domenica 25 maggio 2008

MicroCamp



Bello, interessante, divertente e stimolante il MicroCamp di ieri. Lo so che non bisognerebbe autoelogiarsi visto che facevo parte dell'organizzazione insieme a Tommaso e David, ma sono proprio soddisfatta. :-) Il merito in ogni caso è stato di tutti i partecipanti che - come me - ancora un pò storditi dopo il GGD della sera precedente o dai bagordi del venerdì, hanno comunque puntato la sveglia e sono rimasti tutto il giorno a confrontarsi e scambiare opinioni presso la sede del Politecnico. Bello, davvero.

Ringrazio quindi innanzi tutto per gli interessanti - e alcuni divertenti! - interventi:

Marco Magnocavallo - Perché?
Sean Carlos - Twit e SEO
Luca Mascaro - Microblogging oggi e domani
Marcello Del Bono - Creare valore con il microblogging. Approccio e problemi
Enrico Scognamillo aka Capobecchino - Meemi.com. Utilità della conoscenza condivisa

Massimo Morigi - Microblog e PR
Feba - It’s all about mood
Antonio Patti - Twitter in azienda
Fabrizio Giordano - Status
Nicola D’Agostino - del.icio.us per il microblogging
Gatto Nero - Esso vive!!!
Marco Massarotto - Microintervento

Senza dimenticare il discreto mazzo che si è fatta DElyMyth nel fare le riprese video (grazie!), Andrey Golub, ovviamente Tommaso, il Politecnico per averci ospitato (grazie Cocun) e tutte le altre 100 persone che hanno partecipato.

Le foto e altri riferimenti li trovate sul wiki del Microcamp (sperando che nel frattempo nessuno lo brasi ancora x sbaglio..!). Le mie, sono qui.

Alla prossima! :-D

PS: e scusate ancora per i problemucci con la wifi..

sabato 24 maggio 2008

giovedì 22 maggio 2008

Eccomi




Anche se gli avatar della wii (con due "i") mi danno molta più soddisfazione, ecco la mia versione dei wee (con due "e") di skype. :-) Valdona onnipresente (anche se lei è molto + pisipisi).

lunedì 19 maggio 2008

Finalmente un BarCamp serio: SpaghettiCamp2008



Oggi in ufficio mi sono portata gli Special K (quelli della Kellogg's non quelle che fanno sballare) e il latte scremato per il mio primo giorno effettivo di dieta. Tornata ieri da Barcellona dove me sò magnata l'impossibile decido che è giunta l'ora di fare un pò di detox di cibo e se possibile anche di alcohol.

Mentre inzuppo le fogliettine di crusca e chilosacosaltro dentro la mia ciotola di latte apro la posta e trovo un invito per partecipare allo Spaghetti Camp. Aiuto. Per paura di cadere nella tentazione vorrei non aprire la mail, ma figuriamoci se resisto. Quindi la leggo ed è come prevedo: un BarCamp con location presso Giulio Pane e Ojo per una magnata storica.
La descrizione parla chiaro "GiulioCamp: l'unione del Web, attraverso l'amatriciana!".

Rido, piango, titubo, vorrei andare, vorrei avere uno stomaco gigante, anzi due al posto del cervello che tanto non mi serve. Beh, io mi iscrivo, come faccio a dire di no? E' dietro casa mia, la compagnia è una delle migliori, sono nata a bucatini all'amatriciana... e fanculo la dieta!

lunedì 5 maggio 2008

Ah bene, non sono sorda. Per ora.



Nel post precedente avevo omesso un piccolo dettaglio: durante il ponte sono partita con due tonsille come due uova alla coque e sono tornata completamente sorda a un orecchio.

Ho passato l'ultimo giorno a dire a Magno EEEEEHHH?? e lui a ripetere più o meno 3 volte ogni singola frase ogni volta che si trovava alla mia destra (la parte sorda, più del solito).

Ho provato a usare ogni possibile rimedio casalingo conbsigliato dalle farmacie di 3 regioni: citrosivina, otalgan antiotite, audispray, ma niente. Sentivo solo un fischio fisso e nient'altro. L'orecchio destro era diventato un accessorio utile solo a reggere gli occhiali - almeno quello - e stavo iniziando a sentirlo come un impiccio. Mi sono vista per un attimo come Van Gogh, che magari non era tanto pazzo, ma solo sordo.

