domenica 29 aprile 2007

Lago di Garda, che angoscia!



Il 25 Aprile, di ritorno da Firenze, non so se per lo shock di essermi divertita ;-) o se per aver realizzato che a 30 anni non posso permettermi nemmeno di vivere da sola in una casa che non sia di 28 mq e quindi costretta a cercare un secondo lavoro serale (no... non intendo la prostituta), mi sono svegliata alquanto depressa. Di certo ad alimentare questo sentimento deve essere stata anche la chiusura di tutti i negozi... cosa c'è di meglio per tirarsi su il morale di un pò di strisciate di carta di credito (da H&M, altro non posso permettermi)? NULLA per quanto mi riguarda, nemmeno una mangiata come si deve, perché lì x lì è una goduria, ma poi quando ti guardi allo specchio con una panza a tamburo, ti passa tutta la poesia.
Cmq... mi sveglio depressa, apatica e senza alcun brio. Non ho nemmeno la forza di portare Valda fuori. Mi rigiro nel letto valutando tutte le ipotesi per il futuro che avevo lasciato a metà la notte prima, verso le 4 quando devo essere riuscita ad addormentarmi definitivamente.

Penso, rimugino, mi trascino per casa. Incontro mia sorella più volte, ma evito lo sguardo, non ho voglia di parlare, di spiegare, di sorridere e nemmeno di fare finta. Non voglio mangiare, sono in botta. Non mi va nemmeno di chiamare degli amici. Sono da buttare e solo una birra potrebbe sollevarmi il morale, ma è troppo presto. Se fossi sicura di non incontrare nessuno me ne fregherei, ma non voglio che mia sorella si faccia strane idee, e allora sono lì, con lo sguardo di pietra che attraversa i muri e si immagina in altre location. Barcellona, Roma, Firenze, Londra, Parigi. Le penso tutte, ma c'è sempre un intoppo. Valda per esempio. Se cambio città dove la metto? E se solo cambio casa restando nella stessa città, per una più piccola, come fa a non impazzire tutto il giorno da sola? Già me la vedo che scrive IL MATTINO HA L'OSSO IN BOCCA 100 volte e che mi aspetta con l'ascia in mano quando torno dal lavoro...

Per sollevare il mio umore decido di andare a pranzo da Filippo, e suicidarmi con 120 Big Mac. La terapia più o meno funziona, ma credo che sia più l'essere uscita di casa ed essermi distratta che il cibo in sé, perché non riesco a mangiare nemmeno tutto il mio panino. Guardiamo Arancia Meccanica per la 50esima volta e mi immedesimo in Alex mentre ha pensieri di morte e sangue con Ludovico Van che gli entra nelle orecchie. Il film mi rilassa e mi fa sentire bene, tanto che mi addormento per pochi minuti, finalmente a mio agio mentre immagino di bere un latte più. Quando poco dopo riapro gli occhi, faccio altre 4 chiacchere con Filippo e torno verso casa, dove mi aspetta Stefano, per fare un giretto insieme.

Arrivo sotto casa ed è lì, appena arrivato anche lui. Non salgo nemmeno a lasciare il casco, e alle 16 mi propone le seguenti ipotesi:
A) andiamo al lago di Garda a fare una passeggiata
B) andiamo a Gardaland

A dirla tutta mi sembrano due ipotesi allucinanti nello stesso modo, ma non essendo in grado di proporre nient'altro, apprezzo l'entusiasmo ma opto per il lago senza Drago Prezzemolo, vista l'ora.

Ecco quello che è successo da quel momento in poi
, degna conclusione di una giornata iniziata con Loredana che mi canta dammi una lametta che mi taglio le vene. ;-) Angoscia a parte (molta angoscia!) incredibilmente è anche stato un pomeriggio assurdo, ma divertente.

