martedì 18 settembre 2007

La mia serata con Gigo



Ieri sera mi è successa una cosa che in genere capita agli altri, e quando me lo raccontano rido pensando MADDAAAAAI. Ieri mi è successa una cosa che mi vergogno a dire, ma non resisto. ieri mi è successa questa cosa che sarei tentata di raccontare modificando l'accaduto per renderlo meno trash. Insomma, ieri mi è caduto il cellulare nel water. Ma non è finita.

Se lo scrivo mi sembra di vergognarmi meno, perché penso che nessuno vedrà la mia faccia mentre racconto. Quindi continuo. Avrei potuto dire che mi è caduto nella tazza, ma non è esattamente così. Innanzitutto non ero a casa mia, e a dirla tutta non ero nemmeno in una casa. Ero in un locale che GRAZIE A DIO almeno ha i bagni puliti. E come fa a pulirli così bene? Perché sono alla turca!!!!

Ecco la dinamica. Mi dirigo verso la toilette attraversando tutta la sala a zig zag dopo che Gigo ed io ci siamo scolati una bottiglia e mezzo di rosso a stomaco vuoto seduti fuori. Ho il portafogli in mano perché penso di fermarmi a pagare al ritorno dal bagno per poi andare via.
Entro quindi nel bagno con il portafoglio in mano e il cellulare nella tasca di dietro. Mentre mi slaccio i pantaloni il cellulare slitta e finisce dritto nel buco della turca facendo PLOC come un sasso nel mare, e sparisce. Panico.
Giuro che il primo istinto è stato quello di lasciarlo lì. Anche perché il buco era talmente profondo che nemmeno riuscivo a vederlo.
Poi però mi sono ricordata che dentro c'era un sms di mia mamma al quale non volevo rinunciare e allora ho preso il coraggio a due mani - grazie dio alcohol che mi hai dato la forza - e mi sono piegata infilando il braccio fino al gomito sentendomi come Mark Renton in Trainspotting quando naviga nella fogna in cerca delle supposte. Ari-grazie a dio era tutto abbastanza pulito, ma devo dire che non mi sono concentrata su quello, per evitare di sentirmi male.
Ho la manica tirata su, il braccialetto al gomito e tutto il braccio dentro. Lo sento, è lui. Lo tiro fuori con cura come un ginecologo con il bambino dal ventre materno. Anche lui esce tutto bagnato e cerco di dargli qualche colpetto per farlo piangere e buttare fuori tutta l'acqua. E' acceso, funziona, è vivo! Un attimo di euforia ma subito si presentano delle complicazioni. Si spegne, il cuore non batte più. Gli pratico il massaggio cardiaco aprendo lo sportellino e togliendo la batteria. Cerco l'incubatrice ma non c'è il phon per asciugarsi le mani e allora tampono con la carta. Esce una ragazza dall'altra toilette e come un'infermiera mi aiuta, ma non c'è niente da fare. Non parla più, non emette nessun suono. Bisogna tenerlo in osservazione per 24 ore, al caldo e vedere cosa succede.

Torno quindi da Gigo passando dalla cassa. Ma Gigo ha già pagato. Mi chiedo se sia passato 1 minuto o un'ora e distrutta arrivo allo stesso tavolo di prima, senza più sorriso sulle labbra dicendo: non sai cosa mi è successo. Però baro, e dico che mi è caduto nel lavandino. Lui ride dicendo che PENSA una volta a me è caduto nel cesso! E poi ha ricomiciato a funzionare tranquilla!

Del cellulare in sé non me ne frega niente, ma mi sento troppo male all'idea di perdere l'sms. Glielo dico mentre lo accompagno a casa e più ci penso più mi sento male. Alla fine sotto casa sua mi vengono i lacrimoni, e giuro che se questa volta Gigo smette di rivolgermi la parola credendomi pazza, io non farò nessuna obiezione.

In compenso lui mi scardina la targa del motorino per sbaglio. Ma questa è un'altra storia.

Torno a casa, lo asciugo con il phon, ma niente. Lo lascio quindi tutto aperto ad asciugare e vado a letto sconfitta.

Passo una notte allucinante in preda agli incubi. Mi sogno anche mia madre. Mi sveglio con due occhi da panda, corro al bagno, lo riassemblo e... FUNZIONA! Male ma funziona! Controllo subito i messaggi, la tastiera è legnosa e faccio fatica, ma ci sono tutti! Anche la foto che ho fatto ieri a Gigo. Mi sento sollevata e non ha nessuna importanza se ora per mandare un sms ci metto 10 minuti perché fa casino con le lettere. Penso solo fiuff! Che epopea!

E dire che era una serata tanto carina. Avevamo parlato di un sacco di cose e ci eravamo sentiti a nostro agio insieme come sempre Ma ora? Chissà se rivedrò mai più Gigo. ;-)

Beh, mi consolo leggendo questo articolo. A quanto pare prima o poi doveva succedere per forza anche a me!

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