Vado a zonzo in bici nelle città, viaggio, faccio foto, mangio, bevo, compro tante cose e passo un'infinità di ore sul web, sul Mac e sull'iPhone. La compagnia degli esseri umani mi sta bene ma a piccole dosi. Se posso scegliere preferisco quella degli animali.
Se mi chiedessero qual è la canzone più emozionale e toccante che abbia mai sentito in vita mia risponderei sicuramente Svefn-G-Englar dei Sigur Rós. Ed è proprio con questo pezzo che ieri sera hanno aperto il loro incredibile concerto all'Arena civica di Milano immersi in una cornice di lampi che squarciava un cielo carico di nuvole grigie e rosa.
La pioggia non ha mai smesso di scendere fino a quando i Sigur Rós hanno fatto il loro ingresso con corone in testa, fiati vestiti di bianco, violiniste che sembravano ninfe, e con l'incredibile voce di Jón Þor (Jónsi) Birgisson magicamente non è scesa più una goccia.
Hanno suonato in una scenografia fatta di sfere luminose, fumi avvolgevnti, luci rosse e neve artificiale che scendeva dall'alto sul pubblico che li guardava a bocca aperta.
E' stato un concerto di un'atmosfera incredibile, il suono era perfetto, loro assolutamente toccanti, energici e totalmente coinvolgenti.
Dopo il primo bis il pubblico era talmente entusiasta che sono usciti una seconda volta per raccogliere gli applausi scroscianti e le grida entusiate.
E' stato semplicemente uno dei migliori concerti che Milano ci abbia regalato negli ultimi anni.
Solo gli Interpol potevano farmi tornare teenager per un giorno (e sappiamo quanto siano in realtà lontani quei giorni, argh!). Gettata nel mucchio selvaggio a un paio di metri dal palco dell'Alcatraz mi sono goduta tutto il concerto con Fili e Dandy + Army e altri suoi amici. Difficile dire chi fosse più sudato, ma nonostante questo è stato un gran concerto.
Gruppo di spalla i Blonde Redhead. Certo che ne è passato di tempo... Ricordo che ai loro concerti di 10 anni fa Kazu era timida e introversa e i fratelli Pace nel fiore degli anni. Ora - diciamolo - Kazu è diventata un pò un mignottone che con vestitino inguinale balla al limite del palco con alle spalle due signori canuti. Ho apprezzato comunque il loro attaccare con pezzi vecchi molto belli che ho ricantato con piacere.
Ma tornando agli Interpol, una sola parola. Grandi.
Che figata. Sono andata al Siren Music Festival a Coney Island ieri. Per la Line-up, vedete il sito ufficiale, ma non posso fare a meno di citare i We Are Scientits, M.I.A., ma soprattutto i NEW YORK DOLLS!!!!! Pieno di punkettoni old school. Fantastico! Cmq, a parte aver immerso i piedi nella spiaggia per la prima - e unica temo - volta quest'anno, mi sono divertita da morire.. e scottata con il segno tatuato a vita penso, della magliettina che portavo. Le foto migliori, fatte dai fotografi ufficiali delle riviste nei quali appariamo, le linko appena rintraccio i siti giusti.
Ecco intanto alcune foto fatte da noi. ROCK'N'ROOOOOOOOLLLLLL!!!
La spiaggia di Coney island (dove hanno girato I Guerrieri della Notte, per chi non se lo ricordasse). :-)
Io sulla spiaggia di Coney Island con la canottina rock.
Fili con ruota panoramica alle spalle.
Io con i piedi nell'Oceano Atlantico.
E mentre noi ci strafoghiamo dei meravigliosi e famosissimi hot dog di Nathan's,alle nostre spalle i White Rabbits vengono intervistati da un'emittente musicale.
E ora che siamo carichi, possiamo buttarci sotto al sole per vedere tutti i gruppini. Figata!
We Are Scientists on stage.
M.I.A. mentre balla con la seconda cantante sul palco. E vai di UK Garage e tutti a ballare. Figo.
