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lunedì 6 aprile 2009

Mamma single o vecchia acida?



Ho visto più bambini in questo week-end che in tutta la mia vita, giuro. Dopo essere stata a Roma ho capito che o sono ritardata con l'orologio biologico sballato, o in realtà sono un cyborg privo di emozioni e sentimenti umani e non lo so, oppure nego l'evidenza.

Tutte le persone che ho incontrato o avevano uno o più figli, o erano incinte, o parlavano di bambini. Unici esclusi nel gran party dei neo-genitori Federico (amico che rivedevo dopo 10 anni) ed io, eletti zii ah honorem ma senza però avere il fisico.


Sabato sera, dopo una 24 ore passata con gli *adorabili* (e non sono affatto ironica, li amo davvero) figli di carciofona, a Federico è venuto il colpo della strega e io ho perso COMPLETAMENTE la voce. Così, ormai incapace di emettere più alcun suono (sofferenza disumana soprattutto per noi logorroici) sono stata costretta a lasciare Roma senza riuscire a vedere tutti gli altri amici, e con un mix di tristezza e malattia sono montata sul treno più freddo del mondo, destinazione Milano-città-senza-ombre.

In ogni caso sono diventata plurizia. Nell'ordine:
- Bianca e Selma (di Anna e Valerio) non abbiamo capito se sono uguali o meno. Rivedendo le foto che però sono di una sola, direi che hanno (ha?) la bocca e il naso della mamma. Ma io di somiglianze non ci capisco nulla si sa. Io *non* sono fisionomista e mai lo sarò purtroppo.
- Thomas (di Alberta e Jonny) ha i capelli scuri e secondo me sarà l'esatta fotocopia di Alberta che a sua volta è uguale al fratello che è spiccicato al padre.
- Nick e Sophia (di Carciofona) sono gli esserini più generosi, curiosi, gentili, educati e affettuosi che abbia mai conosciuto in tutta la mia esistenza, ad unica eccezione di Valda (the dog).
Dormire con un bambino (a turno con entrambi) nel letto è stata una sensazione stranissima, anche se dicendo ciò non vorrei essere fraintesa come Michael Jackson e la sua Fantasilandia o come caspita si chiamava.

Dormono storti, ti spingono con i piedi, parlano nel sonno e si svegliano all'alba, ma nonostante ciò sono amorevoli e divertenti e basta aprire un occhio perché loro inizino a parlare a macchinetta e ti contagino con tutto il loro entusiasmo.

Senza nulla togliere ai nuovi nati, non penso che possano esistere altri bambini così estroversi, motivo in più che mi spinge a pensare che non dovrei proprio fare figli. Il confronto potrebbe essere schiacciante, e soprattutto li farei solo per farli giocare con quelli di Carciofona, ma ormai sono troppo in ritardo.

Insomma, in conclusione ho avuto la proiezione di me stessa da (ancora più) grande: sarò una vecchiaccia acida senza figli che tutti gli adulti reputeranno una pazza mentre i bambini altrui ameranno perché farà loro mille rigali e dirà cose non-convezionali.

In alternativa, farò un figlio da sola, ossia senza un marito/padre. Credo in effetti che la cosa che mi frena maggiormente non sia tanto la responsabilità di avere un bambino (anche se adesso economicamente non me lo potrei mai permettere) ma bensì l'idea di condividerlo con un uomo e riuscire a regolare la mia vita insieme alla sua.

Mamma single o vecchia acida? Questo è il dilemma.

venerdì 3 aprile 2009

Una vita da zia




Parto, vado a Roma. Tutti i miei amici hanno deciso di sincronizzare il loro orologio biologico e di procreare, abbracciare la vita e chi per un caso chi per volontà diventare padri e madri consenzienti e raggianti. Bello, no?
Non vedo l'ora di vedere Bianca e Selma (sìììì come la sorella di Patty nei Simpson!) le due gemelle italo-svedesi di Valerio e Anna nate il 31.
Per quello di Alberta - Tommy - dovrò aspettare che nasca, ma la data prevista è il 5, e spero che sia giusta perché non posso né stare 10 giorni a Roma né tornare di continuo visti i prezzi di frecciarossa (bastardi).