Il perché (Garda e non Como per esempio, molto + vicino!), il dove, il come, è tutto spiegato nel report illustrato. AIUTHATEM'!

giovedì 26 aprile 2007

In gita (più o meno) a Firenze




Lune e martedì scorsi sono andata in trasferta a Firenze per lavoro. Altre volte in passato mi era capitato, ma mai avevo accolto l'iniziativa con estremo entusiasmo. Un pò perché ho Valda e non so a chi lasciarla, e un pò perché è sempre uno sbattimento che vorrei evitare. Oltretutto le altre volte ero finita all'hotel Bonciani (NON fidatevi delle immagini!!!) bettola di quart'ordine, benché vanti incredibilmente circa tre stelle, in prossimità della stazione. Un'esperienza che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico. Stanza delle dimensioni e luminosità di una bara, frigobar nemmeno a parlarne, bagno con capello NON MIO nella doccia (BLEAH!!), colazione con brioche di cartone. E per concludere, nella hall della reception sul bancone in bella esposizione FAMIGLIA CRISTIANA.


Comunque, tornando alla trasferta di questa volta, sono partita lunedì alle 14 sotto al sol leone misto cappa tipico milanese, rischiando di sbagliare treno. Non so bene cosa sia successo: ho letto il binario sul tabellone, e con la mia borsa + borsetta + 4 macchine fotografiche digitali che dovevo portare ai colleghi di FI (pesantucce) in un sacchetto, mi sono diretta verso il vagone 11, praticamente fuori dalla stazione... Mentre camminavo, senza chiedermi perché tutte le porte fossero chiuse, un tipo delle FS a bordo di una macchinina elettrica mi urla: si'orina.. guardi che le porte non si aprono da questo lato... deve andare dall'altra parte! Mi si è impietrito lo sguardo e senza nemmeno ringraziare devo aver avuto la forza di urlare solo un NOOOOOOOOOO mentre giravo i tacchi per correre nella direzione opposta. A metà treno, già boccheggiante ho implorato il tipo del vagone ristorante di farmi salire, ma è stato irremovibile, e allora mi aspettava un'altra metà treno con i sudori non so più se freddi o caldi. Già pensavo alla figura pessima con i colleghi a Firenze e le balle da inventare: hem... hanno cambiato il binario all'ultimo... c'era sciopero delle Metro e sono arrivata tardi... ho soccorso una persona per strada.. sono stata rapinata...

Pensa e suda, suda e pensa, sono arrivata alla testa del binario... dò una sbirciatina veloce al tabellone mentre faccio il giro del treno, e mi accorgo che il binario era proprio un altro!!! Giuro che non mi era mai capitato in vita mia... non so cosa mi stia succedendo in questo perodo... saranno le delusioni, ma io una cosa così non ero mai riuscita a farla. Per fortuna individuo il treno giusto, cammino sveltissima fino alla carrozza 11 e cianotica, sudata e sconvolta finalmente riesco a sedermi 1-2 minuti prima che il capotreno chiuda le porte.

Sul treno tutto bene. Una famiglia di francesi mi si siete tutto attorno fino a Bologna, ma tanto io ho l'ipod che mi isola completamente dal mondo. La testa vaga e ogni tanto mi sale lo sconforto... a dir la verità anche quello deve essere sceso non prima di Bologna. Mi faccio l'ultima oretta di viaggio più tranquilla e finalmente arrivo a Firenze alle 17, questa volta alla testa del binario.

In ufficio fila liscio. Dopo sono andata a bere un aperitivo con colleghi vecchi e nuovi in un posto vicino di nome Kitch e uno di loro mi ha chiesto: "Ma a Milano li fanno gli aperitivi così? Nei quali si mangia?" Ovviamente è stato abbastanza deriso, e gli abbiamo spiegato che l'aperitivo con buffet incluso lo hanno inventato i milanesi negli anni '80. LOL. Subito dopo ha peggiorato la situazione dicendo che l'unica cosa che si ricordava BENE di Milano era Via Rio de Janeiro, ossia Corso Buenos Aires! Hahaha! La mia simpatia nei suoi confronti credo sia aumentata in quel preciso momento, e a seguire, siamo andti insieme alla sua ragazza e mia collega a casa (carina!) du un'altra coppia di ragazzi sempre dell'uff (lei mia ex collega di Milano). Mi sono rinfrescata un pò e un pò rintronata per il viaggio + il caldo + i postumi della corsa bestiale + la birretta, ho aspettato un'altra ex collega di Milano e un altro collega di Firenze che non avevo mai conosciuto di persona.

Ammetto che ero lì lì x tirargli il pacco... Ma per fortuna sono arrivati quasi subito, ma soprattutto belli frizzantini. Siamo andati a cena in un'enoteca carina, seduti fuori. Piccolo dettaglio, prima di sederci per un momento mi sono vista fra le braccia del Pacciani e del Vanni, i compagni di merende. Credo sia stata colpa della stradina piccola, buia e tutta curve che sembrava portare in campagna... In ogni caso siamo arrivati a destinazione sani e salvi. Nemmeno a dirlo, abbiamo bevuto del Chianti mentre io stuzzicavo Lorenzo, riaprendo un discorso iniziato su skype nei giorni precedenti, sul confronto schiacciante fra vini/cibi francesi e quelli toscani. :-D Al secondo bicchieri di rosso già stavamo "spettegolando" su tutta l'azienda mettendo a confronto le notizie provenienti da Milano con quelle di Firenze. Devo ammettere che ho mangiato bene (forse perché non ho mangiato la ccina tipica toscana! hahah!): delle ottime fettuccine con calamaretti in umido e asparagi e prima dei crostoni che quella fogna di Francesca si è spazzolata leccando quasi anche il piatto, come suo solito. Ancora devo capire quale sia il suo segreto per essere MAGRISSIMA. Cara, con la bocca da Candy Candy sempre sorridente e triangolare. :-D

Beh insomma, dopo cena ho realizzato che non ero ancora passata in albergo, e forse alle 23.30 era il caso di farci una capatina per dire loro che esistevo. Visto che Firenze è grande come un quartiere di Roma, arriviamo in 2 minuti di orologio. LOL.
Alla reception, con un gran sorrisone, mi fanno presente che la mia prenotazione non esiste, a nessun nome, e che al mio codice non corrisponde NULLA. Grazie a dio mi hanno trovato un'altra camera, tiro un sospiro di sollievo e a quel punto non vorrei sfidare troppo la sorte e decido di non proseguire la serata.

La camera non è male. Non so se per via del disguido o meno, ho anche una camera doppia. Mi metto al telefono con un amico, e purtroppo la conversazione finisce in tragedia vera... ma questa è un'altra storia. Verso l'1 finalmente mi metto a dormire, un pò sconvolta, pronta ad afforntare un'altra giornata toscana.

Il giorno dopo niente di emozionante. La giornata lavorativa è andata per il meglio, ho salutato tutti gli amici e colleghi e alle 17 sono ripartita con altri 2 colleghi di Milano verso casa. Un pò di spetteguless anche lì, un paio di battutine acide, svariate risate e finalmente alle 20 siamo arrivati alla Stazione Centrale, dove mi aspettava Filippo per un giapponese tradizionale. Parlo a macchinetta con le occhiaie da panda (più del solito) e spilucco qualcosa. Tornata a casa sbaciucchio Valda, anche detto cane da circo per la sua abilità a saltare su due zampe restando sempre in equilibrio, saluto mia sorella e alle 23 mi metto a dormire facendo il riassunto della giornata e i mille pensieri su cosa fare del mio futuro, dove vivere, con chi, come, perché. Ma questo fa parte della follia, e non ha niente a che vedere con Firenze. ;-)