New York Dolls!!!!! Grande concerto! Anche se gli americani non pogano... e a dirla tutta forse non è stato così male visto che ero proprio lì davanti... Però che concerto punk è senza un pò di movimento? Qualche stage c'è stato però, anche se chiamarlo così non è proprio esatto. Stupendi cmq. Dopo M.I.A.., penultima in scaletta nel palco principale, dopo SEI ore che eravamo lì sotto al sole, io stavo per svenire. Ma non per finta.. Mi sono dovuta ingurgitare una bustina di zucchero che per fortuna mi era rimasta in borsa dopo la colazione on the run da Dean & De Luca. Mi sono mezza accasciata contro la transenna ma non pensavo che ce l'avrei fatta... E invece, irriducibile ho voluto aspettare che iniziassero a suonare - anche perché ci ero andata apposta! - ed è bastato che iniziassero a suonare per riprendermi. Grandi. W il punk! ;-)
Io sarò anche vecchia che non reggo l'insolazione e il caldo dei concerti - ripeto, maglietta tatuata addosso con segno permanente del sole... non era esattamente un caldo sopportabile.. - ma diciamo che lì sotto al palco c'era chi mi batteva su tutta la linea. Eccone uno per esempio..
Veccho nostalgico del punk al Siren Festival a Coney Island.
Stage al Siren Festival a Coney Island.
Fili, io e un amico punk di Valda al Siren Festival a Coney Island.
Un altro stage con il rollercoaster alle spalle.
E al ritorno, tutti nell'underground verso Manhattan, piena di indie rocker stanchi e scottati dal sole.
Per concludere la serata Fili ed io ci siamo concessi un piccantissimo Thai per riprendere le forze, dopo aver ampiamente digerito l'hot dog che avevamo mangiato dal famosissimo Nathan's sul lungo mare insieme ai Guerrieri della Notte.
Già eravamo a pezzi, ma diciamo che il cibo veramente infuocato ha contribuito a darci la botta finale. Se già ci bruciava la pelle, in questo modo ha iniziato a bruciarci anche la lingua e lo stomaco! Ottimo, eh, ma dopo 10 minuti non riuscivo più a respirare tanto piccante avevo nel naso! Poco male, sono andata a letto, dopo aver visto un 10 minuti del Padrino. Miiiiiiiinghia. In conclusione: bellissima giornata!
Lunedì sera sono andata al concerto dei Maximo Park al Rolling Stones. Sono arrivata dopo le 21h00 in tranquillità perché come una vera hype girl avevo il pass VIP gentilmente offerto da Filippo che lavora a Mtv - la serata era sponsorizzata da MTV come BRAND NEW NIGHT. Davanti all'ingresso c'era un gruppetto di persone, ma nessuna coda.. Ci siamo molto stupiti fino a quando siamo entrati e abbiamo visto la BOLGIA di persone che stava guardando il gruppo di spalla, i Settlefish. Io, a dimostrazione della mia non più tenera età, già mi stavo sentendo male per il caldo ma soprattutto per essermi ingozzata di tartine di ogni genere e sorta + 2 Corona all'aperitivo. Ci siamo guardati intorno in cerca degli amici/colleghi di Filippo fino a quando li abbiamo individuati nella saletta VIP in alto. Abbiamo quindi fatto le scalette, esibito il pass e AAAAAAAH che bellezza, si respirava! Divanetti, due bar, SPAZIO vitale, schermi di Mtv un pò dappertutto e molto relax. Abbiamo chiaccherato fino all'inizio dei Maximo e poi, ci siamo affacciati alla balconata e goduti tutto il concerto vedendo BENISSIMO e senza nemmeno sudare! Mi piace invecchiare, conoscendo i "famosi"! hehehe. Avevo persino quell'inutile essere del Nongio accanto. Hahaha! Per un periodo, non so perché, lo incontravo ovunque andassi. Ci mancava poco che me lo ritrovassi in coda anche al supermercato... ma probabilmente si sente così figo da avere la schiava che provvedere per lui. O magari la mamma. Che rate il Nongio.
