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Lune e martedì scorsi sono andata in trasferta a Firenze per lavoro. Altre volte in passato mi era capitato, ma mai avevo accolto l'iniziativa con estremo entusiasmo. Un pò perché ho Valda e non so a chi lasciarla, e un pò perché è sempre uno sbattimento che vorrei evitare. Oltretutto le altre volte ero finita all'hotel Bonciani (NON fidatevi delle immagini!!!) bettola di quart'ordine, benché vanti incredibilmente circa tre stelle, in prossimità della stazione. Un'esperienza che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico. Stanza delle dimensioni e luminosità di una bara, frigobar nemmeno a parlarne, bagno con capello NON MIO nella doccia (BLEAH!!), colazione con brioche di cartone. E per concludere, nella hall della reception sul bancone in bella esposizione FAMIGLIA CRISTIANA.
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Pensa e suda, suda e pensa, sono arrivata alla testa del binario... dò una sbirciatina veloce al tabellone mentre faccio il giro del treno, e mi accorgo che il binario era proprio un altro!!! Giuro che non mi era mai capitato in vita mia... non so cosa mi stia succedendo in questo perodo... saranno le delusioni, ma io una cosa così non ero mai riuscita a farla. Per fortuna individuo il treno giusto, cammino sveltissima fino alla carrozza 11 e cianotica, sudata e sconvolta finalmente riesco a sedermi 1-2 minuti prima che il capotreno chiuda le porte.
Sul treno tutto bene. Una famiglia di francesi mi si siete tutto attorno fino a Bologna, ma tanto io ho l'ipod che mi isola completamente dal mondo. La testa vaga e ogni tanto mi sale lo sconforto... a dir la verità anche quello deve essere sceso non prima di Bologna. Mi faccio l'ultima oretta di viaggio più tranquilla e finalmente arrivo a Firenze alle 17, questa volta alla testa del binario.
In ufficio fila liscio. Dopo sono andata a bere un aperitivo con colleghi vecchi e nuovi in un posto vicino di nome Kitch e uno di loro mi ha chiesto: "Ma a Milano li fanno gli aperitivi così? Nei quali si mangia?" Ovviamente è stato abbastanza deriso, e gli abbiamo spiegato che l'aperitivo con buffet incluso lo hanno inventato i milanesi negli anni '80. LOL. Subito dopo ha peggiorato la situazione dicendo che l'unica cosa che si ricordava BENE di Milano era Via Rio de Janeiro, ossia Corso Buenos Aires! Hahaha! La mia simpatia nei suoi confronti credo sia aumentata in quel preciso momento, e a seguire, siamo andti insieme alla sua ragazza e mia collega a casa (carina!) du un'altra coppia di ragazzi sempre dell'uff (lei mia ex collega di Milano). Mi sono rinfrescata un pò e un pò rintronata per il viaggio + il caldo + i postumi della corsa bestiale + la birretta, ho aspettato un'altra ex collega di Milano e un altro collega di Firenze che non avevo mai conosciuto di persona.
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Beh insomma, dopo cena ho realizzato che non ero ancora passata in albergo, e forse alle 23.30 era il caso di farci una capatina per dire loro che esistevo. Visto che Firenze è grande come un quartiere di Roma, arriviamo in 2 minuti di orologio. LOL.
Alla reception, con un gran sorrisone, mi fanno presente che la mia prenotazione non esiste, a nessun nome, e che al mio codice non corrisponde NULLA. Grazie a dio mi hanno trovato un'altra camera, tiro un sospiro di sollievo e a quel punto non vorrei sfidare troppo la sorte e decido di non proseguire la serata.
La camera non è male. Non so se per via del disguido o meno, ho anche una camera doppia. Mi metto al telefono con un amico, e purtroppo la conversazione finisce in tragedia vera... ma questa è un'altra storia. Verso l'1 finalmente mi metto a dormire, un pò sconvolta, pronta ad afforntare un'altra giornata toscana.
Il giorno dopo niente di emozionante. La giornata lavorativa è andata per il meglio, ho salutato tutti gli amici e colleghi e alle 17 sono ripartita con altri 2 colleghi di Milano verso casa. Un pò di spetteguless anche lì, un paio di battutine acide, svariate risate e finalmente alle 20 siamo arrivati alla Stazione Centrale, dove mi aspettava Filippo per un giapponese tradizionale. Parlo a macchinetta con le occhiaie da panda (più del solito) e spilucco qualcosa. Tornata a casa sbaciucchio Valda, anche detto cane da circo per la sua abilità a saltare su due zampe restando sempre in equilibrio, saluto mia sorella e alle 23 mi metto a dormire facendo il riassunto della giornata e i mille pensieri su cosa fare del mio futuro, dove vivere, con chi, come, perché. Ma questo fa parte della follia, e non ha niente a che vedere con Firenze. ;-)
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