sabato 21 aprile 2007

Salone del Mobile



Nella settimana attorno al 20 aprile a Milano si è svolto il Salone del Mobile. Venerdì sera, nel fulcro dell'evento - comincio a sospettare - ho avuto l'originalissima idea di raggiungere degli amici in via Tortona. Mi sono trovata in un fiume di gente che credo non sia replicabile nemmeno durante il Carnevale di Rio. Due milioni di persone di tutte le età, specie e origini possibili vagavano impazzite fra uno stand e l'altro. Ho incontrato amici che in genere non incontro MAI da nessuna parte. C'erano bambini nel passeggino, cani al guinzaglio, ragazze obese in fuseaux, stangoni svedesi, vecchi con i codini da fricchettoni, giapponesi stilosi, coppie di gay, giovani artistoidi, adulti sulla sedie a rotelle, modelle, e tutto quello che questo mondo ha partorito negli ultimi 100 anni. Per una botta di culo pazzesca, dopo i nostri meritati 40 minuti a passo d'uomo in macchina, abbiamo trovato parcheggio DIFRONTE al Superstudio Più, dove aveva luogo il cuore degli eventi espositivi. Ecco il report a fumetti, come sempre, della serata prima di incontrare Valerio e Anna (simpaticissima e carinissima ragazza svedese di Valerio, mio amico di Roma) e proseguire la serata insieme ubriachi fino alle 4.

mercoledì 18 aprile 2007

Maximo Park live @ Rolling Stones, Milano



Lunedì sera sono andata al concerto dei Maximo Park al Rolling Stones. Sono arrivata dopo le 21h00 in tranquillità perché come una vera hype girl avevo il pass VIP gentilmente offerto da Filippo che lavora a Mtv - la serata era sponsorizzata da MTV come BRAND NEW NIGHT. Davanti all'ingresso c'era un gruppetto di persone, ma nessuna coda.. Ci siamo molto stupiti fino a quando siamo entrati e abbiamo visto la BOLGIA di persone che stava guardando il gruppo di spalla, i Settlefish. Io, a dimostrazione della mia non più tenera età, già mi stavo sentendo male per il caldo ma soprattutto per essermi ingozzata di tartine di ogni genere e sorta + 2 Corona all'aperitivo. Ci siamo guardati intorno in cerca degli amici/colleghi di Filippo fino a quando li abbiamo individuati nella saletta VIP in alto. Abbiamo quindi fatto le scalette, esibito il pass e AAAAAAAH che bellezza, si respirava!
Divanetti, due bar, SPAZIO vitale, schermi di Mtv un pò dappertutto e molto relax. Abbiamo chiaccherato fino all'inizio dei Maximo e poi, ci siamo affacciati alla balconata e goduti tutto il concerto vedendo BENISSIMO e senza nemmeno sudare! Mi piace invecchiare, conoscendo i "famosi"! hehehe. Avevo persino quell'inutile essere del Nongio accanto. Hahaha!
Per un periodo, non so perché, lo incontravo ovunque andassi. Ci mancava poco che me lo ritrovassi in coda anche al supermercato... ma probabilmente si sente così figo da avere la schiava che provvedere per lui. O magari la mamma. Che rate il Nongio.