Dall'alto si poteva vedere la strana misticanza di persone che popolavano il Rolling Stones. L'80% erano poser tirati a lucido per la serata: ragazze vestite all black in bilico su tacchi lucidi rossi a spillo, ciuffi emo-core ben schiacciati sulla fronte con un chilo di lacca, jeans skinny e all star, matita sotto agli occhi e cinture borchiate. Ammetto comunque che anche io avevo ben studiato il mio look, con cambio post aperitivo perché non mi convinceva!! La saletta su dove eravamo noi invece era composta da qualche personaggio del genere come un tipo con i capelli neri, la matita sotto agli occhi in stile punk, i jeans skinny neri scoloriti, le bretelle nere e la maglietta bianca con la faccia di Pete Doherty e sotto "Fuck Forever", che si è impalato per 10 minuti buoni davanti agli schermi a guardare chissà quale video. Di fianco a lui: una vecchia vestita tutta leopardata con anche gli occhiali, ma sulla nuance arancione e non gialla come la blusa, amica di Kirian, il ragazzo spagnolo simpatico che taglia i capelli a Filippo da T&G, vestito con una maglietta verde che, come colore, andava per la maggiore; un gruppo di 4-5 orsi di 110 chili ognuno che ballavano anni 80 ammiccando gli uni con gli altri; una coppia di amichette che sembravano uscite da un video di Cindy Lauper; ma soprattutto, ciliegina (avariata) sulla torta, un demente rasato, sui 30, che cantava con la voce GOTH e si agitava modello hooligan per una buona metà del concerto dei Maximo Park. E' andato avanti con il suo show da demente fino a quando non si è trovato vicino a me, anche detta FAINA. Ha provato a tirarmi dentro nel suo ballare scomposto, che era più un alzare le ascelle che puzzavano di morte e urlare una o due strofe della canzone buttandosi addosso a chi gli stava di fianco. Ho ribadito le mie frecce di odio che già gli avevo lanciato prima, ma la parte migliore è arrivata quando mi ha detto: Milano è una mèèèèrda. io: ??? il goth-demente: tutti precisini, nessuno che balla, che palle io: scusa ma stai nella saletta riservata, è ovvio che la gente non si strappa i capelli. Se vuoi ballare vai giù con tutti gli altri così ci divertiamo di più anche noi, no? E' rimasto muto.. e depresso è andato via lasciando la scia di odore stantio che lo caratterizzava. Non lo abbiamo più sentito urlare per tutta la sera.
Ma io dico, ma sei demente? Cioè, ovvio che sì. Ma come fai ad aspettarti che ti dia ragione. Poi quando mi trovo davanti personaggi del genere mi esce sempre la parlata coatta romana e me ne esco con frasi tipo: ma che ce stai a fa qua?
Beh insomma, il cantante dei Maximo era in forma, vestito a regola con camicia, cravatta e completo nero, con tanto di bombetta per comprire l'attaccatura alta. Il tastierista, con il ciuffettino punk, e le gambe anoressiche tipiche degli inglesi, era indemoniato. Non faceva altro che ballare in un modo assurdo. Appena ne aveva l'occasione andava al centro del palco per fasi vedere ed era palese che nella vita avrebbe voluto fare il chitarrista illuminato da un fascio di luce. Ma i genitori devono avere insistito quando era piccolo e averlo incoraggiato a ogni saggio di pianoforte da raccontare davanti a un vassoio di pasticcini insieme alle amiche di Newcastle. E così è stato. Sei riuscito ad arrivare a suonare in una rock band, ma non sarai mai il leader, I'm sorry.
A seguire, dopo il bis, è partito il dj set dei Crookers, che pensa te, sono un duo composto al 50% dal cugino milanese di un mio "amico" di Roma. Provo ad ascoltarli, provo a ballare, ma niente cassa dritta e niente emozione. La sala si svuota velocemente. Il duo continua a mettere dischi con la loro cubista che si agita sulla gradonata come faceva Ambra ai tempi di Non è la Rai. Andiamo via anche noi, in vespa, esattamente come siamo arrivati, con le all star e le vans nere ai piedi e le spilline dei Pretty Face sulle giacche.
Qui sotto, un video fatto da qualcuno che era sotto al palco: