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venerdì 8 aprile 2011

Dalla baguette alla crêpe




Eccomi qui appena tornata da una veloce (ma nemmeno tanto) fuga in Francia per ricordarmi che il mondo è un posto migliore di quello che vedo dalla finestra dell'ufficio. Solito giretto nella splendida Bretagna ma questa volta con sosta a Parigi dove siamo anche stati baciati da un bellissimo sole.

L'appartamento di Airbnb era come al solito meraviglioso e seppur molto più piccolo di casa mia è inevitabile per me ogni volta chiedermi perché io debba vivere (NB per scelta, non per nascita) in una città che ha casa tanto brutte e che non offre quasi nulla. Ma il bello di viaggiare è anche questo, ossia notare le differenze e rosicare come scimmie perché tanto in vacanza tutto sembra più bello. E infatti ecco che Parigi mi ha risposto a tono riportandomi alla realtà e con un colpo di magia che ancora non mi spiego mi ha fatto sparire l'iPhone.

La cosa ridicola è che ormai sono quasi convinta che nessuno me l'abbia rubato ma bensì che me lo sia semplicemente perso da qualche parte mentre ero intenta a passeggiare fra il 10imo e l'11esimo arrondissement. Nessuna chiamata effettuata dal mio telefono da estranei e quando mi sono chiamata suonava libero... Ma io, non chiedetemi perché, non avevo più installato "Find my iPhone" e quindi non saprò mai che fine abbia fatto il mio (che poi era di MM) amato iPhone.

Insieme a lui sono ovviamente sparite tutte le applicazioni che avevo installato e che mi sarebbero state utili durante il mio viaggio. Oltre a tutti i social network, alle mappe del Metro di Parigi, a Tips and Trip con le tip nei dintorni, è sparita anche l'ultima che avevo installato, ossia la Samsonite Travel Miles che oltre a regalarmi premi e badge a seconda della distanza percorsa mi tornava anche utile per sapere quante crêpes avrei potuto mettere nella mia valigia al ritorno per rientrare nei severi limiti di Easy Jet ;)

Pazienza, la vita offline è durissima ma quando si pasteggia a fois gras e si cena con un buon bicchiere di rosso e steak-frites non ci si fa più tanto caso (anche se avrei voluto mettere tutto si Instagram, dirlo su Twitter e rispondere ai commenti dei miei amici su Facebook).

Ma soprattutto a farmi passare ogni tipo di paturnia tecnologica è arrivata lei: Valda.

Non ho nemmeno fatto in tempo a poggiare la mia valigina nuova che quel fantastico essere peloso dai capelli lunghi mi ha riempito di lecchini, saltini di gioia e abbai di felicità. LA AMO.

Valda, Aribot (l'altro cane amorevole), MM, Auguste ed io ce ne siamo andati a spasso su e giù per le dune bretoni, abbiamo corso sulla spiaggia (più i cani a dirla tutta), ci siamo sdraiati al sole, abbiamo mangiato come principi dei granchi, crevettes grises, paté breton, formaggi francesi squisiti, crepe e galette, e pieni come otri ma felici come pasque siamo purtroppo ripartiti dopo un paio di giorni.

La domanda finale sul cosa ci sto a fare a Milano questa volta me la risparmio ma solo perché sto già prenotando il mio prossimo viaggetto alla Maddalena fra un paio di settimane. Ah, che dio benedica i voli low cost.

domenica 2 gennaio 2011

La festa è finita. Per pietà, datemi della verdura




E così, dopo aver prenotato i biglietti dell'aereo circa 3 mesi fa, anche questo Natale ce lo siamo levato dalle palle (cit.). Natale bretone in compagnia di Valda the Dog e tutta la combriccola passato a mangiare tanto e bene, bere tantissimo e benissimo, litigare dal minuto 1 come insegna la tradizione di famiglia per poi risentirsi a distanza di qualche giorno per farsi gli auguri di capodanno e aspettando l'anno prossimo per riunirsi ancora tutti insieme.

La vacanza in Bretagna è stata breve ma intensa. Dopo il solito delirio per arrivare a destinazione che mi ha costretto a viaggiare per 31 ore anziché 5-6 come era previsto, una volta lì le dune, le grosse rocce, il mare blu, il cielo splendido e soprattutto la cara e piccola Valda mi hanno accolto nel loro villaggio di Asterix.


Aspasia the cat oltre ad essere ingrassata è diventata più socievole e forse lo stesso è capitato anche a me che ho superato alla grande una 4 giorni in compagnia dei suoceri di mia sorella, simpatici e gentilissimi come non me li ero immaginati, ma solo ed unicamente perché sono asociale nell'animo.


Sempre seguendo il copione abbiamo mangiato delle fantastiche crepe, il granchio, le ostriche, le coquilles St Jacques, le crevettes, l'anatra all'arancia, il lieu di Portsall (pescione del luogo squisito) e tante altre cosette divine cucinate magistralmente dall'Augusto padre.