Dall'alto si poteva vedere la strana misticanza di persone che popolavano il Rolling Stones. L'80% erano poser tirati a lucido per la serata: ragazze vestite all black in bilico su tacchi lucidi rossi a spillo, ciuffi emo-core ben schiacciati sulla fronte con un chilo di lacca, jeans skinny e all star, matita sotto agli occhi e cinture borchiate. Ammetto comunque che anche io avevo ben studiato il mio look, con cambio post aperitivo perché non mi convinceva!!
La saletta su dove eravamo noi invece era composta da qualche personaggio del genere come un tipo con i capelli neri, la matita sotto agli occhi in stile punk, i jeans skinny neri scoloriti, le bretelle nere e la maglietta bianca con la faccia di Pete Doherty e sotto "Fuck Forever", che si è impalato per 10 minuti buoni davanti agli schermi a guardare chissà quale video. Di fianco a lui: una vecchia vestita tutta leopardata con anche gli occhiali, ma sulla nuance arancione e non gialla come la blusa, amica di Kirian, il ragazzo spagnolo simpatico che taglia i capelli a Filippo da T&G, vestito con una maglietta verde che, come colore, andava per la maggiore; un gruppo di 4-5 orsi di 110 chili ognuno che ballavano anni 80 ammiccando gli uni con gli altri; una coppia di amichette che sembravano uscite da un video di Cindy Lauper; ma soprattutto, ciliegina (avariata) sulla torta, un demente rasato, sui 30, che cantava con la voce GOTH e si agitava modello hooligan per una buona metà del concerto dei Maximo Park. E' andato avanti con il suo show da demente fino a quando non si è trovato vicino a me, anche detta FAINA. Ha provato a tirarmi dentro nel suo ballare scomposto, che era più un alzare le ascelle che puzzavano di morte e urlare una o due strofe della canzone buttandosi addosso a chi gli stava di fianco. Ho ribadito le mie frecce di odio che già gli avevo lanciato prima, ma la parte migliore è arrivata quando mi ha detto: Milano è una mèèèèrda.
io: ???
il goth-demente: tutti precisini, nessuno che balla, che palle
io: scusa ma stai nella saletta riservata, è ovvio che la gente non si strappa i capelli. Se vuoi ballare vai giù con tutti gli altri così ci divertiamo di più anche noi, no?
E' rimasto muto.. e depresso è andato via lasciando la scia di odore stantio che lo caratterizzava. Non lo abbiamo più sentito urlare per tutta la sera.

Ma io dico, ma sei demente? Cioè, ovvio che sì. Ma come fai ad aspettarti che ti dia ragione. Poi quando mi trovo davanti personaggi del genere mi esce sempre la parlata coatta romana e me ne esco con frasi tipo: ma che ce stai a fa qua?

Beh insomma, il cantante dei Maximo era in forma, vestito a regola con camicia, cravatta e completo nero, con tanto di bombetta per comprire l'attaccatura alta. Il tastierista, con il ciuffettino punk, e le gambe anoressiche tipiche degli inglesi, era indemoniato. Non faceva altro che ballare in un modo assurdo. Appena ne aveva l'occasione andava al centro del palco per fasi vedere ed era palese che nella vita avrebbe voluto fare il chitarrista illuminato da un fascio di luce. Ma i genitori devono avere insistito quando era piccolo e averlo incoraggiato a ogni saggio di pianoforte da raccontare davanti a un vassoio di pasticcini insieme alle amiche di Newcastle. E così è stato. Sei riuscito ad arrivare a suonare in una rock band, ma non sarai mai il leader, I'm sorry.

A seguire, dopo il bis, è partito il dj set dei Crookers, che pensa te, sono un duo composto al 50% dal cugino milanese di un mio "amico" di Roma. Provo ad ascoltarli, provo a ballare, ma niente cassa dritta e niente emozione. La sala si svuota velocemente. Il duo continua a mettere dischi con la loro cubista che si agita sulla gradonata come faceva Ambra ai tempi di Non è la Rai. Andiamo via anche noi, in vespa, esattamente come siamo arrivati, con le all star e le vans nere ai piedi e le spilline dei Pretty Face sulle giacche.


Qui sotto, un video fatto da qualcuno che era sotto al palco:

lunedì 16 aprile 2007

Sapessi com'è strano, uno scheletro a Milano



E come se le mucche non fossero bastate, sabato sono anche andata a vedere lo scheletrone di Gino De Dominicis intitolato "Calamita cosmica". In realtà, è venuto prima lo scheletrone e poi le ridenti vacche, ma è lo stesso.
Devo dire che mi è piaciuto tantissimo, è ENORME e per fortuna la maggior parte delle persone erano già urlanti e eccitate sotto al palco dei TRL Awards a un centinaio di metri, con tanto di BAM BAM in mano (che volevo anche io per picchiare la gatta che impunita dorme sul mio letto come se fosse il suo). ;-)

Come al solito, non ho resistito alla tentazione di fare un fumetto anche su questo, eccolo qui. La mia vita è una strip, io sono Susie e Filippo è Calvin. Purtroppo mancava Hobbes-Valda, che alla visione di così tante ossa tutte insieme sarebbe impazzita dalla gioia, cercando un posto per sotterrarle lontano da sguardi indiscreti. ;-)

Ho fotografato ogni centimetro dello scheletro pinocchio sotto al sole cocente, con Filippo-Calvin che non ne poteva più, ma ormai era costretto ad assecondarmi. Fantastico! Andate a vederlo, a noi è piaciuto, sìsìsì.