Poi sarò ospite da Alexia con i suoi due simpaticissimi (e davvero svegli) figli di 5 e 6 anni (Nicholas e Sophia) ai quali non vedo l'ora di dare i regaletti che ho comprato. Sì, parto come Babbo Natale a Pasqua, con un sacchettone della Città del Sole pieno di doni per nati e nascituri (sempre che non lo dimentichi a casa come da copione).

Insomma, diventare zia, che emozione. L'unico rimpianto è che di fatto tutti questi frugoletti non li vedrò crescere perché io sono a Milano, così com'è stato con quelli di Alexia, anche se devo dire che riscoprirli da "grandi" è stata davvero divertente. Sono educati, sono belli, sono teneri, sono simpatici ma soprattutto sono golosi da morire.

Bene, quindi. Da qui a lunedì ho un calendario fittissimo, roba che SOS Tata mi fa un baffo, e in più devo anche lavorare e riuscire a vedere un paio di amici che stranamente non hanno ancora procreato.

Alla domanda che mi pongono tutti "e tu? quando farai un figlio?" la mia risposta è sempre la stessa ("manco morta!"), ma vediamo dopo questo week-end di bavaglini, sonaglini, passeggini, ruttini e pannolini se cambierò idea, ma di certo ora come ora non c'è alcun elemento nella mia vita che mi faccia pensare che sia il momento adatto.

Onestamente il mio pensiero ricorrente è più quello di avere una cabina armadio che un figlio, ma l'orologio biologico avanza per tutti e chissà che il mio non si sia fermato per sbaglio come quello che ho al polso per bellezza perché non lo carico mai (sarà mica un atto inconscio eh?).

PS: nel frattempo mentre cercavo una foto ho trovato questo blog di infanti fatti con il marzapane. Ma che schifo!!!

martedì 12 giugno 2007

Week-end a Roma... con Bush!



Lo scorso we sono andata a Roma. Al momento della prenotazione mi ero stupita di non trovare posti liberi sul solito treno delle 19, tanto che sono partita alle 15. Appena concluso l'acquisto online ho finalmente capito il motivo: anche Bush aveva avuto la stessa brillante ideona.

Lì x lì non mi dispero, nonostante le voci che correvano per i giornali e media vari sembravano annunciare il coprifuoco in tutta la capitale.
Filippo ed io partiamo comunque combattivi al grido di "Macaroni... m'hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!". Arriviamo puntuali a Roma e ci dirigiamo verso casa della mia amica Laura DENTRO alle mura aureliane di San Lorenzo. Kodama (la cana) e lei ci aspettano e tutto sembra partire bene. Birretta al bar Marani sotto al porticato e poi supplì, fiori di zucca, filetti di baccalà e pizza per tutti alla Formula 1 tutto offerto da Fili e me. Figata, siamo felici, ultra sazi, allegri, e pronti per la vacanzetta romana.

Il giorno dopo ci svegliamo di buona lena e Fili ed io usciamo sotto al sol leone in direzione Campo de' Fiori. Ma ooooops! Grazie a zio Bush tutti gli autobus sono dirottati e i motorini e le auto bloccati. Beh, chissene! - pensiamo - andiamo a piedi. E' un pò lontano ma almeno ne approfittiamo per vedere la città.

Più camminiamo e più sembra di stare a Bagdad il 15 agosto. Per le strade non c'è quasi nessuno. Tutto intorno a noi uno strano silenzio dovuto all'assenza di auto. In compenso ci sono camionette della polizia ovunque. Celerini in parata, elicotteri che sorvolano la città, guarie armate che cercano di capire se sei un terrorista o no, mentre il tuo solo pensiero è AAAAACCQQQQUUAAAAAHH, con quel filo di voce che ti è rimasto per parlare ormai completamente disidratato dai 35 gradi senza nemmeno una nuvola.