Per completare la tradizione annuale Luca il cognato si è ammalato, io sono partita prima degli altri, il panettone di Milano è stato divorato a tempo record, siamo tutti ingrassati sprofondando in sonni alcolici con sogni psichedelici e alla fine mia sorella, MM, Luca ed io ci siamo ricongiunti a Paris per un capodanno a base di Black Jack, ancora cibo di prima scelta e in quantità da "La Grande Abbuffata" (un sacrificio va fatto per inaugurare l'anno nuovo), 1 Magnum + altre 2 bottiglie di Champagne (NB, in 4), musica, simbadìa, ricchi premi e cotton fioc.





Il 1° gennaio ore 8h00 MM ed io eravamo più o meno in piedi per lasciare lo stupendo appartamento parigino nel quale dormivamo lasciandoci nu piezz e core per tornare rispettivamente dai figli e dalle gatte sferiche.




Ed ora eccomi qui in Sabina Street con le due obesone che nonostante la nostra lontananza non hanno perso un etto ma anzi, mi sembrano due oche ingozzate a puntino per un ultimo pasto luculliano. Ora mi tocca un po' di detox che, ammetto, per una volta non mi spaventa ma anzi mi dà un po' di sollievo vista la maratona che abbiamo appena superato non senza lasciare tracce sui nostri fisici già poco slanciati prima della partenza.

Il 6 gennaio c'è un ultimo rush compleannesco nel quale non posso rinunciare alla mousse au chocolat fatta da mia sorella secondo l'inimitabile ricetta di mia mamma e poi, vi prego, buttatemi in un campo di insalata e zucchine perché per un mese non voglio mangiare altro.

Ah beh, anche se con 24 ore di ritardo, buon 2011 a tutti.

sabato 20 marzo 2010

Non amare i bambini è un crimine?



A volte mi chiedo che fine abbiano fatto tutti quei miei amici che al liceo dicevano che dio non esiste, leggevano "La morte della famiglia" di David Cooper, studiavano per poter andare in giro per il mondo, smettevano l'università per dedicarsi all'arte e alla fotografia. In realtà alcuni di quegli amici so dove sono ma non li riconosco più: c'è chi si è sposato, chi ha fatto figli, chi dopo aver scritto sui muri "dio è morto" li ha battezzati, chi è diventato ingegnere, ha preso 10 chili e nel week-end invita altri amici con figli e va a letto alle 21h30 dopo aver visto un po' di Grande Fratello.

Adesso, so che quando si ha 16 anni si hanno altri ideali, si sparano un sacco di cazzate, si litiga con il padre che è uno stronzo, e ci si riempe il corpo di tatuaggi. Ma esattamente come l'inchiostro che è rimasto impresso sulla pelle, un briciolo di quello che si diceva e nel quale si credeva non perché lo facevano tutti ma perché era importante anche per noi, un 10% di queste cose sarà pure rimasto attaccato, o no? Se lo chiedo a me non vedo tanta differenza fra la me di quando ero al liceo o all'università e la me di oggi. Forse è grave e probabilmente sono io l'errore, ma come ho sempre detto la coerenza per me è tutto.

Ovvio che adesso faccio cose diverse e che in un certo senso anche io mi sono incanalata con un lavoro (a dire il vero tanti lavori) e una casa da pagare (in affitto), ma in fondo anche quando ero a scuola avevo più o meno le stesse responsabilità. Non pagavo la casa ma mi pagavo da vivere, quindi in proporzione era uguale.

Io non sono una di quelle persone che dicono con un po' di rammarico "A 30 anni mi immaginavo già sposata, con due figli e una casa in campagna". Io, quando riuscivo a non pensare "No Future" come nella migliore tradizione punk, e un momento di ottimismo mi attraversava la mente, mi sono sempre immaginata indipendente e libera, il che in pratica si traduce in da sola o se non altro senza zavorre (leggi figli) al seguito. E poi il cemento della città mi piace.

Ecco, a me in generale i bambini non mi emozionano e non desidero averli attorno. Non mi piacciono gli amici con i bambini che ti invitano alle loro feste di compleanno, non mi piacciono quelli che ti invitano a cena e poi devi stare lì a parlare di pokemon e vedere le madri che si innervosiscono perché i figli fanno i capricci a tavola, non mi piace chi ti dice "lo vuoi tenere in braccio?" (no, grazie, pesa e poi se te lo rompo mi scassi le palle per tutta la vita), non mi piace chi dà per scontato che anche per te andare all'idroscalo nel week-end con tutte le altre famiglie di Milano debba essere uno spasso. Alcuni bambini sono simpatici per un'oretta o due, ma in ogni caso sono l'1% della popolazione bambinesca.

Ora, mi rendo conto che il range di amici che come me tengono duro e non si sono trasformati nella famiglia Bradford è sempre più piccolo. Sono conscia del fatto che è molto più probabile che sia destinata a una vita di solitudine perché alla lunga tutti poi vogliono un figlio o peggio ancora ce l'hanno già e sono divorziati, ma che ci posso fare?