Beh insomma, oggi sono andata al lavoro sperando che nessuno mi rivolgesse la parola - specialmente a destra - e grazieaddio sono riuscita a prenotare la visita dall'otorino laringoiatra.
Arrivo ad Inganni, in mezzo al nulla a 150 fermate di MM dal mio lavoro e resto colpita dalla modernità e efficiiiienza - come direbbe Vacca - della struttura.
All'accettazione tutto il personale è vestito ultratrendy con gilet gessato con i bottoncini ultra à la page, coordinato con gonna a portafoglio grigi. Veloci, gentili e sorridenti mi indicano la strada della Sala Rubino, dove una volta arrivata mi avrebbe suonato il cercapersone per indicarmi in che stanza entrare. Fighissimo!

Il dottore è fantastico. Ha 90 anni a dir poco ma mi sorride come a una nipotina e mi dice frasi rassicuranti del tipo "una ragazza così giovane non può avere problemi di udito.. si dieda qui". Mi fa subito simpatia, anche quando mi infila strani strumenti nell'orecchio mentre mi aspira anche il cervello. Finalmente sento stereo! Ah!!!!
Alla fine chiedo di fare l'esaume audiometrico ma lui non cede, fino a quando con aria innocente mi domanda se ci sono casi di sordità in famiglia e io rispondo "sì tutti da lato paterno" e lo convinco.

Chiama dentro "la ragazza" che mi fa utti gli esami. Quando senti un bip clicca qui, quando senti a siniztra alza la mano, mettiti questa cuffia, ecc. ecc..
Rientriamo e il doc cariatide esordisce "non andiamo mica tanto bene..."
io: "eh, glielo dicevo che non sento"
lui: "non sente le onde medie, quelle della voce umana"
io: "cosa??" ;-)

Insomma, pensa di scoraggiarmi e quasi ha paura nel dirmi che fra 20/30 anni dovrò mettere l'apparecchio acustico. Io lo guardo impassibile e rispondo, sempre meglio che metterlo a 30.
Faccio le mie solite domande da curiosa ai dottori che tanto mi affascino e mi accorgo che il doc ha degli strani tic. Ogni tanto si blocca su alcune parole. All'inizio sembra balbuziente ma poi capisco che deve essere un problema neurologico o qualcosa di simile.
A un certo punto si blocca in mezzo a una frase e dice fissando un punto "mmmh, c'è un rumore che mi dà fastidio!" tanto che penso che lo stia dicendo per mettermi alla prova, ma in effetti si riferisce all'aspira cervello che aveva lasciato acceso.
Insomma, alla fine il dottore mi congeda e io me ne vado con la certezza di una sordità precoce, ma perlomeno ora sento (poco) stereo.

A casa racconto tutto a mia sorella che mi dice: "Ah beh, in famiglia o sei zoppo o sei sordo. Io sono sicuramente zoppa, tu per il calcolo delle probabilità dovevi per forza essere sorda".
Che dire... non vedo l'ora di imparare il linguaggio dei sordi.
Ah! Che bella famiglia che siamo. Di nome e di fatto.

Il mio ponte in Toscana (ma in realtà in Liguria)



Ponte ponente ponte pì... dove lo passo? Così dicevo qualche giorno fa, fino a quando MM, uomo di polso, mi ha servito su un piatto d'argento un weeeeekendone lungo a Villa Guinigi in quel di Lucca e più precisamente in quel di Matraia, dove l'anno scorso aveva avuto luogo la disastrosa - in termini di alcohol - festa di Blogo.
Viste le foto con piscina, Spa, alberi, prati e sole inclusi non ho saputo dire di no, concedendo una chance alla Toscana.

Partenza quindi alle 19h30 di mercoledì da Milano, dopo il lavoro, dopo che il dottor Caivano (aka CaiMano, aka Caivy per noi habitué) mi aveva trovato 3 simpatiche carie da curare asap, dopo aver fatto esplodere la valigia perché presa da fretta, nel dubbio, ho infilato 3 di tutto per ogni mise: serate chic, giornate al mare, giornate in campagna, giornate fredde, giornate calde.

Piccola sosta in quel di Felino dove abbiamo affettato con gusto fette su fette del famoso salame e mangiato deliziosi tortelli e poi di nuovo in macchina pieni di vino dove io mi sono appisolata e MM ha guidato tipo Mario Kart fino a destinazione.

Giovedì: Splendido risveglio con il sole seguito da giretto a Lucca seguito da acquisto di prodotti locali come affettati e formaggi e vino - indeed - che abbiamo consumato come due signorini seduti davanti al nostro tavolo al sole in mezzo al prato. Nel pomeriggio tuffetto nella piscina della Spa, un pò di sauna e poi tac, sdraiati al sole sulle sdraio fino all'ora dell'aperitivo, pronti per una doccina e via di cena fuori.