Forse a causa del colpo di sole, o forse per le preghiere che Fili ha fatto alla Madunina per farmi smettere di fare la giapponese impazzita che scattava foto con il SUO cellulare (finendogli la memoria!) siamo entrati anche nel Duomo. Devo confessare - già che siamo in tema - che non ci ero mai stata in 6 anni che sono a Milano. Beh, che dire.. è uguale a Notre Dame! hehehe! Abbiamo visitato anche la cripta, ci siamo rinfrescati, e ho persino acceso un cero, sai mai... La notte precedente avevo sognato di vincere 4 milioni di euro al superenalotto, quindi ne ho approfittato. Sarebbe stato il top - in tutti i sensi - salire in cima, ma non volevo che Fili si trasformasse in un serial killer e mi abbandonasse fra le guglie accanto a qualche santo, lassù. Fa niente, lo FAREMO la prossima volta. ;-)

Shopping con le Mucche



Ieri nel primo pomeriggio, dopo aver mangiato circa 10 squisite alicette sott'aceto che non so come non mi abbiano corroso lo stomaco, sono uscita con mia sorella per dare un'occhiata in giro. Titta doveva comprarsi qualcosa per il nuovo lavoro e l'ho accompagnata. Alla fine dell'oretta spesa nel negozio sono tornata a casa alleggerita di OTTANTASEI euro (che per H&M è come dire che mi sono comprata tutto il negozio, e in effetti...), e lei ha preso solo un fermaglio per capelli e un magliettina. ARGH!

Uscite da H&M eravamo circondate dalle Mucche della CowParade. Nonappena arriveranno le nostre fantastiche t-shirt MORE COWBELL ordinate direttamente in US, saremo pronte a fare un fotoreporter come si deve. Per ora, ecco un assaggio del concorso "Cow of the Year". ;-)

martedì 10 aprile 2007

Che stanchezza le feste



Ripensandoci questa Pasqua è stata più carina e divertente di tante altre. Ho evitato inutili esodi (non riesco mai a fare dei piani, è più forte di me!) e sono stata a Milano con una splendida città semi deserta e qualche amico.
La colazione di Pasqua in particolare, l'ho passata a casa con mia sorella, Filippo, Valda, MiniMe e Maxi (le due gatte nere). Abbiamo cucinato, e ampiamente mangiato: crocchette di mais e patate (mia sorella grande chef), insalata di pollo e patate con mayonese fatta a mano da me (un successo!), plateau di formaggi, l'immancabile salame di felino, pane fresco, cipolline e sfiziosissime melanzane sott'olio piccanti (grazie papà di Roby!), quiche ai peperoni (sempre opera magistrale di Titta), il tutto annaffiato da un ottimo Prosecco della Val Dobbiadene. E per chiudere un delizioso uovo Lindt al cioccolato fondente portato da Filippo. C'era talmente tanta roba sul tavolo che non sapevamo più dove metterla.. se non nello stomaco, e così è stato!