Con la mia lucidità non penso nemmeno che vorrei essere differente. Parlando per assurdo credo che l'unica cosa che potrebbe farmi cambiare idea è incontrare un'altra persona come me, e a questo punto rispondo alla mia precedente domanda ma con sempre un enorme dubbio alle spalle: volete dirmi che tutti, ma dico tutti i miei amici che hanno cambiato stile di vita, hanno fatto un figlio e sono andati a vivere in case iperaffollate programmando le loro vacanze a Disnelyland Paris hanno davvero incontrato l'anima gemella? Ma per favore. Qualcuno può darsi, ma ci scommetto che fra una 10ina di anni se non prima saranno tutti allegramente divorziati a pagare contributi perché davanti a dio hanno giurato di stare insieme nella buona e nella cattiva sorte, lanciandosi piatti, spaccando bicchieri e litigando per chi si porta via quella stessa copia de "La morte della famiglia" dove a 16 anni avevano aggiunto qualche nota a margine.

Io non sono pronta, sarò in ritardo, ritardata, ma non voglio fare delle scelte per pensare esausta un decennio dopo ridatemi ciò che non avevo prima. Meno male che qualche amico come me ce l'ho ancora e chissà se alla lunga cambierò prima io o loro. Nel frattempo ridatemi un cane e lasciatemi andare in giro a fare le passeggiate senza additarmi come se fossi una freak, grazie. Io cercherò di fare lo stesso con voi dietro ai vostri passeggini.

lunedì 6 aprile 2009

Mamma single o vecchia acida?



Ho visto più bambini in questo week-end che in tutta la mia vita, giuro. Dopo essere stata a Roma ho capito che o sono ritardata con l'orologio biologico sballato, o in realtà sono un cyborg privo di emozioni e sentimenti umani e non lo so, oppure nego l'evidenza.

Tutte le persone che ho incontrato o avevano uno o più figli, o erano incinte, o parlavano di bambini. Unici esclusi nel gran party dei neo-genitori Federico (amico che rivedevo dopo 10 anni) ed io, eletti zii ah honorem ma senza però avere il fisico.


Sabato sera, dopo una 24 ore passata con gli *adorabili* (e non sono affatto ironica, li amo davvero) figli di carciofona, a Federico è venuto il colpo della strega e io ho perso COMPLETAMENTE la voce. Così, ormai incapace di emettere più alcun suono (sofferenza disumana soprattutto per noi logorroici) sono stata costretta a lasciare Roma senza riuscire a vedere tutti gli altri amici, e con un mix di tristezza e malattia sono montata sul treno più freddo del mondo, destinazione Milano-città-senza-ombre.

In ogni caso sono diventata plurizia. Nell'ordine:
- Bianca e Selma (di Anna e Valerio) non abbiamo capito se sono uguali o meno. Rivedendo le foto che però sono di una sola, direi che hanno (ha?) la bocca e il naso della mamma. Ma io di somiglianze non ci capisco nulla si sa. Io *non* sono fisionomista e mai lo sarò purtroppo.
- Thomas (di Alberta e Jonny) ha i capelli scuri e secondo me sarà l'esatta fotocopia di Alberta che a sua volta è uguale al fratello che è spiccicato al padre.
- Nick e Sophia (di Carciofona) sono gli esserini più generosi, curiosi, gentili, educati e affettuosi che abbia mai conosciuto in tutta la mia esistenza, ad unica eccezione di Valda (the dog).
Dormire con un bambino (a turno con entrambi) nel letto è stata una sensazione stranissima, anche se dicendo ciò non vorrei essere fraintesa come Michael Jackson e la sua Fantasilandia o come caspita si chiamava.

Dormono storti, ti spingono con i piedi, parlano nel sonno e si svegliano all'alba, ma nonostante ciò sono amorevoli e divertenti e basta aprire un occhio perché loro inizino a parlare a macchinetta e ti contagino con tutto il loro entusiasmo.

Senza nulla togliere ai nuovi nati, non penso che possano esistere altri bambini così estroversi, motivo in più che mi spinge a pensare che non dovrei proprio fare figli. Il confronto potrebbe essere schiacciante, e soprattutto li farei solo per farli giocare con quelli di Carciofona, ma ormai sono troppo in ritardo.

Insomma, in conclusione ho avuto la proiezione di me stessa da (ancora più) grande: sarò una vecchiaccia acida senza figli che tutti gli adulti reputeranno una pazza mentre i bambini altrui ameranno perché farà loro mille rigali e dirà cose non-convezionali.

In alternativa, farò un figlio da sola, ossia senza un marito/padre. Credo in effetti che la cosa che mi frena maggiormente non sia tanto la responsabilità di avere un bambino (anche se adesso economicamente non me lo potrei mai permettere) ma bensì l'idea di condividerlo con un uomo e riuscire a regolare la mia vita insieme alla sua.