Venerdì: MM ed io ci guardiamo e ci interroghiamo sul dafarsi. La giornata è splendida, la campagna.. sì bella, ma che palle... Le città d'arte possono aspettare e allora decidiamo di farci una giornatina di mare. Ok mare, andata... ma dove? Escludiamo Forte dei Marmi, nonostante lì ci sia il buon Bassolix, perché a Magno "fa cagare e non ci va nemmeno morto". E allora cosa avrà mai da offrire questa Toscana, una volta escluse le isole? Nulla. Va da sé che decidiamo di andare nella raggiante Liguria, fanculo i toscani ;-)

Liguria, sì. Andiamo a Lerici.
Più ci avviciniamo e più scopro quanto sia bella la Liguria, con mia sorpresa. Arriviamo sulla spiaggia e non resisto alla tentazione di spararmi subito una focaccina. Mmmmmh... Poi spiaggia tutto il giorno, pranzo alla Conchiglia con spaghetti ai frutti di mare e frittura mista BUO-NA! Poi due passi di nuovo fino alla spiaggia e la sera al ritorno cena toscana con fiorentina e rosso al Vecchio Pazzo. Allegri, contenti, bruciacchiati e rilassati, andiamo a letto.

Sabato: Stesso interrogativo del giorno prima. Toscana sì? Toscana no? Vince come sempre il no e di nuovo ha la meglio la Liguria.
Questa volta andiamo ancora più in là e scegliamo Porto Venere. Appena mettiamo piede nel BELLISSIMO paesino faccio piani sul mio futuro da qui ai prossimi 10 anni. Mi immagino a vivere lì, fare amicizia con i pochi liguri locali e sbeffeggiare i milanesi che l'hanno colonizzata, andare al porticciolo con Valda e immagino una bambina con un gelato tutto colato sulla mano di fianco a me. Mi sembra tutto possibile mentre sorseggiamo la nostra birretta a picco sul mare mentre aspettiamo che la barca torni per poterla noleggiare. Magno è sorridente e rilassato, io sono felice e speranzosa. E' una figata.
Dopo la focaccia e la birra e il giretto nelle viuzze del paesino saliamo sul barchino e a turno guidiamo costeggiando isolotti e spiaggette. Ci fermiamo in mezzo al blu e penso, anzi sono certa, che la mia vita la dovrò spendere accanto al mare. Magno ed io fantastichiamo di comprare una barca e stare in giro almeno 6 mesi, fermandosi di tanto in tanto e mangiare un pomodoro in Grecia, un riccio in sardegna, un qualcosa che non ci viene in mente in Croazia.
Quando torniamo siamo un pò rossi - Magno nero a dirla tutta. Il tempo per una coca al barettino vista porto e poi in macchina verso casa per un'altra cena toscana (aimé la cena in mezzo al lago era impossibile visti gli 8 gradi notturni!!!) a base di ribollita pepatissima.

Domenica: Ci svegliamo la prima volta alle 6 presi da arsura bestiale e incubi inquietanti. Ci chiediamo cosa avessero mai messo nella ribollita... pepe psichedelico? Non ne conosco l'esistenza, ma non stento a crederlo visti gli effetti. Quando ci svegliamo verso le 9 siamo un pò sottosopra. Facciamo le valige, pensiamo cosa fare e alla fine Margo dice "tagliamo per Modena così evitiamo il traffico che tanto ti preoccupa". Mi sembra un ottimo piano, e così sia.
Al bivio siamo ancora un pò indecisi, ma in fondo è meglio così, no? E allora via su pe' li monti. Alla 150esima curva iniziamo ad avere un pò di nausea. La strada non finisce più. Vedo il famoso Abetone di cui tutti i toscani parlano, e sarà che non c'è neve, ma mi sembra proprio una gran cagata, ai pari del Terminillo. Curva dopo curva nemmeno la radio prende bene. Non ce la facciamo più e ci fermiamo nell'unico baretto aperto che si chiama Thelma & Louise popolato solo da due omaccioni che urlano parlando "dé la mi' mamma.." (la loro, non la mia per fortuna).
Dopo non so più quanto arriviamo finalmente nei pressi di Modena dove ci concediamo una fettuccina al ragù, uno gnocco fritto e delle splendide tigelle con Nutella.
Piccola pennica sulle sdraio al sole e poi altre 3 ore di macchina nel traffico bestiale dei milanesi in vacanza di rientro verso la città.
Magno ed io abbiamo un'idea geniale che ci farà diventare presto ricchi, belli e famosi ma basta il cartello Milano per farci un pò incupire, e tristemente - più io che lui - ci salutiamo.

Meno male che a casa avevo la piccola, capellona, entusiasta, nanoide, bananona di Valda e quella panettiera sopraffina di mia sorella che mi aspettavano con Mini&Maxi al seguito per un abbraccio pelosissimo, se no sai che tristezza il rientro! :- )