Ecco un piccolo assaggio della bella giornata passata insieme, prima che le cavallette attaccassero pesantemente il banchetto. Il report completo lo trovate qui :-)

Comunque sarà, ma io dopo le feste torno al lavoro più stanca di prima. Ok, che sono uscita tutti i giorni, ma ieri sera - un pò perché il panorama della pasquetta non offriva molto, un pò perché non volevo trovarmi con 200 persone in giro da qualche parte - me ne sono stata a casa buona buona a riposarmi. Dopo la mangiata colossale al cinese, a base di anatra alla pechinese cucinata in modo imperiale (con 2 tipi di crepes e brodo finale!), ravioli e involtini primavera, sono andata a fare due passi con Valda per smaltire almeno 5 calorie su 8000 che avevo immagazzinato. Devo dire che è stata un'idea fantastica, e ho evitato l'infarto alla pancia.

Mentre stavo tornando a casa, un amico mi ha invitato fuori, ma per i motivi di cui sopra, ho declinato la proposta per tuffarmi nel magico mondo di nonna Abelarda, ossia mia sorella, che mi ha insegnato a fare l'uncinetto (che lei si ostina a chiamare crochet per farla sembrare un'attivtà + cool). Devo dire che i tempi dei centrini sono stati ampiamente superati! Ora il mio progetto è fare un bikini, con lo slip anni 70, fantasia ancora da stabilire. Inutile dire che mi incasinerò/stuferò alle bretelline del reggiseno.. ma fa niente! Anche perché Valda, non sembra dell'idea di farmi continuare in questa impresa titanica... Ecco la sua reazione di pura gelosia, quando mi sono messa di buzzo buona con uncinetto alla mano, invece di fare la lotta con lei. Rompipalle affettuosona!

mercoledì 4 aprile 2007

Il mondo reale non mi basta



E' proprio così. Sono sempre meno le emozioni che mi regala il mondo esterno. Sì, qualche concerto ogni tanto... delle serate particolarmente riuscite... un acquisto ben fatto... Però insomma, le emozioni forti, quelle fatte di sentimenti, amore, passione, rabbia e pathos chi me le regala più delle SERIE TV?

Quindi il mio passatempo preferito è appassionarmi e vedere tutta la serie in modalità bulimica, vale a dire anche a botte di 5-6 episodi per giorno, quando è possibile.

Ricordo che con Six Feet Under (serie alla quale non avevo dato due lire quando la davano in TV, sbagliando) ho raggiunto dei record impressionanti. Andavo a letto abbracciata al portatile con Nate (protagonista) che dormiva accanto a me e mi svegliavo dopo aver sognato di far parte della famiglia di becchini pronta per un'altra session di una vita che non mi apparteneva, ma che in quel periodo non era poi così distante. No, non sotterro i morti come lavoro, ma diciamo che alcune sventure di allora mi facevano immedesimare abbastanza con il figliol prodigo.
Giuro che quando sono arrivata all'ultima puntata dell'ultima serie (quarta e quinta non sono mai state trasmesse in Italia e le consiglio caldamente a tutti, profondamente AMORALI!), ho pianto. Sono quasi andata in depressione per una settimana e ancora adesso li ricordo tutti come dei vecchi amici. Sì, lo so, non sono normale.

Beh, adesso mi ritrovo nuovamente davanti a un enorme bivio (non quello di Enrico Ruggeri per fortuna). Due giorni fa ho finito di vedere la quarta serie di Nip/Tuck, e ieri ho finito sia che Prison Break che Dexter (serie ancora inedita in italia, su un serial killer, con lo stesso attore che fa il fratello gay in Six Feet Under). Ancora non ho realizzato il lutto e mi attacco disperatamente alle ultime puntate di Lost che la ABC ci da con il contagocce, mannaggia a loro! Ma quando sarà finito anche quello? Che farò? Come posso aspettare sei mesi prima che i produttori ci regalino un altro briciolo di speranza?

Doctor House e E.R. sono le uniche che seguivo sulla tv italiana (e sono finiti anche quelli dannazione!). Sono alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma non trovo pane per i miei denti. Chiunque avesse suggerimenti, specialmente su soffiate oltreoceano (quelle italiane le ho già bruciate ampiamente) si faccia avanti, per pietà! :-D

lunedì 2 aprile 2007

Sopravvissuta al cianuro



Oggesummariabenedetta. Sabato inizio uno scambio di msg con il mio amico Gigo degli Impact per raggiungerlo al festival punk a Monza. Non ero certa di riuscire ad andare perché c'era un'altra serata qui a Milano e gran parte della gente (mod e simil mod) andavano lì. Riesco ad agganciare un altro amico e restiamo d'accordo x andare insieme al suo rientro da questo barbecue nel lodigiano.