Mamma single o vecchia acida? Questo è il dilemma.

venerdì 3 aprile 2009

Una vita da zia




Parto, vado a Roma. Tutti i miei amici hanno deciso di sincronizzare il loro orologio biologico e di procreare, abbracciare la vita e chi per un caso chi per volontà diventare padri e madri consenzienti e raggianti. Bello, no?
Non vedo l'ora di vedere Bianca e Selma (sìììì come la sorella di Patty nei Simpson!) le due gemelle italo-svedesi di Valerio e Anna nate il 31.
Per quello di Alberta - Tommy - dovrò aspettare che nasca, ma la data prevista è il 5, e spero che sia giusta perché non posso né stare 10 giorni a Roma né tornare di continuo visti i prezzi di frecciarossa (bastardi).


Poi sarò ospite da Alexia con i suoi due simpaticissimi (e davvero svegli) figli di 5 e 6 anni (Nicholas e Sophia) ai quali non vedo l'ora di dare i regaletti che ho comprato. Sì, parto come Babbo Natale a Pasqua, con un sacchettone della Città del Sole pieno di doni per nati e nascituri (sempre che non lo dimentichi a casa come da copione).

Insomma, diventare zia, che emozione. L'unico rimpianto è che di fatto tutti questi frugoletti non li vedrò crescere perché io sono a Milano, così com'è stato con quelli di Alexia, anche se devo dire che riscoprirli da "grandi" è stata davvero divertente. Sono educati, sono belli, sono teneri, sono simpatici ma soprattutto sono golosi da morire.

Bene, quindi. Da qui a lunedì ho un calendario fittissimo, roba che SOS Tata mi fa un baffo, e in più devo anche lavorare e riuscire a vedere un paio di amici che stranamente non hanno ancora procreato.

Alla domanda che mi pongono tutti "e tu? quando farai un figlio?" la mia risposta è sempre la stessa ("manco morta!"), ma vediamo dopo questo week-end di bavaglini, sonaglini, passeggini, ruttini e pannolini se cambierò idea, ma di certo ora come ora non c'è alcun elemento nella mia vita che mi faccia pensare che sia il momento adatto.

Onestamente il mio pensiero ricorrente è più quello di avere una cabina armadio che un figlio, ma l'orologio biologico avanza per tutti e chissà che il mio non si sia fermato per sbaglio come quello che ho al polso per bellezza perché non lo carico mai (sarà mica un atto inconscio eh?).

PS: nel frattempo mentre cercavo una foto ho trovato questo blog di infanti fatti con il marzapane. Ma che schifo!!!

lunedì 6 ottobre 2008

Facebook Amarcord



L'ho sempre detto che non va usato, e poi che succede? Incontri l'amico che ti dice che lui usa solo quello; ti scrive il compagno di scuola delle medie di cui non ti ricordavi nemmeno più il nome ma che tutto sommato ti fa piacere scambiarci 4 chiacchiere; poi il tuo ex fidanzato del liceo ti compare tutto d'un tratto e ti dice che aspetta il secondo figlio e ti elenca una serie di amici con prole al seguito, mogli e case in campagna.

Se in fase iniziale FB mi infastidiva per la quantità spropositata di applicazioni, mail e messaggi che venivano inoltrati alla tua casella a raffica, una volta eliminato l'inoltro pensavo di essere a posto. Ma cosa fanno quei furboni? Fanno l'applicazione per iPhone. E che faccio? Non la provo? Ovvio che sì e devo dire che (specialmente dopo l'aggiornamento) funziona anche molto bene. Allora ogni tanto lo apro, e ora sono sommersa dai ricordi, senza che rientrasse nei miei piani!

Perché la gente usa facebook?! Nessuno a parte me è andato via dalla propria città per un motivo ben preciso, ossia pensare al futuro e non al passato? Da un lato mi fa piacere certo, ma non è facile! E' così solo per me? Possibile mai?

Non so, forse sono semplicemente un pò turbata, lo ero anche prima e scoprire che non sono cambiata di una virgola mi spiazza terribilmente.

E come sempre mi tocca dare ragione al saggio che diceva: beato chi non capisce niente...

martedì 1 gennaio 2008

Allora buon anno eh



Ah, ricordo i tempi in cui tornavo alle 5 del mattino di giovedì di novembre e non dovevo aspettare Capodanno per fare bagordi. Oddio, ora che ci penso non devo andare tanto indietro con la memoria.. L'ultima volta mi è capitato giovedì scorso..

Beh insomma, ieri era capodanno e io sono stata a casa con i miei amichetti preferiti. Ho aperto lo champagne all'aperitivo - con il fuoco nella gola causa gastrointerite - insieme a qualche piattino, mangiato le lenticchie e il cotechino alle 22h30, e brindato a mezzanotte comodamente seduta sul divano a chiaccherare, con Valda e Maxi in braccio terrorizzate dall'inferno di fuochi d'artificio che si scatenava di fuori (chissà la povera piccola Mini dove si era inguattata! :°( ).