Piano piano arriviamo a Campo. Si impone sosta al forno per prendere la pizza bianca fumante e quella rossa sottile e croccantina, e poi una bella bibbbbita fresca alla Taverna del Campo con Giordano Bruno agonizzante in mezzo al mercato.
Riprendiamo vita per un'oretta e ci spostiamo per la volta di Trastevere. Praticamente inarrestabili. Anche lì la situazione è la stessa. Caldo tremendo, ma la nostra è una missione e il supplì più buono di Roma ci aspetta. Scatto una foto a Filippo con supplì infuocato in mano e una pazza ci si avvicina. Vogliosa di chiaccherare esordisce con "anche voi in fissa con le foto eh?", abbozziamo un sorriso e inizia a raccontarci strane storie su gente fotografata controvoglia che ha picchiato chi ha violato la loro privacy. Lì x lì sembra un avvertimento, ma al mio "hanno fatto bene!" lei diventa amica e continua con i suoi aneddoti. Per fortuna il supplì finisce presto e riusciamo a salutare la vecchia riottosa ma sorridente.

Torniamo indietro, sempre a piedi, sempre più stanchi ma anche con l'illusione di perdere un etto a forza di camminare. Passiamo per piazza Venezia con plotoni e plotoni di poliziotti in parata per l'arrivo di Bush. Una cosa impressionante, mai visti così tanti. Bush ritarda a causa di un guasto all'auto e loro sudano sotto alle divise e agli scudi. Noi ridiamo e ci mischiamo ai turisti in infradito e canotta. A piazza Esedra invece ci aspettano le zecche, con bandiere del Che e carri con i bonghi che si cordonano contro il nemico yankee. Non ci facciamo mancare proprio nulla, ma tanto ormai abbiamo gli occhi appannati per l'assenza di liquindi in corpo e tutto ci scivola sopra insieme al sudore.

Stop a casa di un paio di ore per doccia e riusciamo alla volta di altro baretto con birra e cena. Filippo inizia a manifestare i primi cenni di cedimento. Occhio rosso, tempie pulsanti, reni doloranti. Ancora non ci rendiamo conto - forse lui si però! - che si è preso un'isolazione e presi da entusiasmo non ci accontentiamo di mangiare nella trattoria triste di San Lorenzo - tutte le altre erano chiuse sempra a cusa di Bush! - ma che facciamo? Di nuovo a Trastevere no?? Proviamo a prendere un autobus, ma niente, no way, sono tutti dirottati, nemmeno i conducenti capiscono più niente. Rimbalziamo da uno all'altro, cambiamo a Piramide, camminiamo per un tratto e alla fine arriviamo a Trastevere. E' fatta direte... Ma NO! Augusto è chiuso, Corrado idem... attraversiamo il quartiere sperando nell'ultima chance.. Ezio. Lo vediamo in lontananza, ci si riempe il cuore di gioia mentre Filippo sta sempre più male ma pensa - finalmente cibo + moment. Parlo con il cameriere che si mette a ridere davanti alla mia richiesta di un tavolo. Mi fa notare la gente in attesa intorno a me che in effetti è pari a quella fuori dal concerto di Vasco. Ci caccia senza pietà e fra me e me mi dico: cazz, potevo inventarmi che avevo prenotato e dire che era un loro errore? Troppo tardi.

Sono tesa, Filippo quasi morto, Laura è affetta da tirchite acuta e nemmeno prende in considerazione l'idea di spendere 10 euro in più pur di mangiare (bene). Inizio a incazzarmi anche perché non fa nessuno sforzo per comunicare con Filippo che educatamente nemmeno lo fa notare. Vorrei dirle, Ebbasta falla finita! Offro io! - contando che per gli stessi motivi non mi aveva voluto far prendere il taxi in andata - ma mi trattengo perché comunque non voglio offenderla e prego che almeno al Popi Popi ci sia posto. Qualcuno ascolta le mie preghiere e finalmente alle 23 ci sediamo. Mangiamo bene, ridiamo e scherziamo mentre Filippo si impasticca e si aggrappa al tavolo per non addormentarsi lì, povero.
Al ritorno stessa scena. Laura che vuole andare a piedi, io che mi metto in coda ai taxi dicendo "Ma non me ne frega niente! Prendo il taxi anche se mi dovesse costare 50 euro!", quando finalmente passa un autobus che - miracolo! - è anche diretto per la stazione.
Alle 2h00 arriviamo a casa, e non facciamo in tempo a metterci nel letto che Fili, distrutto poverino, inizia a demettere strani suoni mentre ronfa.

