altopiano (che non è così bello come te lo dipingono) la dimensione dell'isola non ti permette né di attraversarsla tutta (troppo grande) né di girare troppo intorno a dove alloggi perché di fatto i paesini *non-esistono*. Quelli che ci sono sono bruttini (no case bianche come nelle cicladi) oppure carini ma disabitati (nel senso che ci sono solo serrande chiuse e sembra una città fantasma) o ritrovi che aspettano solo l'arrivo dei turisti. La parte ovest di Creta non l'ho vista, sembra che ci siano belle spiagge, ma era assolutamente troppo distante da raggiungere (e comunque sia torniamo al concetto che se fa freddo in spiaggia che ci vai a fare?)
In ogni caso è inutile aggiungere che fare una vacanza è sempre bello. :-)
E poi ho potuto nutrire tantissimi mici affamati che gravitano continuamente attorno ai ristoranti in trepidante attesa dell'arrivo della bella stagione e quindi dei turisti per ingrassare un po'. Nel frattempo ti sbattono gli occhioni ma appena osi avvicinarti con un pezzetto di pesce ti staccano una mano per accaparrarselo prima degli altri 22 alle loro spalle. Che teneroni.

Ecco di seguito qualche foto che riassume l'essenza della Grecia ad aprile secondo me e il mio iPhone. Le altre foto sono nella macchina fotografica, asap su Flickr.







mercoledì 22 aprile 2009

500C Preview Party @Astoria - Milano (sottotitolo: La pazza vita del barrio)




Scrivo questo post un po' in ritardo dopo essermi ripresa (NB alle 21h30) dalla serata di ieri in occasione del 500C Preview Party. Festa selvaggia? No, diciamo solo che un piccolo gruppetto di persone, me compresa ovviamente, non ha finito la serata lì. Ma partiamo dall'inizio.

Alle 18h30, puntuale come una svizzera, sono uscita di casa, ho attraversato un paio di strade e sono arrivata all'Astoria dove un po' di amici, blogger e personaggi a me sconosciuti stavano già bevendo qualche drink, mangiando qualche tartina e si stavano scambiando i contatti con i poken, omaggio della serata.

Appena ho visto Sara Maternini - grande fan dei nostri inutili video casalinghi - mi sono ricordata di aver dimenticato la mia telecamerina Flip Video (d'oh!), ma troppo pigra per tornare indietro sono entrata anche io e ho ripiegato a mia volta sul giochino della serata, e con apina Poken al collo ho stretto anche io nuove conoscenze e ridacchiato con quelle vecchie.

Dopo esserci illusi di poter resistere ai morsi della fame per tutta la durata della festa, a party quasi concluso il simpatico gruppino composto da mia sorella, il Dandy, il Ferra, la Lauro, il Dotta, Massarotto, Delymyth, Leonora ed io siamo tutti andati al cino/jappo qui nel barrio (Porta Romana) a strafogarci di involtini primavera, lavioli cinesi, birra tzi-tao e ogni altro bene.

Serata finita per noi giovani (vecchi) leoni? Certo che no! Mentre Lauro imprecava in aramaico perché voleva andare a casa, il buon quartetto composto da Ferra, Dandy, la sister ed io siamo andati a casa nostra, chi a giocare a Guitar Hero (per la gioia dei vicini ottuogenari che fra tanti acciacchi aimé non hanno l'abbassamento dell'udito), chi a chattare con l'America.

Ah! Che pazza vita! Fatto sta che oggi mi sentivo uno straccio, ho pranzato alle 11 e ho cenato alle 19. Sarò mica io l'anziana del palazzo, vero?

venerdì 17 aprile 2009

La sfiga esiste?




Qualcuno dice che la sfiga non esiste e che tutto parta dalle energie che ogni singola persona propaga. In pratica c'è chi vuole convincermi che "think positive" e quelle cazzate new age siano alla base della mia vita.
Onestamente non credo né nella sfiga (altrimenti ora avrei 20 cornetti appesi al collo) né alle energie positive/negative che spariamo nell'aria. Chiamiamolo caso, fato, coincidenze, sincronizzazione, ma sta di fatto che alcune persone nella vita hanno la strada spianata molto più degli altri.