Ma sai cosa? Stavo da dio. Anche vero che il mal di pancia mi bloccava anche solo per andare in bagno, ma penso che anche se fossi stata in forma io quest'anno lo avrei voluto passare proprio così.

Chicca delle chicche, a mezzanotte e qualcosa la programmazione di canale 5 mi ha regalato un evergreen di capodanno - va a capì perché - Frankenstein Jr. Ma io dico, ma che esco a fare?

Non sono nemmeno riuscita a bere il mio bicchiere di champagne - ogni sorso mi faceva l'effetto della vodka liscia in gola e nello stomaco - quindi, uscrire? Siamo pazzi!

Adoro Fili in queste occasioni. Adoro tutti quelli che sono andati a letto presto, che non sapevano più cosa fare per tenersi svegli fino a mezzanotte, che hanno scelto di stare in relax, che hanno pensato che non c'è bisogno del capodanno per fare tardi.

Sono contenta, rilassata, il sole brilla, Valda, Maxi&Mini dormono dopo passeggiata e pappa e io sono qui con il mio succo di pompelmo e il tea che mi godo questo 2008 appena iniziato.

Buon anno a tutti. :-)

martedì 4 dicembre 2007

I miei amici di Blogo



E' troppo tempo che non li vedo... Così precisi, discreti, astemi, non-smokers, e politically correct. Come potrebbero non mancarmi? I miei amichetti bloggers - e simili - preferiti, sono loro.


domenica 7 ottobre 2007

Il Dandy e Eugi



Nei giorni passati e anche nella settimana precedente ho avuto talmente tante cose da fare che non ho avuto tempo di aggiornare il blog e quindi di introdurre questo personaggio che si è insidiato nella mia (e di Valda, Mini&Maxi e mia sorella of course) vita: il Dandy.

Sono passata dal non sapere nemmeno della sua esistenza a ritrovarmelo nello stesso ufficio, nelle mie stesse serate, nella mia stessa casa, e soprattutto nella stessa stanza!
Il Dandy, che dire. Arriva dalla provincia di Modena ed è una persona gentile e carina, sicuramente non invadente, perché si sa che io mal tollero la stessa compagnia troppo a lungo. Ma il Dandy si fa i problemi, lo devi supplicare per farlo restare a casa tua perché ha paura di disturbare, ma allo stesso tempo ti guarda con questa espressione da bamby - e cmq è giovane il Dandy, quindi gli riesce bene - che ti viene il magone a pensarlo in qualsiasi altro posto da solo. E' un pò bugiardino, cerca di farti credere che sta pensando una bella cosa di te ma secondo me spesso pensa tutt'altro. Insomma, a Roma si direbbe che il Dandy è un paraculo. LOL

Nonostante ci abbia rallegrato in più di una serata/nottata/mattinata qui alla pensione Sabina (ossia la mia EX casa da single), e si sia fatto rallegrare da noi, il giovane Dandy si è sempre tirato indietro quando gli abbiamo chiesto di aiutarci con Valda per farle fare un mini giretto a pranzo nei giorni in cui non c'era né mia sorella né io. Ma il Dandy è tanto carino quanto paraculo, l'ho appena detto, e quindi ha continuato a venire a dormire qui, ma la piccolina i pranzi se li è fatti comunque tutti da sola.

Poi arriva la svolta. Un nuovo personaggio compare all'orizzonte: Eugi.
Eugi è di Bologna ma viveva ad Amsterdam con la ragazza. Quando ha accettato di venire a lavorare a Milano, Eugi ha pensato di prendere casa a Genova, in modo da stare vicino al mare. Eugi è amico degli Ex-Otago, ogni tanto ha i baffi come Freddie Mercury, a volte barla un bò gome le imitazioni razziste dei neri. E' gentilissimo, educatissimo e divertente. Ma soprattutto Eugi ama gli animali.

Dopo aver rotto il ghiaccio anche con lui, Eugi - che come il Dandy aveva conosciuto mia sorella in una precedente occasione - si è fatto convincere ad incontrare Valda per vedere se c'era feeling da passeggiata. Ed essendo lei adorabile e lui caro, si sono trovati subito.

Eugi ora ci ha promesso che appena tornerà dai suoi bagordi amsterdamesi farà del suo meglio per fare un giretto con la piccolina, e approfittare giustamente della nostra casa per farsi un pisolino e un pranzetto. W Eugi!


Ecco qui le foto dei festeggiamenti - tanto qua ormai ogni scusa è buona per alcolizzarsi - dell'altra sera. Il Dandy si è presentato con una bottiglia di Berlucchi per ringraziarci dell'ospitalità pregressa e futura, e Eugi (con Valda in braccio nella foto in alto) di Valpolicella. Mia sorella ha fatto la pasta al forno e io ho preparato l'aperitivo con affettati e formaggi. Ovviamente ci siamo spazzolati tutto e abbiamo concluso - ma forse anche inziato - la serata parlando delle potenzialità dei vibratori, a confronto con quelle degli uomini.

lunedì 10 settembre 2007

Il matrimonio dell'Alibranda e di Johnny



Finalmente è arrivato il giorno delle nozze di Alberta. Dopo milioni di mail con Chiara su cosa ti metti? quali scarpe? e sopra? e sotto? e al lato? eravamo tutte (e tutti) pronte(i).