Si dorme.

Giorno dopo, da capo. Cancello l'invito a pranzo a casa dell'Omo, Filippo potrebbe morire a fare un'altra traversata. Laura dorme, porto fuori Kodama che se la stava facendo sotto. Torno e Fili ed io usciamo. Colazione con doppia spremuta vitaminica e cornetto (di gomma come spiega bene la faccia di Fili nella foto LOL!) seguita da birretta sempre al Marani sotto al verde dove si sta miracolosamente freschi. Ci spostiamo dopo un paio di ore verso Baffo dove magio i milgiori tagliolini allo scoglio della mia vita e Fili ordina gli schiaffoni alla sorrentina. Bruschettina di entrée e poi passaggio a casa x recuperare le borse e finalmente si parte.
Si conclude così la vacanza più faticosa della mia vita... direi quasi vaffanbush!

martedì 29 maggio 2007

Anche Roma is burning



E per concludere non poteva mancare la canzone su Roma che ha tratto ispirazione da Frangetta. Ormai crescono come funghi, Bergamo, Bologna etc etc, ma giuro che dopo questa smetto. Come con le sigarette ;-). Merita, ascoltatela.


lunedì 28 maggio 2007

I miei amici di Roma



Giovedì sono stata al Sottomarino Giallo per vedere e ascoltare i miei due amici di Roma - Nicola e Matteo - nella formazione Rombi per la serata organizzata per i 3 anni di NERO. A parte che hanno suonato da paura e mi sono divertita già solo per la musica, ma ho realizzato che i miei amici di Roma, tutti quanti, sono davvero i migliori. Non so cosa sia successo, ma ultimamente mi rendo conto di quanto siano affettuosi con me. Non ho capito se è perché mi vedono a pezzi o perché magari ora ci faccio più caso io. Sta di fatto che fra due settimane scendo giù e sto in fissa. Molti di loro sono sfasciati, altri cazzeggiano, alcuni si sbattono da sempre, in genere sono tutti incasinati, ma sono gli amici di sempre e che mai mi dimenticherò. Magari un giorno tonerò a Roma a vivere, ma anche se così non fosse ogni volta che li rivedo mi sembra che sia passata una sola settimana dall'ultima volta.
I miei amici di Roma mi ricordano chi sono quando sono sottosopra, e in generale con loro ho passato i migliori anni fino ad oggi, anche se erano anni di distruzione, intesa proprio come l'opposto di costruzione di qualcosa. Cheffico ricordare gli screwdriver party a casa mia, gli zii, la mole adriana con le foster a pacchi, la pizza a taglio a scrocco dallo zio di laura, il mio Si verde che si chiamava il tilli, viale carso, il secondo tempo gratis al cinema all'aperto d'estate al colosseo, le colle, il bouledogue, il sintetico, sergio, il parchetto di montemario di notte scavalcando, le traversate in motorino, il forte, alice nella città, pirateria, i concerti, il vino al pigmalione con l'oroscopo personalizzato, i tarocchi di laura e della mamma di laura, le feste, l'urlo sonico, l'essere pelle e ossa, la sagra del vino a marino, i disturbi, la musica sempre, i film a casa di michele, roma in primavera, le estati a londra e tutto il resto. Ma che figata era?!!

lunedì 21 maggio 2007

Magica Roma



Per quanto io possa divertirmi a Milano quando sento cose come l'Inno della Curva Sud prima della semifinale di Coppa Italia tra Roma e Milan (3-1 per la Roma), non posso che commuovermi. Mi fa venire voglia di tornare indietro! :-)