Verso le 18 ho la brillante idea di andare a fare un aperitivo con alcuni amici alla Pusterla, posto tremendo in realtà - non brutto ma che non ha assolutamente niente di speciale, nessuna musica carina, nessun dettaglio interessante - ma dove non si sa perché ci ritroviamo ad andare spesso in primavera solo perché ha un piccolo giardino all'esterno ed è centrale per tutti.

Comunque, ordino una birra e me la portano calda e sgasata. Era palesemente la fine del fusto. Vabbè non dico niente e me la bevo lo stesso perché siamo tutti allegri e spensierati. Mentre aspetto la seconda, chiedendo espressamente che non fosse come l'altra, mangio UNA tartina di numero (disgustosa, credevo fosse alle zucchine era al CETRIOLO!)... non lo avessi mai fatto!!!!

Lì x lì va tutto bene, Filippo mi riaccompagna a casa, dove vado ad aspettare quell'altro mio amico x raggiungere i punx. Beh, fortunatamente - dico ora - l'amico ha un contrattempo e non andiamo più. Smadonno in aramaico, ma mi metto l'anima in pace. Mando sms a Gigo, anche lui dispiaciuto ma oh, amen.

Alle 3h33 di notte mi sveglio, in preda ai crampi allo stomaco. Penso che sia a causa della fame, anche se è un qualcosa di acido che mi corrode da dentro. Mangio un pezzetto di cracker controvoglia e provo a ridormire. Passo una notte allucinante fino a quando mi sveglio alle 9 per portare Valda a fare pipì, che buonissima aveva aspettato senza dire nulla. Mi alzo e vomito. Sì, è inutile che cerchi modi + eleganti di dirlo, perché è stata una cosa brutale e dolorosa. Tremolante e bianca come Ian Curtis esco quindi a portare il cane.


Vorrei fare il giretto piccolo, perché sento le gambe che si piegano e la pressione che scende, ma la poverina mi guarda implorante e allora allungo un pò. Ed è proprio all'ultimo giardinetto che crollo inesorabilmente. Sì, è successo, mi sono accasciata dietro a un vaso e ho vomitato, due volte, con la città deserta, fortunatamente, poco prima che la processione della domenica delle palme facesse la sua entrata trionfale nel viale. Solo un vecchietto in lontananza mi ha visto, e non avrà potuto fare a meno di pensare "quei barbun drugà so un bel prublema...ariven chi e invaden Milan...quan che ghera lu, l'era minga inscì. A lavurà barbun!"

Ho avuto un momento di incertezza, lo ammetto. Non ero sicura di riuscire a tornare a casa con le mie sole forze, ma non c'era altra possibilità.
Da lì in poi, da che sono riuscita a tornare, è stato un calvario. Per ogni sorso d'acqua c'era un incontro face to face fra me e il water. Mia sorella infermiera - e meno male che c'era lei! - è andata a prendermi una medicina in farmacia, Valda vegliava al mio capezzale facendo i turni con le altre due micie. La febbre saliva e i crampi aumentavano esponenzialmente, fino ad arrivare al cervello secondo me. Mi ha chiamato Filippo e i sintomi erano gli stessi identici. Anche lui fra la vita e la morte, come Mark Renton nella scena della disintossicazione in Trainspotting.

La tortura adesso è finita. Ho superato la notte e posso dire di essere più o meno tornata nel mondo dei vivi. Peso due chili in meno ma sono viva. Le gambe non mi fanno più male e la parte sinistra del corpo ha smesso di formicolare. Lucifero, ci vediamo un'altra volta.