Ecco qui la cerimonia all'Antica Fattoria La Parrina.


Fili ed io ci prepariamo ad andare al matrimonio.


Alberta e Johnny escono dalla chiesa.


Fili, Michele, Valerio (dietro) e altri amici fuori dalla chiesa.


Alberta con bouquet (e sigaretta) in mano.


Fili ed io brindiamo agli sposi.


Il taglio della torta nuziale.


Adrio ballerino in mezzo alla pista... e la festa continua!

Il giorno dopo Fili ed io, non potendo approfittare della bellissima giornata per farci un bel bagno per gli impegni lavorativi e il lungo viaggio, ci siamo fermati strada facendo per un pranzo a base di salumi, formaggi toscani e moscardini in guazzetto.

Prima però un tuffetto nella piscina dell'albergo...


Per poi proseguire ignari delle 10 ore di macchina che ci avrebbero aspettato fino a Milano.





Decidiamo di fermarci a Castiglione della Pescaia per mangiare e fare un giretto per il borgo. E devo dire si è rivelata un'ottima scelta! Yum!



martedì 12 giugno 2007

Week-end a Roma... con Bush!



Lo scorso we sono andata a Roma. Al momento della prenotazione mi ero stupita di non trovare posti liberi sul solito treno delle 19, tanto che sono partita alle 15. Appena concluso l'acquisto online ho finalmente capito il motivo: anche Bush aveva avuto la stessa brillante ideona.

Lì x lì non mi dispero, nonostante le voci che correvano per i giornali e media vari sembravano annunciare il coprifuoco in tutta la capitale.
Filippo ed io partiamo comunque combattivi al grido di "Macaroni... m'hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!". Arriviamo puntuali a Roma e ci dirigiamo verso casa della mia amica Laura DENTRO alle mura aureliane di San Lorenzo. Kodama (la cana) e lei ci aspettano e tutto sembra partire bene. Birretta al bar Marani sotto al porticato e poi supplì, fiori di zucca, filetti di baccalà e pizza per tutti alla Formula 1 tutto offerto da Fili e me. Figata, siamo felici, ultra sazi, allegri, e pronti per la vacanzetta romana.

Il giorno dopo ci svegliamo di buona lena e Fili ed io usciamo sotto al sol leone in direzione Campo de' Fiori. Ma ooooops! Grazie a zio Bush tutti gli autobus sono dirottati e i motorini e le auto bloccati. Beh, chissene! - pensiamo - andiamo a piedi. E' un pò lontano ma almeno ne approfittiamo per vedere la città.

Più camminiamo e più sembra di stare a Bagdad il 15 agosto. Per le strade non c'è quasi nessuno. Tutto intorno a noi uno strano silenzio dovuto all'assenza di auto. In compenso ci sono camionette della polizia ovunque. Celerini in parata, elicotteri che sorvolano la città, guarie armate che cercano di capire se sei un terrorista o no, mentre il tuo solo pensiero è AAAAACCQQQQUUAAAAAHH, con quel filo di voce che ti è rimasto per parlare ormai completamente disidratato dai 35 gradi senza nemmeno una nuvola.

Piano piano arriviamo a Campo. Si impone sosta al forno per prendere la pizza bianca fumante e quella rossa sottile e croccantina, e poi una bella bibbbbita fresca alla Taverna del Campo con Giordano Bruno agonizzante in mezzo al mercato.
Riprendiamo vita per un'oretta e ci spostiamo per la volta di Trastevere. Praticamente inarrestabili. Anche lì la situazione è la stessa. Caldo tremendo, ma la nostra è una missione e il supplì più buono di Roma ci aspetta. Scatto una foto a Filippo con supplì infuocato in mano e una pazza ci si avvicina. Vogliosa di chiaccherare esordisce con "anche voi in fissa con le foto eh?", abbozziamo un sorriso e inizia a raccontarci strane storie su gente fotografata controvoglia che ha picchiato chi ha violato la loro privacy. Lì x lì sembra un avvertimento, ma al mio "hanno fatto bene!" lei diventa amica e continua con i suoi aneddoti. Per fortuna il supplì finisce presto e riusciamo a salutare la vecchia riottosa ma sorridente.

Torniamo indietro, sempre a piedi, sempre più stanchi ma anche con l'illusione di perdere un etto a forza di camminare. Passiamo per piazza Venezia con plotoni e plotoni di poliziotti in parata per l'arrivo di Bush. Una cosa impressionante, mai visti così tanti. Bush ritarda a causa di un guasto all'auto e loro sudano sotto alle divise e agli scudi. Noi ridiamo e ci mischiamo ai turisti in infradito e canotta. A piazza Esedra invece ci aspettano le zecche, con bandiere del Che e carri con i bonghi che si cordonano contro il nemico yankee. Non ci facciamo mancare proprio nulla, ma tanto ormai abbiamo gli occhi appannati per l'assenza di liquindi in corpo e tutto ci scivola sopra insieme al sudore.