Voglio dire, uno può nascere ottimista o pessimista, ma non è che quando hai 5 anni e pensi ai fatti tuoi stai lì ad attirare le energie negative. Quindi, se i dottori scoprono che hai una grave malattia, uno dei tuoi genitori è un pedofilo o semplicemente nasci molto meno intelligente e fisicamente attraente di tuo fratello gemello non venitemi a dire che uno queste cose se le chiama da solo.

E così anche quando sei grande. Per alcune persone le coincidenze, anche quelle negative, si trasformano praticamente sempre in positive. Un esempio: io e mia sorella a 1 solo giorno di distanza ci ritroviamo su due diversi voli entrambi in overbooking, e che succede? Lei la upgradano in prima classe mentre a me mi dirottano su un altro volo che parte 5 ore dopo, ha una coincidenza impossibile e mi fa arrivare un giorno dopo.

Ok, niente di grave, e considerato il fatto che lei in aereo se la fa sotto molto meglio che sia così. Ma togliendo noi sister è innegabile che c'è chi nasce con il mondo avverso e chi no, e secondo me è una questione ereditaria, proprio come gli occhi azzurri o il culo grosso.

Scontiamo le colpe delle famose precedenti vite? Può darsi, in tal caso non vedo l'ora di rinascere principessa, eccheccaspita.

(illustrazione presa da Daryl Cunningham)

lunedì 6 aprile 2009

I bambini: modalità d'uso



In tutto ciò ho dimenticato di parlare delle recenti scoperte fatte attraverso questi giovani nuovi amici.

Ho scoperto che:
  • ai bambini piacciono le tette. Ma non parlo degli infanti che poppano il latte (per quelli è ovvio) ma di quelli più grandi. Gli piace guardarle e toccarle, ne sono assolutamente incuriositi e secondo me non capiscono perché tu le abbia (poche nel mio caso) e loro no
  • se parli di cose trash come scoregge, cacca, rutti, caccole e simili la risata è assicurata
  • se hai un bracciale, anello, ciondolo un po' strano occhio a dove lo molli: sarà il loro bottino
  • i bambini ascoltano tutto, il che porta a una conseguenza ovvia, ma alla quale non ero tanto abituata: non puoi dire parolacce perché non gliene sfugge una
Mentre tu sei convinto che loro stiano pensando ai fatti loro e in macchina all'interno di un discorso lunghissimo magari di scappa un "merda" o un "fanculo", ecco che da dietro qualcuno dall'alto del proprio seggiolone ti fa notare che hai detto una parolaccia. Il tuo compito a quel punto è uno solo: mentire spudoratamente e spiegargli che hai detto "va col mulo" e non "vaffanculo", "pazzo" e non "cazzo" e via dicendo. Ma lo sforzo maggiore per noi punkrocker un po' sboccati è cercare di formulare intere frasi senza mai dire una parola non a misura di bambino per tutto l'arco della giornata.

Mamma single o vecchia acida?



Ho visto più bambini in questo week-end che in tutta la mia vita, giuro. Dopo essere stata a Roma ho capito che o sono ritardata con l'orologio biologico sballato, o in realtà sono un cyborg privo di emozioni e sentimenti umani e non lo so, oppure nego l'evidenza.

Tutte le persone che ho incontrato o avevano uno o più figli, o erano incinte, o parlavano di bambini. Unici esclusi nel gran party dei neo-genitori Federico (amico che rivedevo dopo 10 anni) ed io, eletti zii ah honorem ma senza però avere il fisico.


Sabato sera, dopo una 24 ore passata con gli *adorabili* (e non sono affatto ironica, li amo davvero) figli di carciofona, a Federico è venuto il colpo della strega e io ho perso COMPLETAMENTE la voce. Così, ormai incapace di emettere più alcun suono (sofferenza disumana soprattutto per noi logorroici) sono stata costretta a lasciare Roma senza riuscire a vedere tutti gli altri amici, e con un mix di tristezza e malattia sono montata sul treno più freddo del mondo, destinazione Milano-città-senza-ombre.