Stop a casa di un paio di ore per doccia e riusciamo alla volta di altro baretto con birra e cena. Filippo inizia a manifestare i primi cenni di cedimento. Occhio rosso, tempie pulsanti, reni doloranti. Ancora non ci rendiamo conto - forse lui si però! - che si è preso un'isolazione e presi da entusiasmo non ci accontentiamo di mangiare nella trattoria triste di San Lorenzo - tutte le altre erano chiuse sempra a cusa di Bush! - ma che facciamo? Di nuovo a Trastevere no?? Proviamo a prendere un autobus, ma niente, no way, sono tutti dirottati, nemmeno i conducenti capiscono più niente. Rimbalziamo da uno all'altro, cambiamo a Piramide, camminiamo per un tratto e alla fine arriviamo a Trastevere. E' fatta direte... Ma NO! Augusto è chiuso, Corrado idem... attraversiamo il quartiere sperando nell'ultima chance.. Ezio. Lo vediamo in lontananza, ci si riempe il cuore di gioia mentre Filippo sta sempre più male ma pensa - finalmente cibo + moment. Parlo con il cameriere che si mette a ridere davanti alla mia richiesta di un tavolo. Mi fa notare la gente in attesa intorno a me che in effetti è pari a quella fuori dal concerto di Vasco. Ci caccia senza pietà e fra me e me mi dico: cazz, potevo inventarmi che avevo prenotato e dire che era un loro errore? Troppo tardi.

Sono tesa, Filippo quasi morto, Laura è affetta da tirchite acuta e nemmeno prende in considerazione l'idea di spendere 10 euro in più pur di mangiare (bene). Inizio a incazzarmi anche perché non fa nessuno sforzo per comunicare con Filippo che educatamente nemmeno lo fa notare. Vorrei dirle, Ebbasta falla finita! Offro io! - contando che per gli stessi motivi non mi aveva voluto far prendere il taxi in andata - ma mi trattengo perché comunque non voglio offenderla e prego che almeno al Popi Popi ci sia posto. Qualcuno ascolta le mie preghiere e finalmente alle 23 ci sediamo. Mangiamo bene, ridiamo e scherziamo mentre Filippo si impasticca e si aggrappa al tavolo per non addormentarsi lì, povero.
Al ritorno stessa scena. Laura che vuole andare a piedi, io che mi metto in coda ai taxi dicendo "Ma non me ne frega niente! Prendo il taxi anche se mi dovesse costare 50 euro!", quando finalmente passa un autobus che - miracolo! - è anche diretto per la stazione.
Alle 2h00 arriviamo a casa, e non facciamo in tempo a metterci nel letto che Fili, distrutto poverino, inizia a demettere strani suoni mentre ronfa.

Si dorme.

Giorno dopo, da capo. Cancello l'invito a pranzo a casa dell'Omo, Filippo potrebbe morire a fare un'altra traversata. Laura dorme, porto fuori Kodama che se la stava facendo sotto. Torno e Fili ed io usciamo. Colazione con doppia spremuta vitaminica e cornetto (di gomma come spiega bene la faccia di Fili nella foto LOL!) seguita da birretta sempre al Marani sotto al verde dove si sta miracolosamente freschi. Ci spostiamo dopo un paio di ore verso Baffo dove magio i milgiori tagliolini allo scoglio della mia vita e Fili ordina gli schiaffoni alla sorrentina. Bruschettina di entrée e poi passaggio a casa x recuperare le borse e finalmente si parte.
Si conclude così la vacanza più faticosa della mia vita... direi quasi vaffanbush!

lunedì 28 maggio 2007

I miei amici di Roma



Giovedì sono stata al Sottomarino Giallo per vedere e ascoltare i miei due amici di Roma - Nicola e Matteo - nella formazione Rombi per la serata organizzata per i 3 anni di NERO. A parte che hanno suonato da paura e mi sono divertita già solo per la musica, ma ho realizzato che i miei amici di Roma, tutti quanti, sono davvero i migliori. Non so cosa sia successo, ma ultimamente mi rendo conto di quanto siano affettuosi con me. Non ho capito se è perché mi vedono a pezzi o perché magari ora ci faccio più caso io. Sta di fatto che fra due settimane scendo giù e sto in fissa. Molti di loro sono sfasciati, altri cazzeggiano, alcuni si sbattono da sempre, in genere sono tutti incasinati, ma sono gli amici di sempre e che mai mi dimenticherò. Magari un giorno tonerò a Roma a vivere, ma anche se così non fosse ogni volta che li rivedo mi sembra che sia passata una sola settimana dall'ultima volta.
I miei amici di Roma mi ricordano chi sono quando sono sottosopra, e in generale con loro ho passato i migliori anni fino ad oggi, anche se erano anni di distruzione, intesa proprio come l'opposto di costruzione di qualcosa. Cheffico ricordare gli screwdriver party a casa mia, gli zii, la mole adriana con le foster a pacchi, la pizza a taglio a scrocco dallo zio di laura, il mio Si verde che si chiamava il tilli, viale carso, il secondo tempo gratis al cinema all'aperto d'estate al colosseo, le colle, il bouledogue, il sintetico, sergio, il parchetto di montemario di notte scavalcando, le traversate in motorino, il forte, alice nella città, pirateria, i concerti, il vino al pigmalione con l'oroscopo personalizzato, i tarocchi di laura e della mamma di laura, le feste, l'urlo sonico, l'essere pelle e ossa, la sagra del vino a marino, i disturbi, la musica sempre, i film a casa di michele, roma in primavera, le estati a londra e tutto il resto. Ma che figata era?!!

venerdì 11 maggio 2007

Atomic Bar & Decadenza = Woooo!



Seratina di qualche giorno fa all'Atomic Bar con mia sorella, i fratelli Crippa e un loro amico. A dirla tutta eravamo usciti (Crippa Sr., Titta ed io) per raggiungere degli amici ebrei (EBBREI!) ;-) di mia sorella che festeggiavano il compleanno. Ma a 2 metri dal locale, mia sorella - pazza - ha cambiato idea dicendo che non se la sentiva di rivederli dopo tanto tempo... mah. Quindi, spiazzati ma anche subito reattivi, ripieghiamo sul Luca's Bar seduti al tavolino a bere birra. Ah, piccola nota, mia sorella ed io a casa ci eravamo già sgargarozzate in scioltezza una bottiglia di rosso. Ottima fra l'altro.

Finita la birra, ci spostiamo in direzione Atomic per raggiungere Fefé. Titta - aka Zinna - prova ad opporsi per andare a casa a svolgere la sua attività preferita - l'uncinetto - di cui è maestra fra l'altro, ma alla fine si fa prendere dall'entusiasmo e a colpi di ZIP IT! rincoglioniamo Stefano a puntino fino all'ingresso del locale.

Wooo! La serata prende bene e la dj con la maglietta - e spillina - degli Einsturzende Neubauten non ha bisogno di commenti. E' anche simpatica e non se la tira, da vera punk/noise girl. Disco dopo disco prepara per noi una selezione musicale decadente che mi mette subito allegria e mi ricorda i bei tempi andati con le Foster alla Mole Adriana a Roma con "gli zii", quando avevamo 18-19 anni.

Alcuni ballerini provetti volteggiano accanto a noi lanciandosi in movimenti assurdi mentre continuo a bere senza sosta (altre 2 medie e mezzo in aggiunta al vino e alla media di inizio serata!!!) e divento ogni secono più loquace. Praticamente una tortura per gli altri! ;-) A fine serata conosco anche un giovane torinese che di giorno fa l'attore - e di sera il ballerino contorzionista a quanto pare! - di nome Adam. Parliamo degli Impact mentre rispondo all'sms di Gigo. In un attimo si sono fatte le 2 passate e andiamo a casa dove mi aspetta una session di sogni alcolici di cui il grande Bukowski sarebbe stato fiero. Forse ultimamente bevo un pò troppo... ma quand'è troppo? :-D

I Could Be Yours...





E sempre parlando delle Colonne di San Lorenzo ecco il Diesel Wall di giorno e di sera, con "Lo scoraggiante muro di Blue & Joy", i due personaggi creati dagli artisti Fabio La Fauci e Daniele Sigalot.

Mario, fresco di rasatura, lascia basito anche il piccolo pupazzino che commenta esclamando "IMPOSSIBLE!". Sembra un nazi-skin, eppure corre voce che ultimamente si dia all'etnico... Hehehe! Proprio Impossible! Sìsì! ;-)

Solita serata un pò alcolica fra amici con il messicano che vende le birre di contrabbando allo stesso identico prezzo del bar.. dove però se non consumi - forse giustamente - non ti lascia andare al bagno. Restano quindi dubbi sul vantaggio se non il fatto che di certo l'abusivo sia moooolto più simpatico e gentile del cocainomane alla cassa che ti ringhia per qualsiasi domanda tu gli rivolga. E allora che dire? Viva Mexico!

Qui altre foto della serata. Come si può facilmente intuire dalle facce MOLTO sveglie, il tasso alcolico saliva sempre di più. In ordine, ecco Mario, Fabio ed io, Mario e Fabrizio in posa, le Colonne di San Lorenzo, una BELLISSIMA foto di gruppo (za monsters), Mario ed io seduti mentre telefono a Miche, e un altro scatto di me con Mario e Fabio. La serata, in realtà, si è svolta una 15ina di giorni fa... Ma fino ad oggi non avevo avuto il coraggio di pubblicare le foto! Chissà perché! ;-)