In ogni caso sono diventata plurizia. Nell'ordine:
- Bianca e Selma (di Anna e Valerio) non abbiamo capito se sono uguali o meno. Rivedendo le foto che però sono di una sola, direi che hanno (ha?) la bocca e il naso della mamma. Ma io di somiglianze non ci capisco nulla si sa. Io *non* sono fisionomista e mai lo sarò purtroppo.
- Thomas (di Alberta e Jonny) ha i capelli scuri e secondo me sarà l'esatta fotocopia di Alberta che a sua volta è uguale al fratello che è spiccicato al padre.
- Nick e Sophia (di Carciofona) sono gli esserini più generosi, curiosi, gentili, educati e affettuosi che abbia mai conosciuto in tutta la mia esistenza, ad unica eccezione di Valda (the dog).
Dormire con un bambino (a turno con entrambi) nel letto è stata una sensazione stranissima, anche se dicendo ciò non vorrei essere fraintesa come Michael Jackson e la sua Fantasilandia o come caspita si chiamava.

Dormono storti, ti spingono con i piedi, parlano nel sonno e si svegliano all'alba, ma nonostante ciò sono amorevoli e divertenti e basta aprire un occhio perché loro inizino a parlare a macchinetta e ti contagino con tutto il loro entusiasmo.

Senza nulla togliere ai nuovi nati, non penso che possano esistere altri bambini così estroversi, motivo in più che mi spinge a pensare che non dovrei proprio fare figli. Il confronto potrebbe essere schiacciante, e soprattutto li farei solo per farli giocare con quelli di Carciofona, ma ormai sono troppo in ritardo.

Insomma, in conclusione ho avuto la proiezione di me stessa da (ancora più) grande: sarò una vecchiaccia acida senza figli che tutti gli adulti reputeranno una pazza mentre i bambini altrui ameranno perché farà loro mille rigali e dirà cose non-convezionali.

In alternativa, farò un figlio da sola, ossia senza un marito/padre. Credo in effetti che la cosa che mi frena maggiormente non sia tanto la responsabilità di avere un bambino (anche se adesso economicamente non me lo potrei mai permettere) ma bensì l'idea di condividerlo con un uomo e riuscire a regolare la mia vita insieme alla sua.

Mamma single o vecchia acida? Questo è il dilemma.

venerdì 3 aprile 2009

Una vita da zia




Parto, vado a Roma. Tutti i miei amici hanno deciso di sincronizzare il loro orologio biologico e di procreare, abbracciare la vita e chi per un caso chi per volontà diventare padri e madri consenzienti e raggianti. Bello, no?
Non vedo l'ora di vedere Bianca e Selma (sìììì come la sorella di Patty nei Simpson!) le due gemelle italo-svedesi di Valerio e Anna nate il 31.
Per quello di Alberta - Tommy - dovrò aspettare che nasca, ma la data prevista è il 5, e spero che sia giusta perché non posso né stare 10 giorni a Roma né tornare di continuo visti i prezzi di frecciarossa (bastardi).


Poi sarò ospite da Alexia con i suoi due simpaticissimi (e davvero svegli) figli di 5 e 6 anni (Nicholas e Sophia) ai quali non vedo l'ora di dare i regaletti che ho comprato. Sì, parto come Babbo Natale a Pasqua, con un sacchettone della Città del Sole pieno di doni per nati e nascituri (sempre che non lo dimentichi a casa come da copione).

Insomma, diventare zia, che emozione. L'unico rimpianto è che di fatto tutti questi frugoletti non li vedrò crescere perché io sono a Milano, così com'è stato con quelli di Alexia, anche se devo dire che riscoprirli da "grandi" è stata davvero divertente. Sono educati, sono belli, sono teneri, sono simpatici ma soprattutto sono golosi da morire.

Bene, quindi. Da qui a lunedì ho un calendario fittissimo, roba che SOS Tata mi fa un baffo, e in più devo anche lavorare e riuscire a vedere un paio di amici che stranamente non hanno ancora procreato.

Alla domanda che mi pongono tutti "e tu? quando farai un figlio?" la mia risposta è sempre la stessa ("manco morta!"), ma vediamo dopo questo week-end di bavaglini, sonaglini, passeggini, ruttini e pannolini se cambierò idea, ma di certo ora come ora non c'è alcun elemento nella mia vita che mi faccia pensare che sia il momento adatto.

Onestamente il mio pensiero ricorrente è più quello di avere una cabina armadio che un figlio, ma l'orologio biologico avanza per tutti e chissà che il mio non si sia fermato per sbaglio come quello che ho al polso per bellezza perché non lo carico mai (sarà mica un atto inconscio eh?).

PS: nel frattempo mentre cercavo una foto ho trovato questo blog di infanti fatti con il marzapane. Ma che schifo!!!